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Mimesis: Videns

Jean Vigo. Opera completa

Jean Vigo. Opera completa

Denis Brotto

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 137

Nel corso del Novecento l'opera di Jean Vigo è divenuta centrale per la storia del cinema e delle arti visive. Amico di Storck e Painlevé, vicino a Buñuel e Ivens, introdotto al cinema da Dulac e Autant-Lara, la sua biografia e i suoi lavori sono ricchi di incontri ed episodi, talvolta sorprendenti, sempre determinanti. Nei suoi film - tutti proposti in DVD in questo speciale della Videns - Vigo ha saputo incarnare i principi della ribellione e dell'anarchia, del sogno e della passione, unendo Epstein e Chaplin, Ejzenstejn e Clair, avanguardie francesi e cinema russo, comicità ricercata e romantico lirismo. I registi della nouvelle vague lo hanno preso a modello, Bertolucci, Bellocchio, Tarkovskij e Sokurov lo hanno amato e ammirato. Da "À propos de Nice" a "Taris", da "Zèro de conduite" sino al memorabile "L'Atalante", la sua opera si offre oggi come un prisma da osservare per mezzo di nuove lenti e nuove strumentazioni teoriche. Tornare a riflettere su Vigo significa interrogarsi sull'istanza primaria dell'arte cinematografica: il rapporto tra immagine e immaginazione. Contiene un dialogo con Marco Bellocchio. Nel dvd video allegato: "À propos de Nice", "Taris ou la natation", "Zéro de conduite", "L'Atalante".
19,90

Greed. Dialogo con Michel Chion

Greed. Dialogo con Michel Chion

Alberto Scandola, Michel Chion

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Mimesis

anno edizione: 2017

pagine: 218

«L'opera di Eric von Stroheim - ha scritto André Bazin - appare come la negazione di tutti i valori cinematografici della sua epoca». Capolavoro maledetto, martoriato dalla casa di produzione e ultimamente trascurato dai film studies, Rapacità [Greed, 1924) evidenzia ancora oggi una ricerca visiva dal fortissimo impianto politico, finalizzato a distruggere determinati cardini dell'ideologia dominante - la famiglia, il matrimonio, il denaro - smascherandone il marcio e l'ipocrisia. Dietro la parabola tragica di McTeague e della moglie, coppia corrosa da ingordigia, avarizia e sadomasochismo, si nasconde la volontà di raccontare l'orrore del quotidiano, la frustrazione del desiderio, la vanità del tutto. Invece di far sentire lo spettatore al centro del mondo, come farà di lì a poco la Hollywood roosveltiana, Stroheim esplora le potenzialità simboliche della profondità di campo, rielabora in modo personale le regole del montaggio analitico e costruisce inquadrature polisemiche, molto simili ai futuri «labiriniti senza centro» di Orson Welles. Alla luce dell'analisi filmica, integrata da un'interessante conversazione dell'autore con Michel Chion, si delineano dunque le forme di un realismo volto a restituire non solo l'immagine come pulsione, ma anche il tempo come durata. Durata che la ricostruzione filologica di Rick Schmidlin - a cui qui è dedicato un attento studio - ha cercato invano di ricomporre. La versione del film che è giunta fino a noi, consultabile nel DVD - allegato, ci permette comunque di cogliere - per usare le parole di Stroheim - «la vita vera con il suo lereiume, le sue oscurità, la sua violenza, la sua sensualità e, in singolare contrasto, anche la sua purezza».
24,00

