Libri di Rita Sacconi

"Lo sguardo sfuggente di Ginevra" e un romanzo su un'affascinante pittrice, Ginevra Cantofoli, nata e vissuta a Bologna nel Seicento, autrice di splendide opere, ma totalmente dimenticata dalla storia dell'arte. Per ricostruirle una identità che potesse corrisponderle, data la scarsità delle fonti, la penna ha fatto ricorso all'immaginazione. Ma non ha scritto soltanto di lei. Nello stesso mondo artistico e culturale in cui la pittrice e vissuta, vi erano pittori di grande fama. Tra i più noti Guido Reni, Simone Cantarini, Caravaggio, i Carracci e molti altri dei quali il romanzo descrive i rapporti e la competizione che li animava. Ma in quel mondo avevano fatto il loro ingresso anche donne di notevole talento come Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani e tante altre sulle quali e calato un colpevole silenzio. Occorrerà ancora del tempo per rendere giustizia alla insignificanza con la quale sono state trattate. In tal senso questo romanzo vuole essere un piccolo contributo.

Nanì e una ex insegnante d'italiano che si ritrova al centro di un universo di esistenze umane confuse e incerte. E un cosmo fatto soprattutto da donne che nel mare agitato da passioni forti e travolgenti, identiche in ogni latitudine, riuscirà a raggiungere un approdo sicuro di pace e serenità. Si aggirano nell'universo letterario anche altri mondi, scomparsi ma vivi nei ricordi di un passato che ha lasciato i suoi segni nel tempo e nello spazio. Non mancheranno, i riferimenti all'attualità: poiché il romanzo si chiuderà con la fine del 2020 e farà il suo ingresso nella storia anche l'evento della pandemia.

La malinconia di Lorenzo ha origini lontane, ha inizio a Bagnara Calabra con la morte del padre, ucciso per errore da un colpo di pistola ed esplode vent'anni dopo quando la madre Sefora, senza un apparente motivo, si suicida. D'allora comincia a chiedersi quali siano le vere ragioni di un destino che ha cosi duramente colpito la sua famiglia. Indaga su eventi accaduti molti anni prima, ascolta ciò che si vocifera in paese, ma i conti non tornano. Alla fine, a chiarirgli le idee servirà il lato più "nascosto" del Sud, e anche l'amico sconosciuto e l'imprevista Fata dei Campi.

Negli anni Sessanta esplode ovunque la contestazione giovanile. Mino osserva con gli occhi di Giulia e di Luigi i cambiamenti di una società ancora intrisa di autoritarismo. Lui, sopravvissuto alla deportazione a Mauthausen, è prigioniero di un passato che gli ha rubato la felicita. Gli eventi storici raccontati hanno segnato non solo il destino dei personaggi del romanzo, ma anche quello di persone che furono vittime dell'insensata violenza che ha reso il Novecento il più crudele dei secoli.

"Il furto della memoria" parla di libertà, di quella che ci spetta per convenzione sociale, e di quella che potremmo conquistare, se riuscissimo a liberarci del passato, solo per qualche istante. È una storia che tocca corde profonde, molto intime: si parla di amore, in tutte le sue sfaccettature, dei pregiudizi e delle false convinzioni che a volte condizionano i rapporti e l'intera esistenza, di gelosia, dei sogni che si fa fatica a confessare.

Nel tentativo di ricostruire il suo oscuro passato, Mariangela indaga sulle origini della propria storia. Fanno da sfondo alla sua vicenda eventi politici che hanno segnato l'Italia nel corso di un trentennio. La protagonista riuscirà ad abbattere il muro di silenzio dietro il quale si cela la verità senza, però, riconquistare quanto ha perduto in quel deserto dei sentimenti in cui vive la sua famiglia.

Negli anni Sessanta esplode ovunque la contestazione giovanile. Mino osserva con gli occhi di Giulia e di Luigi i cambiamenti di una società ancora intrisa di autoritarismo. Lui, sopravvissuto alla deportazione a Mauthausen, e prigioniero di un passato che gli ha rubato la felicità. Gli eventi storici raccontati hanno segnato non solo il destino dei personaggi del romanzo, ma anche quello di persone che furono vittime dell'insensata violenza che ha reso il Novecento il piu crudele dei Secoli.