Milieu: Ombre rosse
Giorgio Bertani, editore ribelle
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Milieu
anno edizione: 2020
pagine: 240
Nel gran proliferare di espressioni editoriali (riviste, librerie, case editrici) che hanno caratterizzato il periodo dal ’68 fino ai primi anni ottanta, un posto particolare spetta all’editore Giorgio Bertani, per la capacità che ha avuto di ospitare nel suo catalogo le voci più significative del pensiero critico di quegli anni. Frutto di un lungo lavoro di ricerca tra archivi e storia orale, questo libro ripercorre la storia di una casa editrice e della città in cui è nata, Verona, all’epoca laboratorio di culture antagoniste, al pari di Milano, Bologna e Padova, all’interno delle tensioni culturali e politiche che animavano questa sorta di triangolo. Tra testi eretici, successi editoriali, premi Nobel, censure poliziesche, ristampe e incontri internazionali, vengono raccontate la vita e le passioni di un editore che diventano specchio di un’epoca di ribellioni. Da Dario Fo a Horst Fantazzini, da Georges Bataille a Franco Berardi Bifo, da Paul Nizan a Jacques Derrida, dai Tupamaros all’IRA, da Giangiacomo Feltrinelli a Felix Guattari, dal Vietnam alla Cina, da Franca Rame a Gilles Deleuze... e così ancora per altre vie di fuga in una prospettiva vertiginosa che attraversa fuochi del pensiero e insorgenze sociali, questo è Giorgio Bertani editore ribelle. Un libro e un docufilm, un intreccio di testimonianze che vuole raccontare quegli anni senza indugio alla nostalgia, per mettere in moto desideri, critiche e creazioni. Il libro contiene un’ampia rassegna a colori delle copertine più significative del catalogo Bertani e i contributi di intellettuali e scrittori che hanno fatto parte di quella stagione come militanti e che continuano ad animare il panorama culturale ancora oggi, come Antonio Moresco e Carlo Rovelli. Il docufilm "Verona city lights", con interviste inedite allo stesso Giorgio Bertani e a tutti i protagonisti di quella stagione, è arricchito dalle musiche inedite di Claudio Fasoli.
Un'avventura di Amadeo Bordiga
Diego Gabutti
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2019
pagine: 272
Fondatore del Partito comunista d'Italia nel 1921, antiparlamentarista, principale icona dell'"estremismo infantile" secondo Lenin, visionario e grande scrittore, Amadeo Bordiga ebbe una vita avventurosa, la stessa di Don Chisciotte: il marxismo (di cui proclamò l'"invarianza", come l'hidalgo della tradizione cavalleresca) fu la sua avventura. Un'avventura teorica, dunque letteraria. Alla testa del "partito storico", difese il "programma inalterabile" del comunismo dalle derive della modernità. In attesa che la storia allentasse le briglie al "partito formale", che avrebbe proceduto con un oplà alla riforma generale del mondo, Bordiga si fece beffe del comunismo pop, sdolcinato e genocida insieme. Non tifò per le catastrofi socialiste e nazionalsocialiste che devastarono il XX secolo (poi detto "breve") ma lavorò al romanzo della rivoluzione proletaria, di cui illustrò miserie e splendori. Fu un comunista senza colpa. Diego Gabutti, molti anni fa, gliene rese merito con "Un'avventura di Amadeo Bordiga" (Longanesi 1982). Berlino, 1926. Al centro d'un intrigo storico, che coinvolge Karl Marx e il cancelliere tedesco Otto von Bismarck, una storia segreta le cui radici affondano nella Londra vittoriana, Bordiga dovrà vedersela con i demoni e le furie della teoria marxista. Al suo fianco terroristi russi e legionari fiumani, stelle del cabaret, Nero Wolfe, il mago Gurdlieff, il regista Fritz Lang, il grande giornalista americano Edgar Snow, l'astronomo e comunista di sinistra Anton Pannekoek. Ultima tappa: Mosca, dove Bordiga si misurerà faccia a faccia col Grande cannibale, Stalin in persona. "Questa domanda non m'era mai stata rivolta. Non pensavo che un comunista potesse rivolgermela. Dio vi perdoni per averlo fatto, compagno Bordiga". "Un'avventura di Amadeo Bordiga" torna in libreria con un'edizione reloaded, profondamente rivista e aggiornata.
