Libri di T. Serena
RSF. Rivista di studi di fotografia
Libro: Copertina morbida
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 224
«A me pare che il paesaggio, i luoghi, l'habitat, siano come un territorio nascosto dove si può perpetrare qualsiasi scempio: tutto avviene senza nessun controllo visivo. L'incapacità di guardare all'esterno determina così la possibilità di deturpare qualsiasi luogo senza che nessuno se ne accorga». Con queste parole Luigi Ghirri, nel 1991, rifletteva sulla responsabilità dello sguardo e della fotografia di fronte al consumo, allo sfregio e alla distruzione dell'ambiente. I saggi raccolti nel volume si interrogano nuovamente su questo snodo cruciale. È una domanda in cui si intrecciano almeno due temi: da una parte, la (in)visibilità della nuova crisi ambientale, sempre meno legata a eventi puntuali e disastri spettacolari; dall'altra, la consapevolezza teorica e politica della cultura fotografica, sempre più chiamata a operare in una rete di rapporti interdisciplinari e sovranazionali. I casi di studio analizzati propongono di riflettere nuovamente sulle possibilità di uno sguardo 'disinquinato' in una prospettiva etica, critica ed espressiva.
MOSE
Walter Niedermayr
Libro: Libro in brossura
editore: Linea di Confine
anno edizione: 2011
pagine: 72
Il tecnogiro dell'ornitorinco.
Tim Davis
Libro: Libro in brossura
editore: Linea di Confine
anno edizione: 2010
pagine: 64
Tim Davis. Il tecnogiro dell'ornitorinco. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Damiani
anno edizione: 2010
pagine: 74
Il tecnogiro dell'ornitorinco di Tim Davis è un'indagine fotografica condotta sul tema della tecnologia in relazione all'alta velocità ferroviaria in Italia. Scrive Tim Davis nell'introduzione: "Ecco la copertina che avrei scelto per questo catalogo se mi fosse stato consentito scattare una fotografia: immaginate una donna al lavoro dietro il bancone della reception di un centro di comando ferroviario. È alta e goffa, con folti capelli raccolti come in un Pisanello, sta in piedi davanti a una serie di video della sicurezza i cui monitor hanno colori che vanno dal viola al giallo spento, come fossero un enorme livido. Ha in mano un ventaglio di lacca cinese e, per farsi vento, usa la sua forza fisica, sebbene sia in un sofisticatissimo ambiente tecnologico. In quel preciso istante capii come avrebbe funzionato il mio progetto. Avrei fatto un giro del treno ad alta velocità (la TAV) e di tutto ciò che le sta intorno alla ricerca delle modalità in cui la tecnologia si fa strada nella nostra vita: un 'tecnogiro'".