Libri di Patrizia Bianco
Lo chiamavano l'Incantato
Patrizia Bianco
Libro: Copertina morbida
editore: Kimerik
anno edizione: 2022
pagine: 134
Per gli altri ragazzi lui e Rocchino erano la coppia più bella del mondo: l'Incantato e Panza contenta. Pietre scartate, nulla di più. Esser diverso ti espone e gli insulti non devono avere un senso per far male. Se stiamo in campana ce la caviamo, dobbiamo restare un passo dietro di loro, sempre un passo indietro dicevano per rincuorarsi, ma non c'era storia, era solo questione di tempo. Tutte le sante volte, in mezzo allo sberleffo generale, si ritrovavano a dover batter ritirata con la coda fra le gambe. Lo volete capire che qui attorno non dovete accostare? Di mezze cartucce come voi non sappiamo che farcene!
Radici lucane
Patrizia Bianco
Libro: Libro in brossura
editore: Santelli
anno edizione: 2020
pagine: 297
Cos'è il passato se non la chiave per capire il presente? Il senso di impotenza che Teodora prova di fronte alla grave malattia della madre la porta a viaggiare a Matera, per incontrare un anziano zio e disvelare la "commedia umana" in cui arcaici valori della civiltà contadina si ripetono nell'arco delle generazioni sfumando i chiaro-scuri della sofferenza e del riscatto, dell'amore e del rimorso, del sacrificio e della fierezza. Cosa è disposto ad accettare un figlio per conquistare l'amore del padre? Il bisogno di comprendere le origini dell'anaffettività della madre è il primo passo per accettare la sua condizione e distogliere l'attenzione dalle sue sofferenze di bambina? E di contro: fino a che punto l'apparente imparzialità di un genitore, non tenendo conto della diversità caratteriale dei propri figli, nasconde una superficialità socialmente accettata del suo ruolo? La consapevolezza di non riuscire ad avere un rapporto affettivo soddisfacente con la figlia rende il genitore maggiormente vulnerabile psichicamente?
Controcanto, verso il vento
Patrizia Bianco
Libro
editore: Kimerik
anno edizione: 2018
pagine: 172
Sovrapporre i ricordi alla realtà è un passaggio obbligato che introduce all'età adulta: è impossibile che il germe della felicità attecchisca senza la presa di coscienza del proprio sé. Per affrontare il percorso inverso nel tempo, tuttavia, è importante partire da una consapevolezza piena, maturata fino al punto di diventare un'esigenza profonda, pronta a dare voce a un desiderio che voce non ha mai avuto. Non serve oscurare dalla mappa della memoria il luogo affettivo, il porto da cui si è salpati per dare inizio all'avventura della vita. Prima o poi è necessario tornare sui propri passi senza riserve, pronti ad affrontare una realtà ignota di cui i ricordi restituiscono solo una sfocata sembianza.