Italiani nei lager. Linguaggio, potere, resistenza
Rocco Marzulli
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2019
pagine: 240
La storia dei deportati italiani nei campi di concentramento nazisti è un argomento tutt'ora poco conosciuto sotto diversi aspetti. Gli italiani sono tra gli ultimi deportati, nel momento in cui, verso la fine della guerra, da una parte il lager è una macchina di sterminio, dall'altra un campo adibito ai lavori pesanti, nel quale i prigionieri sono impiegati come manodopera per la produzione bellica sino alla loro morte per sfinimento, fame, malattia. Sono poi considerati traditori dai nazisti, e fascisti dai loro compagni di prigionia spagnoli, francesi, russi. Sono dunque vessati più di altri e isolati, anche perché non conoscono il tedesco né in generale altre lingue, non riescono a decifrare il mondo autonomo, sconosciuto, artificiale, costituito dal campo di concentramento. Questa è la condizione che da una parte causerà la morte immediata di molti di loro, e dall'altra porterà altri ad apprendere elementi essenziali alla sopravvivenza della lingua tedesca dei nazisti e della lingua franca parlata dai prigionieri. Il racconto della deportazione, condotto attraverso la prospettiva del linguaggio, fa emergere la logica che determina la vita dell'intera popolazione del lager: il rapporto tra sorveglianti e sorvegliati e i rapporti tra prigionieri. I prigionieri, anche nella condizione estrema del lager, con la parola possono lottare per sopravvivere, per resistere, per solidarizzare. La lingua franca, sorta dall'incrocio e dall'accostamento di vari idiomi dei deportati, che assume anche l'aspetto del gergo e del linguaggio in codice, aiuta a procurarsi qualcosa da mangiare, acquisire informazioni sui pericoli da evitare, decodificare la realtà, decidere come comportarsi. Un saggio ricco di testimonianze, basato sui racconti di decine di internati. Racconti strazianti e di altissimo valore storico, memorie orali o scritte, in molti casi finite in archivi e mai pubblicate fino a ora.
Cavalieri pallidi, cavalieri neri. Gesta e opinioni di Clint Eastwood, eroe pop
Diego Gabutti
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2018
pagine: 221
Un viaggio nel moderno immaginario pop, non soltanto cinematografico, attraverso la carriera di Clint Eastwood, che riassume tutto il catalogo dell'intrattenimento (della politica, della musica, naturalmente anche del cinema, dello sport, dei fumetti, della letteratura fantastica, la fantascienza, il poliziesco, la spy story) che prende corpo nella seconda metà del secolo, quando si verifica una sorta di rivoluzione culturale (e formale insieme). Dopo Sergio Leone, per stare solo al cinema, Hollywood non sarà più la stessa, e così la percezione dell'eroe popolare, che muta e si trasforma in continuazione. Gli eroi, che fino a quel momento erano buoni, generosi, gentili e bene educati come gli sceriffi (e gli ex pugili irlandesi) di John Ford, da Per un pugno di dollari in avanti non hanno più niente di smanceroso o di troppo nobile. Escono di scena i personaggi interpretati per decenni da James Stewort e Gary Cooper. Entra Clint Eastwood. Gli eroi adesso sono sporchi, sarcastici e ambigui come lo straniero senza nome di Leone, oppure violenti, esaltati e nichilisti come i personaggi di Sam Peckinpah, i cui film vengono nella scia di Leone. Oltre che sporco e nichilista, il nuovo eroe popolare è anche politicamente scorretto, machista, conservatore, come l'Ispettore Callaghan, e come lo stesso Eastwood, che alla Clinton preferisce di gran lunga Trump. Più che una biografia su Eastwood è una biografia del nostro immaginario presente. Prima che un libro sul cinema, è un libro su questa rivoluzione, e sulle sarabande sociali (letterarie, politiche e antipolitiche, persino filosofiche) di cui questa rivoluzione è uno dei riflessi. Molto illustrato, le sue illustrazioni sono un percorso a spettro ampio attraverso il testo e intorno al testo. Qualche illustrazione è riferita al cinema, moltissime altre no, tutte fanno riferimento al ruolo dell'eroe nel contemporaneo e alla continua osmosi e ibridazione tra cinema, invenzione, realtà e immaginario.
