Libri di P. Nicoli
L'apertura dell'occhio della saggezza
Gyatso Tenzin (Dalai Lama)
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1982
pagine: 128
"Ho scritto questo piccolo libro avendo presenti i bisogni di quelle persone, in Oriente come in Occidente, che vogliono trovare la giusta via e apprendere l'insegnamento (Dharma) del Buddha. Il suo insegnamento è davvero profondo come l'oceano e nell'esporlo egli ha usato molti abili mezzi, espressione della sua onniscienza. In tempi successivi, i grandi maestri dell'India hanno escogitato altri abili mezzi e in questo libro ho cercato di presentare sia gli sviluppi originali che quelli successivi, senza tener conto delle sottigliezze e delle disquisizioni filosofiche e concentrando invece l'attenzione sulle questioni di applicazione pratica". (Dalla prefazione dell'autore).
Dizionario dei simboli e delle divinità egizie
Manfred Lurker
Libro
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1995
pagine: 200
Comprendente più di 350 voci, presenta il mondo della simbologia mitologica e religiosa dell'antico Egitto. Il risultato è una chiave per accedere al ricco simbolismo di cui il mondo egizio è ricco, un tesoro di pensiero analogico per pensare in modo nuovo il mondo antico, ma anche, e soprattutto, per pensare in modo antico il mondo nuovo.
La filosofia del buddhismo zen
Toshihiko Izutsu
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1984
pagine: 242
Lo zen non ama essere associato alla filosofia nel senso ordinario della parola, giacché "filosofia" implica pensiero razionale e concettualizzazione. In questo senso, lo zen non solo è nonfilosofico; più positivamente, è antifilosofico. Il suo mondo è infatti il mondo del silenzio, il mondo dell'esperienza straordinaria che sfida il pensiero e la descrizione linguistica, il mondo in cui tutte le parole sono in definitiva ridotte al silenzio. Il "silenzio" dello zen è però un silenzio gravido di parole. Naturalmente lo zen si esprime - non può fare a meno di esprimersi - con il linguaggio. Quindi il silenzio zen si trasforma in linguaggio, si "articola" al di fuori di se stesso ed entra nella dimensione delle parole. Quello che importa realmente, e conta agli occhi dello zen, è il linguaggio considerato in questa luce, cioè quel tipo particolare di linguaggio che emerge direttamente dall'esperienza zen della realtà. Tuttavia un tale linguaggio può essere benissimo sottoposto a un'analisi intellettuale ed elaborato in una particolare forma, o forme, di filosofia; una filosofia, beninteso, che deve esprimersi dal cuore stesso della consapevolezza zen. Ed è in questo senso che si può dire che lo zen ha considerevoli potenzialità per la creazione di un pensiero filosofico.