«Angoscia». Dialogo con Emiliano Morreale

«Angoscia». Dialogo con Emiliano Morreale

Renato Tomasino

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 231

Nel 1944, quando il mondo vive ancora nell'incubo della follia nazista, il thriller "Angoscia" (Gaslight) di George Cukor, con le sue luci a taglio espressioniste e le inquadrature ardite della tradizione mitteleuropea, da Hollywood traghetta il pubblico planetario dagli abissi d'orrore d'un male insondabile alle luci della speranza, che nel film albeggiano per i protagonisti innamorati sui tetti della vecchia Londra vittoriana. Il capolavoro di Cukor si avvale di una favolosa Ingrid Bergman, non ancora trentenne, per attraversare i labirinti più dolorosi e oscuri della psiche attraverso i tormenti a lei inflitti da un affascinante sadico (Charles Boyer). Un film fatto dunque di trasalimenti, primi piani, oggetti simbolici, gestualità che vedono progredire il loro potere distruttivo sulla bella immagine, fino al ribaltamento della catarsi finale. La star - premio Oscar quale migliore attrice, insieme a quello per la scenografia - è potuta giungere ad un esito tra i più alti nella recitazione femminile grazie alle cure estreme del "Woman's Director" per eccellenza, quel George Cukor che ha riversato nel lavoro di set tutto il suo amore possibile per l'altro sesso. Le scene vittoriane di Gibbons, Ferrari e Willis, la fotografia chiaroscurale di Ruttenberg, le musiche ossessive di Kaper che rielaborano Chopin, Donizzetti, Tosti, i comprimari Angela Lansbury e Joseph Cotten rendono la confezione preziosa, come si può constatare con la visione del DVD qui in allegato. Non mancano nel volume le note diatribe sulla "autorialità" di un "artigiano" puro quale è Cukor; né gli itinerari di formazione davvero straordinari del Maestro e della sua star; il tutto puntualmente messo a fuoco nella conversazione dell'autore con Emiliano Morreale a prolusione del saggio.
19,90

«Accadde una notte» di Frank Capra. Dialogo con Vito Zagarrio

«Accadde una notte» di Frank Capra. Dialogo con Vito Zagarrio

Arianna Salatino

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 119

È il 1934 quando "Accadde una notte", modello insuperato di screwball comedy, segna la nascita di un nuovo genere cinematografico e innalza Frank Capra alla fama mondiale, facendo la fortuna della Columbia. Modello vincente del sistema produttivo hollywoodiano di quegli anni, sceneggiata assieme a Robert Riskin e accolta con entusiasmo inatteso e straordinario dal pubblico di allora, la più classica commedia romantica americana impressiona ancora oggi per il suo ritmo veloce e scatenato, le brillanti interpretazioni di Gable e della Colbert, l'umorismo raffinato che accompagna senza cedimenti gli allegri bisticci della coppia in viaggio da Miami a New York. Nello studio condotto da Salatino, reso attraverso una lettura dell'opera filmica che potrà essere confrontata con la visione del film in DVD allegato al volume, si evidenzia come all'interno di quest'impianto favolistico, che struttura l'opera di Capra, emergano due volti dell'America di quel periodo: da un lato l'immagine di un paese colpito dalla crisi della Grande Depressione del '29, in cui povertà, disoccupazione e disagio si impongono; dall'altro lato, invece, la speranza profusa dal New Deal si riconosce in quella rivalsa dei diritti sociali, economici e sessuali che connota le vicende dei due protagonisti e che concretizza, in maniera irripetibile, l'immaginario, gli umori e i sogni della Hollywood degli anni Trenta. Attorno a queste riflessioni si snoda inoltre il dialogo che l'autrice ha avuto con Vito Zagarrio.
19,90

Olympia. Dialogo con Leonardo Quaresima

Olympia. Dialogo con Leonardo Quaresima

Massimiliano Studer

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 187

I caratteri di modernità del documentario trovano una loro importante fonte di origine nell'opera realizzata da Leni Riefenstahl, e in particolare in "Olympia" (1938), sontuoso e imponente lavoro nel quale sono rintracciabili tutti quei tratti della rappresentazione contemporanea delle Olimpiadi che il cinema e la televisione hanno inglobato nel loro modus operandi. Infatti le ricerche formali, la sperimentazione e le tecniche di riprese e di montaggio che Riefenstahl sviluppa, risultano di tale innovazione da riuscire a trasformare un documentario di registro sportivo in un'opera di grande e sempre rinnovato fascino, fino a farlo divenire un punto di riferimento stabile dell'arte non solo documentaristica. Ma l'interesse che Olympia continua a sprigionare è dovuto anche alla capacità della Riefenstahl di trasferire in immagine una precisa visione del mondo la quale costituirà uno dei pilastri dell'ideologia nazista; anche questa caratteristica insita nell'opera della Riefenstahl corrobora ancora di più il valore di "documento" proprio di "Olympia", come dimostra Studer nel suo studio che apre la collana Videns, proponendo un'analisi articolata dell'arte filmica della regista tedesca; analisi che viene arricchita dal dialogo dell'autore con Leonardo Quaresima e con il film in DVD allegato al volume. Prefazione di Gianni Rondolino.
19,90

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