Sotto l'ombra di un bel fiore. Il sogno infranto della Resistenza
Cecco Bellosi
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2018
pagine: 239
Scritto nella forma del romanzo, ma basato su memorie dirette, "Sotto l'ombra di un bel fiore" ha per protagonisti Pedro e Paolo che ripercorrono a distanza di anni le loro esperienze, di partigiano e di esule, e assistono in presa diretta al progressivo smantellamento dei loro sogni di cambiamento. Costruiti da Bellosi ricalcando le caratteristiche di alcuni dei protagonisti della Resistenza che ha conosciuto nel corso della sua vita, Pedro e Paolo rivivono gli avvenimenti che hanno segnato un intero territorio, quello del Lago di Como, teatro di uno degli episodi cardine della storia italiana del Novecento: la cattura e l'uccisione di Mussolini. Diventati dirigenti dell'Eni sotto la guida di Enrico Mattei, Pedro e Paolo ripercorrono insieme, accompagnandola, la storia: dall'intensità della guerra partigiana ai gloriosi Giorni di Aprile, al tragico epilogo della vicenda di Gianna e Neri, partigiani uccisi da partigiani. Aggrumando poi il racconto attorno a tre momenti decisivi del dopoguerra: a caldo, nel 1948, sotto l'effetto straniante dell'amnistia Togliatti; nel 1957, in occasione del Processo di Padova alla Resistenza; nel 1967, in piena aria di golpe, con la schiusa delle uova di serpente degli agenti dell'Ovra transitati dal fascismo alla repubblica nel ruolo di protagonisti della strategia della tensione. Un racconto che traccia un filo rosso lungo vent'anni di storia d'Italia, con un finale a sorpresa.
Neanche un attimo di gioia. Le buone ragioni di Valerie Solanas
Roberto Tumminelli
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2018
pagine: 224
Una storia dimenticata che intreccia pop art, femminismo radicale e teatro d'avanguardia: dopo un'infanzia difficile segnata da povertà e violenze, Valerie Solanas arrivò al Greenwich Village nel 1966, dove scrisse il dramma teatrale "Up your ass", storia di una prostituta e di un vagabondo. Poco dopo incontrò Andy Warhol fuori dal suo studio, la Factory, e gli chiese di produrlo. Intrigato dal titolo, si propose di visionarlo, ma trovandolo troppo pornografico, non la ricontattò più. Nel 1967 Solanas cominciò a telefonare ossessivamente a Warhol, richiedendo la restituzione del testo di "Up your ass". Quando Warhol ammise di averlo perso, lei chiese dei soldi come risarcimento. Sull'orlo della pazzia, il 3 giugno 1968 Valerie Solanas attentò alla vita di Andy Warhol, sparando diversi colpi di pistola. Arrestata immediatamente finì nell'oblio continuando a entrare e uscire dagli ospedali psichiatrici. Nel 1988, all'età di 52 anni, morì a San Francisco. La figura di Valerie Solanas è controversa, se la stampa "mainstream" ha concordato pressoché all'unanimità sulla sua pazzia, il femminismo moderno ha dovuto fare i conti con questo personaggio scomodo e con i suoi testi più iconoclasti, incendiari e parodistici, come lo "SCUM Manifesto". A 50 anni dall'attentato a Andy Warhol che la rese famosa e a 30 anni dalla morte, Roberto Tumminelli, racconta la vita di questa icona del femminismo radicale americano in parte dimenticata e traduce il testo della discordia, "Up your ass", ponendo uno sguardo nuovo sullo studio delle utopie. Introduzione di Gloria Origgi. Con Il testo integrale di "Up your ass" tradotto da Stefania De Pinto.
