Libri di Società libera
Stato e criminalità. Un rapporto non sempre dicotomico
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 138
Le mafie esistono, sono una realtà, una seria realtà, si muovono coerentemente con i propri criminosi obiettivi, fanno il loro lavoro. Ma siamo altrettanto certi di poter affermare le stesse cose sul contrasto da parte dello Stato e delle sue articolazioni periferiche? Sedici saggi sul ruolo che lo Stato dovrebbe assumere nel contrasto alla criminalità organizzata, che non vogliono essere di denuncia né di constatazione dell'ovvio, né ripetitivi di luoghi comuni, ma far ragionare sul fenomeno mafioso, interrogare, avanzare dubbi, prospettare soluzioni, pungolare gli addetti ai lavori, in un'espressione essere politicamente scorretti. Il volume raccoglie i saggi di: Jacopo Armini, Vincenzo Boccia, Antonio Calabro, Luigi De Sena, Stefania Fuscagni, Maria Carmela Lanzetta, Marco Marchese, Angela Napoli, Vincenzo Olita, Riccardo Pedrizzi, Giuseppe Quattrocchi, Franco Roberti, Alfonso Ruffo, Ernesto U. Savona, Alberto Vannucci, Luigi Varratta.
Processi di liberalizzazione in Italia. Ottavo rapporto
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2010
pagine: 192
Immobilità, peso e costo della burocrazia sono indicatori incontrovertibili dello stato di salute in cui versano i processi di modernizzazione del nostro Paese. Nonostante gli sforzi apparenti, l'Italia è ancora un sistema chiuso e autoreferenziale, dove non c'è spazio per meritocrazia, progetti di ricerca e sviluppo, crescita individuale e collettiva; al contrario, immobilismo, illegalità e sfiducia nelle istituzioni minano le pur notevoli potenzialità della società italiana. La crisi attraversata non è il frutto di un fallimento dell'economia di mercato bensì di pratiche e politiche sconsiderate condotte in assenza di regole certe, controlli costanti e valori condivisi. La concezione liberale, cui dovrebbero essere ispirate le riforme istituzionali ed economiche in grado di rispondere con efficacia all'impasse imposta dalla crisi, poggia le basi su responsabilità individuale e regole condivise. Dalle privatizzazioni alla reiterata promessa di alleggerimento del peso fiscale, fino alle dinamiche dell'informazione non sempre trasparenti, Società libera propone un'analisi puntuale dei nodi cruciali per una svolta liberale della società e della politica.
Settimo rapporto. Processo di liberalizzazione della società italiana
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 208
L'ambiente istituzionale italiano continua a incoraggiare, più che in tutta l'Unione europea, attività predatorie e parassitarie, che mirano a conservare o a conseguire posizioni di rendita. La conclusione del caso Alitalia e il duopolio televisivo ne sono un'ulteriore dimostrazione, così come lo sono i risultati conseguiti dalla regolazione delle autostrade italiane dal 1997 ad oggi. Ora le teorie liberali sembrano minacciate da un altro virus: i principi che ispirano la globalizzazione sono tacciati di "mercatismo" e con questo si fornisce una parodia della cosiddetta "versione degenerata del liberismo". Ma già Einaudi nel 1941 diceva che "Gli uomini sono presti a persuadersi, quando c'è qualcosa che va male, ad invocare il braccio forte dello Stato". Mentre non esiste alcuna contraddizione tra il mercato e la prospettiva sociale: la concorrenza è sociale e la politica della coesione è produttiva. E lo stesso Einaudi ammoniva: "Salvataggi se ne possono e se ne debbono fare in ogni momento storico quando sia in gioco l'interesse pubblico. Ad una condizione che coloro i quali chiedono e coloro i quali autorizzano i salvataggi sappiano di commettere un atto moralmente condannabile, socialmente iniquo ed economicamente pericoloso".
Sesto rapporto. Processo di liberalizzazione della società italiana
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 192
L'incompleto e complesso iter per la privatizzazione di Alitalia, il fallimento dell'apertura concorrenziale dei servizi pubblici locali, unitamente all'espandersi di quello che ormai viene identificato come "capitalismo municipale", in cui gli Enti Locali entrano nella gestione di attività economiche, sono solo gli esempi più evidenti di una flebile volontà riformatrice che, d'altronde, non indica nessuna discontinuità rispetto alla precedente legislatura. Occorre una cornice politico-istituzionale in grado di dare chiari ed efficaci segnali di cambiamento soprattutto su modelli culturali, costumi sociali, norme giuridiche, in cui il valore della responsabilità individuale si connoti quale architrave nei rapporti tra le persone e tra queste e la sfera pubblica.

