Libri di V. Fossati
L'amore nelle prose e nei versi
Giacomo Leopardi
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2019
pagine: 240
Dai "Canti" alle "Operette morali", dallo "Zibaldone" alle "Lettere" l'antologia ripercorre le tracce del «discorso amoroso» nell'opera di Leopardi. La riflessione sulla natura dell'amore non ha un vero sviluppo nel poeta di Recanati: cresce in intensità, trova via via accenti più forti ma non muta nella sostanza. Il sentimento d'amore appare sempre segnato da una sorta di malinconia che nasce dalla mancanza, dalla perdita: Silvia, Nerina, Aspasia, la «donzelletta» sono fantasmi, ricordi. L'oggetto del desiderio è assente; la donna vagheggiata è lontana, emblema di una «beltà» tanto anelata quanto misteriosa e inattingibile, e sempre disincarnata. L'esperienza dell'amore è tutta intellettuale e interiore perché l'amore è materia prediletta dell'immaginazione, la facoltà più preziosa dell'uomo. La «dolce imago», l'immagine idealizzata della donna che si forma nella mente del poeta, è l'unico conforto, l'unica fonte di appagamento sensuale e spirituale. E se il pensiero d'amore può stremare il cuore, ma anche liberarlo dalle angustie del mondo, la lusinga della passione quando si trasforma in inganno diventa per il poeta l'ennesima, desolata rivelazione dell'«infinita vanità del tutto». Introduzione di Paolo Ruffilti.
Pasolini e la letteratura dell'«Impegno». Letteratura italiana. Per le Scuole superiori
Giovanna Bellini, Giovanni Mazzoni
Libro
editore: Laterza Edizioni Scolastiche
anno edizione: 1999
pagine: 96
L'amore nelle prose e nei versi
Giacomo Leopardi
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2007
pagine: 240
Volgendosi dappertutto per trovare traccia o annuncio dell'esistenza, ora e qui, della "cara beltà", non li trova. Ma il "tu" che il poeta ha via via rivolto alla giovane de "Il Sogno", alla "donzelletta", alla luna, a Silvia, a Nerina, alle fanciulle dei bassorilievi funebri, e nelle lettere d'amore, quel "tu" che non c'è mai nello Zibaldone e che nella poesia invece deflagra a volte come uno sparo, è rivolto al massimo grado di intensità, con un'urgenza e una fame definitive. Qui il desiderio di un "tu" in cui segno e significato coincidano si apre come un fuoco d'artificio e poi si chiude buio, si spalanca come un abbraccio che ritorna deserto. La fame si rovescia in disinganno.