I dolori del giovane Paz. Biografia a più voci di Andrea Pazienza
Roberto Farina
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2016
pagine: 171
Andrea Pazienza è stato uno dei più grandi fumettisti italiani (San Benedetto del Tronto 1956 - Montepulciano 1988). Roberto Farina ne ripercorre la vita attraverso una biografia a più voci: ventisei protagonisti di un'epoca di irripetibile creatività raccontano lo stesso uomo in modo diverso, i rapporti con gli editori e i colleghi, gli amici, le donne, il lavoro, lo politica e la droga. Jacopo Fo, Sergio Staino, Marina Comandini, Roberto Freak Antoni, Filippo Scòzzari, Marcello Jori, Roberto Vecchioni, Josè Munoz e molti altri ci accompagnano nella scoperta del mondo di Paz e della generazione del Settantasette, che lui ha saputo magistralmente tratteggiare. Episodi biografici, pareri critici, sfoghi, rancori, struggimenti e molto amore: un puzzle che ci aiuta ad avvicinarci al mondo di Andrea Pazienza. Frammenti, schegge e spine che vanno dritti al cuore dell'unica grande testimonianza dell'artista: la sua opera. Ognuna delle persone incontrate da Farina racconta una verità di parte, la propria, scomoda, ma necessaria in questi anni di rimozione. Questa nuova edizione è arricchita da sei incontri: Francesco Coniglio, Renato De Maria, Enrico Fiabeschi (che ci parla anche di Maurizio Torrealta), Oscar Glioti, David Riondino e Massimo Pagliarulo.
La Milano di Paolo Valera
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2016
pagine: 336
A novant'anni dalla morte di Paolo Valera è arrivato il momento di riportare questo autore così controverso al centro della scena letteraria popolare. Un anniversario che ricorre il Primo Maggio, quasi un segno del destino per un uomo che, durante lo sua esistenza, ha sempre perorato lo causa degli umili e dei lavoratori, per più di cinquant'anni, battendosi in modo intransigente, affrontando anche l'esilio e lo galera. Formatosi nel mondo della Scapigliatura, abbandonato ben presto per una scrittura di impianto verista, Valera è stato scrittore, giornalista e agitatore culturale, vivendo sulla propria pelle e raccontando in prima persona tutte le trasformazioni di Milano, osservandola criticamente nel suo passaggio da importante capoluogo regionale di 250mila abitanti a metropoli di quasi un milione di persone, con le sue vicende di commedia umana, diseredato fra diseredati, sovversivo fra sovversivi. Quest'opera si divide in due parti: lo prima racconta il percorso biografico e letterario di Valera, ed è arricchita dagli interventi inediti dei suoi ammiratori nell'odierno milieu culturale milanese: Piero Colaprico, Roberto Morelli, Marco Philopat, Matteo Speroni, Elfo, Alessandro Bertante e Luigi Vergallo. La seconda parte ripropone in forma integrale i suoi classici su Milano, Milano sconosciuta e Gli Scamiciati: scritti con uno stile unico, magico e crepuscolare, che mescola reportage narrativo, letteratura verista, giornalismo di denuncia.
Figli di nessuno. Storia di un movimento autonomo
Sergio Bianchi
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2016
pagine: 334
Figli di nessuno è lo storia di una straordinaria esperienza collettiva vissuta per due decenni. All'inizio degli anni Settanta, in un frammento di territorio dell'alta Lombardia caratterizzato da uno dei più elevati assi di sviluppo economico europeo, piccoli gruppi di giovanissimi operai e studenti si incontrano e si aggregano dando vita a un movimento culturale e politico autorganizzato e autonomo da qualsiasi ambito della politica istituzionale e tradizionale.
