Libri di P. Ruggeri
L'Africa romana. Volume Vol. 20
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Carocci
anno edizione: 2016
pagine: 2570
Il volume raccoglie gli Atti del XX Convegno internazionale L'Africa romana (Alghero, 26-29 settembre 2013) dedicato a Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent'anni di convegni "L'Africa romana". L'opera, che corona una lunga serie di incontri internazionali ai quali hanno partecipato centinaia di studiosi, è curata da Paola Ruggeri, professore associato di Storia romana e direttrice del Centro di Studi Interdisciplinari sulle Province Romane dell'Università di Sassari. Hanno collaborato Maria Bastiana Cocco, Alberto Gavini, Edgardo Badaracco, Pierpaolo Longu. Nel suo intervento introduttivo Guido Clemente ha ricostruito la storia dei Convegni "L'Africa romana" e sottolineato l'ampia collaborazione con i diversi Istituti di ricerca, con molte Università, con numerose Società scientifiche internazionali, infine con i giovani dell'Associazione Nazionale Archeologi.
Epigrafia romana in Sardegna. Atti del I Convegno di studio (Sant'Antioco, 14-15 luglio 2007)
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2008
pagine: 313
Questo volume contiene gli Atti del Convegno su "Epigrafia romana in Sardegna" svoltosi nel luglio 2007, promosso dalla Scuola europea di dottorato "Storia, letterature e culture del Mediterraneo" e dal Dipartimento di Storia dell'Università di Sassari, d'intesa con il Dipartimento di Storia antica dell'Università di Bologna, l'Association Internationale d'Épigraphie Grecque et Latine, il Comune di Sant'Antioco, l'Assessorato agli Affari generali della Regione Sarda. Alla luce dei più recenti scavi e studi in materia, il volume analizza alcune iscrizioni lasciate dai Romani in diverse zone della Sardegna, ed in particolare a Sant'Antioco, aprendo nuove prospettive e inedite chiavi di lettura.
L'Africa romana. Volume Vol. 18
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Carocci
anno edizione: 2011
pagine: 2325
Questa XVIII edizione de "L'Africa romana", presenta i testi delle oltre 150 comunicazioni del Convegno internazionale sul tema "I luoghi e le forme dei mestieri e della produzione nelle province africane", cui hanno partecipato oltre 300 studiosi, provenienti da 13 paesi europei ed extraeuropei. La pubblicazione è dedicata alla memoria di tre grandi maestri, Lidio Gasperini, Pierre Salama e Maurice Lenoir. Delineati gli aspetti generali, una sessione del convegno è stata riservata alle altre province, una a Olbia e un'altra alle nuove scoperte epigrafiche; in parallelo alle relazioni degli studiosi, si sono svolte mostre, presentazioni di libri e novità bibliografiche, esposizioni e diverse escursioni con visite ai monumenti tra Olbia, Arzachena e Tempio. I lavori si sono aperti nel segno della regina Didone e della rappresentazione virgiliana degli architetti impegnati nella costruzione della città di Cartagine, per arrivare infine, nelle ultime relazioni, a Olbia fondata, secondo il mito, da Iolao e dai gemelli Ippeus ed Antileone, città che ha una storia straordinaria e che ha conservato nel tempo il culto di un passato lontano. Wolfgang Kuhoff nella sua introduzione ha osservato che la storia dei 25 anni di convegni sul'Africa romana è anche una storia di successi, con significativi risultati offerti al mondo scientifico.
L'Africa romana. Volume 15
Libro: Copertina morbida
editore: Carocci
anno edizione: 2004
pagine: 2119
Questa edizione dell'Africa romana, pubblicata per iniziativa del Dipartimento di Storia dell'Università degli Studi di Sassari e dell'Institut National du Patrimoine della Tunisia, contiene i testi delle oltre cento comunicazioni presentate a Tozeur tra l'11 e il 15 dicembre 2002. Delineati gli aspetti generali (con attenzione specifica per temi quali il deserto, il limes, le fortificazioni, le popolazioni, il nomadismo, l'interazione pacifica o conflittuale tra uomo e paesaggio lungo le frontiere, le relazioni economiche e sociali tra soldati e civili, gli scambi dell'Impero con i popoli collocati oltre le frontiere), una sessione del convegno è stata dedicata alle relazioni tra Nord Africa e le altre province e una alle nuove scoperte epigrafiche.
