Arti: soggetti e temi specifici
Franco Pedrina. Catalogo della mostra (Pordenone)
Libro
editore: Centro Iniziative Culturali Pordenone
anno edizione: 1976
pagine: 56
Notizie di artisti tratte dai documenti pisani (rist. anast. Pisa, 1897)
L. Tanfani
Libro
editore: Forni
anno edizione: 1973
pagine: VII-583
Raccolta de' pittori, scultori et architetti modenesi più celebri (rist. anast. Modena, 1662)
Lodovico Vedriani
Libro
editore: Forni
anno edizione: 1970
pagine: 152
Capolavori per S. Antonio
Libro: Copertina morbida
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 1970
pagine: 62
La croce dipinta italiana e l'iconografia della Passione
Evelyn Sandberg Vavalà
Libro
editore: Bonsignori
pagine: 943
Maria nell'arte
Fabrizio De Toni, Ross
Libro
editore: AVE
anno edizione: 2025
pagine: 136
Un viaggio affascinante attraverso I secoli, alla scoperta dei molteplici volti della Vergine Maria così come sono stati rappresentati nell'arte, dalle origini del Cristianesimo fino all'età contemporanea. Un volume ricco di immagini, che intreccia storia, fede e bellezza, offrendo uno sguardo emozionante su come l'umile fanciulla di Nazareth e Madre di Gesù sia divenuta icona universale. In questo volume, dedicato all'anno C, oltre cento opere d'arte ci introducono così alla comprensione e all'ascolto dei testi evangelici, mettendo in rilievo aspetti inattesi e tuttavia fondamentali della storia sacra.
Il Crocifisso di Michelangelo in Santo Spirito a Firenze
Margrit Lisner
Libro: Libro in brossura
editore: La Vela (Viareggio)
anno edizione: 2025
pagine: 60
Margrit Lisner nacque il 14 luglio 1920 a Wesel, sul basso Reno. Nel novembre del 1962, nel corso delle ricerche finalizzate alla Habilitationsschrift, fece a Firenze una scoperta clamorosa: nella chiesa agostiniana di Santo Spirito portò alla luce un vecchio crocifisso più volte ridipinto che, nonostante fosse sfigurato da interventi succedutisi nel tempo, riuscì a identificare, grazie alle sue mature conoscenze di esperta dell’evoluzione della forma dei crocifissi, in quello che il giovane Michelangelo, stando a Condivi, a Vasari e a molte altre fonti antiche, aveva donato nel 1493 al priore di Santo Spirito. Sebbene la sua attribuzione venisse immediatamente condivisa da larga parte degli specialisti, la scoperta di un’opera così famosa da parte di una principiante del mestiere alimentò anche qualche invidia presso alcuni colleghi. Ne conseguì un’attribuzione contraria ad uno scultore di terza categoria e fu evocata allo stesso tempo la problematicità della critica stilistica come metodo scientifico.