Flavio Costantini. L'anarchia, molto cordialmente
Roberto Farina
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2016
pagine: 236
Frutto di un decennio di amicizia tra Flavio Costantini e Roberto Farina, questo volume ripercorre attraverso dialoghi e memorie la vita e le opere del pittore che negli anni Sessanta e Settanta è stato una bandiera della cultura libertaria, prima di isolarsi in un piccolo borgo della riviera ligure. Dalla sua voce ripercorriamo le suggestioni che hanno ispirato il gesto artistico. Ma non solo: come spesso accade nei libri di Farina, il momento dell'incontro diventa racconto, in un gioco di specchi che fa rivivere le opere e i loro protagonisti. Si viaggia quindi nel tempo. Jules Bonnot aspetta l'attacco della Guardia repubblicana, dell'esercito, della polizia e di decine di cittadini accorsi con mazze e fucili per dargli la caccia. Ravachol dà fuoco alle polveri. Emile Henry, una bomba nella blusa, beve una birra al Caffè Terminus. Michail Bakunin sale stanco le scale della Baronata. Gaetano Bresci pianta tre proiettili nel petto del re. Sacco e Vanzetti, dolenti e orgogliosi, nel giorno della loro condanna a morte posano per i fotografi. Nestor Makhno ci fissa imperturbabile da uno dei suoi carri da combattimento. Alexandre Marius Jacob sorridendo svaligia cattedrali, gioiellerie e salotti borghesi. Una galleria di rivoluzionari di professione, ma anche di irregolari relegati ai margini della storia, elevati da Costantini alla statura di eroi tragici, simboli di una rivolta ora evoluta, ora brutale, sempre libertaria.
Passeggiata nel delirio. Romanzo di una vita ai margini
Maurizio Rotaris
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2015
pagine: 269
Caduta all'inferno e ritorno, con colpi di scena. Si potrebbe riassumere così la movimentata esistenza di Maurizio Rotaris, che ha vissuto tutti i mutamenti sociali di Milano, senza trascurare le carceri speciali, labirinti di dolore affrontati e superati sempre con caustica ironia. Da adolescente, affascinato dai nascenti movimenti freak della fine degli anni sessanta, fu uno dei tanti giovani che finì travolto dagli acidi, dalle anfetamine e dall'eroina, ad Amsterdam, la Mecca degli sconvolti di tutta Europa. Divenendo tossico e spacciatore, si trascina fra un buco e un altro nei luoghi dello spaccio, una mappa dimenticata della Milano anni settanta, fra piazze, bar, parchi, appartamenti fatiscenti e quartieri desolati, un mondo perduto. Finisce schedato dalla Narcotici e anche dalla sinistra extraparlamentare nel famoso Dossier Eroina del 1978 che forse costò la vita a Fausto e Iaio. Rotaris percorre in senso inverso il vortice autodistruttivo, passando da pusher eroinomane, a convinto militante armato di Prima Linea. Dopo aver fondato una sua banda, il Gruppo Rotaris, è arrestato e rinchiuso in vari carceri speciali; subendo torture fisiche e psicologiche. Dopo alcuni anni di reclusione, partecipa attivamente al sofferto percorso politico della "dissociazione" dalla lotta armata. Ed è da questo processo di redenzione che nasce un terzo Rotaris, fondatore, grazie a don Mazzi, di Sos Centrale.
Brigate nonni. I ribelli del tramonto
Matteo Speroni
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2015
pagine: 233
Che cosa succede se di colpo l'Italia scopre che i soldi per pagare le pensioni non ci sono più? Se centinaia di migliaia di pensionati si trovano all'improvviso di fronte alla prospettiva della miseria, dopo avere lavorato per decenni? Il romanzo "Brigate Nonni" è ambientato in un presente-futuro immaginario sempre più vicino, nel quale le casse della Previdenza si rivelano vuote, a causa della corruzione, della dissolutezza dei governanti, della disoccupazione giovanile, del lavoro nero, degli inganni di una cattiva gestione statale. La bolla esplode, molti anziani che non hanno più nulla da perdere, ai quali si uniscono emarginati, immigrati disperati, vagabondi, decidono di ribellarsi, sullo sfondo surreale di un'Italia allo sfascio. In una narrazione drammatica ma spesso grottesca, talvolta comica, si muove la "frangia" sovversiva Stella del mattino, composta da otto personaggi strambi, sulle cui tracce annaspano poliziotti altrettanto stravaganti. Mentre tumulti di ogni genere devastano il paese, gli otto protagonisti preparano un'azione eclatante perché si compia il loro scopo finale, la rivoluzione. Sullo sfondo una Milano fosca, corrosa, frammentata in ghetti e suk. Una storia surreale e folle, che come tutte le follie racchiude molte verità, ambientata in un futuro prossimo che si avvicina sempre più inesorabile.