Libri di S. Villani
Alla deriva. 76 giorni naufrago nell'Atlantico
Steven Callahan
Libro: Copertina morbida
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2017
pagine: 298
Quando il suo piccolo sloop affondò a ovest delle Canarie, Steven Callahan si trovò alla deriva in mezzo all'oceano Atlantico a bordo di un battellino gonfiabile di nemmeno due metri con una scorta di un paio di chili di cibo e tre litri d'acqua. In balia delle tempeste, ustionato dal sole, insidiato da voraci pesci tropicali, impiegò due settimane prima di avvistare un'imbarcazione: dopo aver lanciato sei razzi di soccorso guardò la nave allontanarsi. Con pochissimi mezzi di segnalazione e senza rotta di navigazione, la sua unica speranza era tentare di raggiungere i Caraibi. Dopo un inferno durato 76 giorni Callahan avvistò terra e fu salvato da un gruppo di pescatori provenienti dalle Piccole Antille: aveva percorso 1800 miglia e fu il primo uomo a sopravvivere in mare per oltre due mesi a bordo di una scialuppa gonfiabile.
Storie inglesi. L'Inghilterra vista dall'Italia tra storia e romanzo (XVI-XVII secolo)
Libro
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2011
I saggi raccolti in questo volume indagano i rapporti culturali tra Italia e Gran Bretagna nel XVII secolo. Gli autori, storici e studiosi di testi letterari con differenti approcci metodologici, prendono in esame le opere romanzesche del barocco italiano che hanno come sfondo o come oggetto la storia inglese e scozzese, le opere storiografiche italiane del Seicento sulle vicende britanniche e le figure che in quel secolo hanno contribuito alla conoscenza della cultura e della società inglese in Italia. Ne emerge un quadro vivace in cui spesso le questioni religiose si intrecciano a quelle politiche e il mito alla storia. È in questo periodo che si pongono le basi di quell'anglomania che nel Settecento caratterizzerà la cultura italiana. Il volume comprende anche l'edizione del "Cappuccino scozzese" di Giovan Battista Rinuccini (1644) e del "Cromuele" di Girolamo Graziani (1671).
Lo specchio deformante. Vecchi e nuovi paradigmi della diversità
Libro: Libro in brossura
editore: Pensa Multimedia
anno edizione: 2013
pagine: 340
Qual è il paradigma di cui facciamo uso quando pensiamo alla diversità? E che immagine ci rimanda del variegato e composito caleidoscopio di significati ad essa sottesi? Spesso, si tratta dell'immagine deformata di una diversità segmentata, semplificata e dimentica del fatto che tutti gli individui condividono il medesimo destino di essere uguali, rispetto al fatto di essere diversi, o, se lo si preferisce, di essere diversi all'interno dei vincoli posti da una costitutiva uguaglianza di fondo. La complessità del fenomeno pone, dunque, al centro della riflessione pedagogica la necessità di intraprendere un preciso percorso di pensiero, facendo ricorso ad un paradigma complesso (l'unico in grado di concepire diversità e unità come componenti complementari, in relazione dialogica permanente tra loro) e, conseguentemente, ad una precisa impostazione metodologica, quale l'attraversamento della tematica da più prospettive interpretative.