L'Africa romana. Volume 14
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2002
pagine: 2728
Il testo contiene gli atti del convegno di studio (Sassari, 7-10 dicembre 2000), in lingua originale.
L'Africa romana. Volume Vol. 13
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2000
pagine: 2104
Questo tredicesimo volume della serie dell'Africa romana, stampato per iniziativa del Dipartimento di Storia e del Centro di studi interdisciplinari sulle province romane dell'Università degli Studi di Sassari e dell'Institut National du Patrimoine di Tunisi, contiene i testi delle comunicazioni presentate a Djerba tra il 10 ed il 13 dicembre 1998, in occasione del Convegno internazionale promosso sotto gli auspici dell'Association Internationale d'Épigraphie Grecque et Latine, dedicato al tema Geografi, viaggiatori, militari nel Maghreb: alle origini dell'archeologia nel Nord Africa. Ad esso hanno partecipato oltre 250 studiosi, provenienti da 12 paesi europei ed extra-europei, che hanno presentato più di 170 comunicazioni. Una sessione è stata dedicata alle nuove scoperte epigrafiche ed un'altra alle relazioni tra il Nord Africa e le altre province; in parallelo si sono svolte alcune mostre fotografiche. Il congresso, che si è svolto con il patrocinio del Ministro degli Affari Esteri, è stato inaugurato dal Ministro della cultura Abdelbaki Hermassi e dall'Ambasciatore italiano Armando Sanguini e concluso dal Ministro dell'Insegnamento superiore Dali Jazi. L'opera, curata da Mustapha Khanoussi, Paola Ruggeri e Cinzia Vismara, segna un ulteriore ampliamento geografico verso la penisola iberica e verso l'Africa centrale ed un'apertura cronologica più ampia verso l'età pre-romana e la tarda antichità, tra permanenze, continuità e rotture medioevali, con una varietà di temi che certamente non potrà non sorprendere il lettore. Un capitolo è stato dedicato all'isola di Djerba - l'antica insula Meninx, tra la Grande e la Piccola Sirte - luogo-simbolo che conosce oggi uno straordinario sviluppo turistico ma insieme rigogliosa terra tropicale, isola della memoria che i naviganti di ogni tempo hanno raggiunto e descritto con curiosità e con simpatia. «Forse era giunto veramente il tempo di guardare a distanza il problema della nascita dell'archeologia - scrive Attilio Mastino nelle Conclusioni - e di studiare la storia delle scoperte archeologiche nel Maghreb, evidenziando errori, forzature e strumentalizzazioni del passato ma anche recuperando le figure di quei grandi maestri, europei ed arabi, pionieri che hanno lasciato testimonianze sincere di curiosità, di passioni, di interessi, che andavano inserite nel clima storico che essi hanno vissuto, spesso in periodi di guerre sanguinose, senza nulla dimenticare di un passato che comunque continua ad avere un suo significato per ciascuno di noi: il tema investe aspetti politici importanti e chiama in causa innanzi tutto i rapporti tra Europa e paesi arabi». Come scrive Noël Duval nella Presentazione, il Convegno internazionale svoltosi a Djerba con un rilevante numero di relazioni e di comunicazioni documenta «les progrès effectués, non seulement dans la connaissance des hommes et des travaux du passé, mais aussi dans l'interprétation» e consente di superare giudizi spesso superficiali e troppo sommari ed anacronistici su archeologia e colonizzazione militare: «d'autres échos des débats de Jerba sur le même sujet montrent cependant que cette recherche difficile du recul nécessaire doit continuer. Il est certes assez facile de dresser (grâce d'ailleurs aux relevés scrupuleux de l'époque) la liste des destructions dues à la colonisation et à l'utilisation des ruines ou des pierres pour l'infrastucture et les fortifications. Mais quel pays riche en vestiges antiques ne pourrait pas établir des listes semblables pour des périodes plus récentes où les circonstances étaient, toutes proportions gardées, analogues mais les institutions patrimoniales, biens établies ou mieux averties'».