Libri di Pietro Cifarelli

"Diario di un mondo fermo" non è nato per essere un libro. È stato piuttosto un silenzioso urlo. Una distrazione, alle volte utopica speranza, altre uno sfogo. Settantacinque poesie scritte dal 6 marzo al 18 maggio 2020. Una per ogni giorno di quarantena. Seguendo il corso degli eventi storici e sociali, con il contagocce, distillate. Queste pagine provano a guardare oltre il virus. Queste pagine non vogliono aspettare scuse altre per guardarci dentro. Possiamo essere tante cose e siamo noi a decidere quali. Decidiamo di essere umani.

L’amore per la Basilicata, la tristezza dell’abbandono e la consapevolezza del ritorno. Una città che si vuole far scoprire, ma mai raccontare. Le donne rapite alla notte, quelle durate un sospiro e quelle che son rimaste. Gli amici di una vita, quelli appena conosciuti. Le sigarette sul divano, i bar stuprati, gli eccessivi eccessi, la lotta politica, l’incertezza del futuro, la nostalgia del passato, la scorrettezza del presente, i momenti precipitati addosso. Queste cose gli hanno rovinato la vita, meravigliosamente.