Libri di Ottaviano De Biase
La famiglia di san Giuseppe Moscati. I Moscati a Serino dal Cinquecento al Novecento
Ottaviano De Biase
Libro
editore: Terebinto Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 131
In questo volume, con l’ausilio di fonti documentarie inedite, Ottaviano De Biase ricostruisce la storia della famiglia Moscati e quindi anche le origini del santo medico tanto caro alla devozione napoletana. Da sempre presente a Serino, in provincia di Avellino, nel XVI secolo la famiglia seppe ritagliarsi un ruolo da protagonista. L’autore ne segue infatti le numerose tracce lasciate nei secoli nella storia serinese, con particolare attenzione per l’aspetto politico/economico - da un lato - e quello religioso dall'altro. Soprattutto il testo si concentra sulla figura di Francesco Paolo Moscati (1836-1897), il padre del medico santo. De Biase ricostruisce infatti la sua figura di magistrato esemplare, in una vita personale e lavorativa accidentata ma di grande valore storico e morale.
Terra bruciata
Ottaviano De Biase
Libro
editore: Fondazione Mario Luzi
anno edizione: 2016
pagine: 66
"Ottaviano De Biase è figura eclettica che coniuga la passione per la parola poetica con la ricerca storica e bibliografica, cui, per lunghi anni, si è dedicato come attestato dalle numerose pubblicazioni all'attivo. Gli studi monografici sono rivolti, in particolare, a tracciare il profilo della storia ecclesiastica, e non solo, dell'avellinese, o, più in generale, del Meridione. Da tali accurate ricerche emerge, senza dubbio, una particolare elezione per la propria terra, cui l'autore sente fervidamente di appartenere. È d'altro canto anche questo, uno dei temi privilegiati dell'intera poetica, giacché scaturita da un approccio fortemente sentito e radicato all'origine di sé e della proprie ragioni di scrittura. In numerosi testi l'autore rivive la dimensione, assai frequentata nella letteratura, del ritorno alla Terra Madre, con un approccio talora languido o sentimentale, proprio della poetica tradizionale o classica, dalle suggestioni epiche" (dalla prefazione Mattia Leombruno Presidente Fondazione Mario Luzi)
Nel cratere d'inverno
Ottaviano De Biase
Libro
editore: Terebinto Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 96
Lo stato di Serino nel cinquecento. La nascita dell'Università di Santa Lucia. I personaggi, gli statuti
Ottaviano De Biase
Libro
editore: Terebinto Edizioni
anno edizione: 2011
pagine: 252
Ottaviano De Biase, spinto da una genuina ed apprezzabile passione per la propria terra e la sua storia, si cimenta nell'ardua impresa della ricostruzione, il più possibile sistematica e non episodica, delle vicende dell'alta valle del Sabato, e in particolare di Serino.
Notti di veglia in guerra fredda
Ottaviano De Biase
Libro: Libro rilegato
editore: Kappa Vu
anno edizione: 2010
pagine: 240
Un ragazzo costretto a scegliere fra un destino di dura vita contadina nelle campagne della bassa Irpinia e la marina militare. Sono gli anni Sessanta e Settanta, gli anni della contestazione giovanile, dei grandi scioperi operai e del primo governo di centro Sinistra; gli anni della strategia della tensione e del rapimento Moro; gli anni della guerra fredda. Francesco Tozzi, seduto alla sua postazione di ascolto radio, si trova al centro della storia. Faticosamente "mette su" anche una famiglia che lo segue sempre e che con lui condivide il pericolo della posizione che ricopre, fra il consumarsi di un ventennio di avvenimenti, da un lato solo italiani, dall'altro pesantemente condizionati dal ruolo dell'Italia nell'alleanza NATO.
Lontananze. (Poesie 2021-2022)
Ottaviano De Biase
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2023
pagine: 192
La poesia di Ottaviano De Biase è espressione del tempo e dei suoi assurdi contrappassi, è semantica di segni, è resistenza a qualunque costo, è ribaltamento della morte in eternità, è tingere il minimo comun denominatore dell’uomo, la paura e la rassegnazione, con il chiaroscuro dell’infinito e dell’assoluto realismo. È ricordare le leggi, le regole umane e giuridiche dell’uomo che si annodano ai giuramenti dei soldati, ma anche alle inquietudini delle vite sempre in eterna lotta, tra restare e fuggire. Qui la parola diventa un porto calmo, “punto fermo al centro dell’universo” capace di tessere nuove speranze, senza tempo, alla felicità, anelata, quasi fosse un “frutto proibito/che puoi comprare pure al mercato” invero essa è la dimensione, il pane, l’aria, che dona sopravvivenza ai mortali, consapevoli della obbligata caducità umana nell’infinito curvo di ciò “che ci portiamo dentro/noi come granelli di sabbia/roccia sedimentata”.