Libri di P. Trawny
Quattro quaderni I e II. Quaderni neri 1947-1950
Martin Heidegger
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2023
pagine: 208
Il sesto volume dei Quaderni neri comprende due testi composti tra il 1947 e il 1950, i Quattro Quaderni I e i Quattro Quaderni II, a cui Heidegger attribuì un significato così importante da definirli, nelle Note VI-IX, come "la tanto agognata 'II parte di Essere e tempo'". Già nelle Note, dunque, ovvero negli altri Quaderni neri composti parallelamente a questi, Heidegger torna costantemente a farvi riferimento. Nonostante il titolo lasci supporre che si tratti di due di quattro parti programmate, in realtà qui il progetto dei "Quattro quaderni", che di fatto rimarrà incompiuto, viene solo tematizzato e messo dettagliatamente a punto. Con l'accento, assolutamente insolito per Heidegger, posto sul numero quattro, il suo pensiero della "quadratura" viene situato entro un nuovo, inaspettato contesto.
Quaderni neri 1942-1948. Note I-V
Martin Heidegger
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2018
pagine: 720
Con questo volume si pubblica la seconda serie di quelli che Heidegger stesso definì "Quaderni neri", i quali presentano una forma che, secondo le sue caratteristiche, risulta oltremodo singolare non solo per Heidegger, bensì in generale per la filosofia del XX secolo. Questi manoscritti, in cui si alternano osservazioni sugli eventi del tempo, discussioni filosofiche, meditazioni sull'arte e sulla poesia come pure autoriflessioni poetiche, offrono una tessitura di pensiero impressionante. Il presente volume è il primo di due nei quali vedono la luce le "Note I-X". Raccoglie le "Note I-V" e contiene anche quel "Quaderno nero" che fino a poco tempo fa ancora si riteneva disperso. Il primo quaderno del volume comincia nel 1942, l'ultimo si conclude nel 1948. Le "Note I-V" mostrano come il pensiero di Heidegger di una storia dell'essere incominci a sbiadire in favore di un pensiero del Geviert, della "quadratura". Tuttavia, proseguono le problematiche interpretazioni dell'ebraismo nel quadro del tramonto spirituale dei tedeschi che già affioravano nelle "Riflessioni". Il dopoguerra è vissuto come un tradimento del proprio compito da parte dei tedeschi, del compito cioè di fondare l'"altro inizio" della storia dell'essere. In relazione a ciò, Heidegger comincia a elaborare non solo il fallimento dei propri progetti di politica universitaria del 1933-1934, bensì anche la sua interdizione all'insegnamento, ufficializzata nel 1946. Con la pubblicazione del primo volume delle "Note" si rende disponibile un'altra porzione del manoscritto che, compilato dall'inizio degli anni trenta fino all'inizio degli anni settanta, rende manifesto il "cammino di pensiero" di Heidegger attraverso gli scossoni del secolo.
Quaderni neri 1931-1938. Riflessioni II-VI
Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2015
pagine: 720
I "Quaderni neri" presentano una forma che, secondo le sue caratteristiche, risulta oltremodo singolare non solo per Heidegger, bensì in generale per la filosofia del XX secolo. Tra i generi testuali di cui solitamente si fa uso i Quaderni sarebbero anzitutto da paragonare a quello del "diario filosofico". In essi gli eventi del tempo vengono sottoposti a considerazioni critiche e messi continuamente in relazione con la "storia dell'Essere". Il presente testo è il primo dei tre volumi in cui saranno pubblicate le "Riflessioni". Il primo quaderno di questo volume incomincia nell'autunno del 1931, l'ultimo, con le "Riflessioni VI," si conclude nel giugno del 1938. Le "Riflessioni" non corrispondono ad "aforismi" da intendersi come "massime di saggezza". Ciò che è "decisivo non è", "che cosa si rappresenti e che cosa venga riunito a formare una costruzione rappresentativa", "bensì solo come si ponga la domanda e assolutamente il fatto che si domandi dell'essere". Dal "tentativo" di Heidegger di riconoscere la "storia dell'Essere" nei suoi segni quotidiani nasce un manoscritto che, dall'inizio degli anni trenta fino all'inizio degli anni settanta, interpreta anche i due decenni più oscuri della storia tedesca e l'eco che ne seguì.