Mondadori: Strade blu
Vulnerabili
Paolo Crepet
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 204
È successo all'improvviso, un virus ha sconvolto il mondo intero e, in un attimo, ci ha tolto la nostra libertà. Tutto è cambiato, ci hanno detto di rimanere a casa e lì abbiamo scoperto quanto sia difficile convivere, resistere, mantenere viva la speranza. Dopo la fugace euforia dei canti dai balconi, abbiamo scoperto una paura collettiva che in qualche caso è diventata panico, terrore. Sono vacillate le nostre certezze e, insieme alla quotidiana conta dei morti, anche le nostre speranze. La parte del mondo più avanzata, l'Occidente tecnologico e scientifico, è improvvisamente diventata frangibile e imperfetta. Ma non tutti i mali vengono per nuocere: alcuni, segnando, insegnano. L'epidemia ci ha costretti tra quattro mura, è vero, ma così facendo ci ha permesso di rallentare e tirare il fiato, di riscoprire abitudini e sogni abbandonati in un cassetto durante la forsennata corsa quotidiana e, dunque, di conoscerci di più. Abbiamo scoperto di essere molto meno forti di quello che pensavamo. Abbiamo scoperto di essere vulnerabili. Ma è proprio da questa vulnerabilità che dobbiamo e possiamo partire, accettando le nostre debolezze e i nostri limiti, sperando che il virus abbia ucciso l'arroganza e la protervia. Il delirio di onnipotenza che ci aveva annebbiato le menti, che ci aveva resi incuranti del cambiamento climatico, dell'inquinamento, delle sperequazioni economiche e sociali, forse, è caduto per sempre. In questo libro Paolo Crepet analizza cosa è accaduto durante i mesi di lockdown e la lenta ripartenza, e cosa ci aspetta in un presente ancora minacciato dal virus. E si concentra sulla necessità del cambiamento, che per lui significa «non uccidere la speranza di poter avere un futuro diverso da quello che ci eravamo meritati». Non solo un saggio, ma anche un viaggio dentro di noi, per scoprire cosa dobbiamo salvare dell'umanità e quali cambiamenti sono necessari per salvaguardare il domani.
A mente accesa. Crescere e far crescere
Daniela Lucangeli
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 115
Da tanti anni Daniela Lucangeli si occupa di capire come aiutare bambini in difficoltà, da persona di scienza e di servizio. Sono bimbi con vulnerabilità del neurosviluppo e dell'apprendimento, ma non solo: sono bimbi che soffrono, che faticano, che non si sentono capiti. Il suo lavoro consiste nell'aiutare a far emergere il loro potenziale neuro-psico-comportamentale, che si tratti di contare, di leggere, di scrivere, oppure di guardare un'altra persona negli occhi e di stabilire con lei una connessione di reciprocità e umana comprensione. La sua traiettoria di studiosa ha cambiato direzione ogni volta che ha incontrato un bambino che non sapeva come aiutare. Quando è capitato, si è sempre detta: «Se ciò che so non è sufficiente per aiutarlo, devo sapere di più. Devo andare più a fondo». E l'ha fatto, cercando risposte alla stessa tipologia di domande che si poneva da piccola, quando era a sua volta una bambina bisognosa d'aiuto, perché ipersensibile: «Sotto a questo errore che cosa c'è? E sotto al perché questo bimbo l'ha commesso che cosa c'è? E sotto a come gli è stato insegnato a ragionare che cosa c'è?». In "A mente accesa", Daniela Lucangeli racconta le storie di questi bambini e risponde a quelle domande di scienza che, mentre la sospingevano a progredire nella sua ricerca, le mostravano anche inediti percorsi di vita. Perché scienza e vita non sono chiuse in scomparti separati, refrattari uno all'altro; sono, piuttosto, intrecciate: rotolano una dentro l'altra, muovendosi in sincronia, come mente e corpo, come cognizione ed emozione. Prima di tutti gli incontri determinanti, infatti, a indirizzare la traiettoria di questa insigne scienziata, che il mondo ci invidia, è stata proprio la bambina di cui non racconta mai: lei stessa. È da lei che tutto è partito ed è da lei che questo libro prende le mosse, per arrivare a rendere fruibili, e dunque servizievoli, contenuti nei campi di intersezione di scienze distinte ma complementari (dalle neuroscienze alla psicologia dello sviluppo, dalle scienze cognitive a quelle dell'educazione), fondamentali per chiunque intenda contribuire a costruire per i bambini il migliore dei mondi possibili, e dunque il futuro migliore per tutti. Quello in cui ciascuno potrà trovare in se stesso, attraverso l'altro, la forza di essere la versione migliore di sé.
Priestdaddy. Mio papà, il sacerdote
Patricia Lockwood
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 310
Padre Greg Lockwood è diverso da qualsiasi prete cattolico abbiate mai incontrato: circola per casa con i boxer, adora i film d'azione (con molta, moltissima azione), il suo frequente accanimento su una chitarra elettrica genera un rumore simile a quello di "un'intera band che muore in un incidente aereo nel 1972". Sua figlia Patricia è una poetessa non esattamente ossequiosa, che da un bel pezzo ha abbandonato la retta via della Chiesa. Ma quando una crisi inaspettata la costringe a tornare insieme al marito nella canonica dove vivono i suoi genitori, questi due mondi inevitabilmente si scontrano. Patricia Lockwood non racconta solo momenti emblematici della sua infanzia e adolescenza (da una maldestrissima battuta di caccia in famiglia a una manifestazione antiabortista davanti a una clinica che si conclude con l'arresto del padre, al suo coinvolgimento in una specie di culto frequentato da un gruppo di giovani cattolici), ma anche gli otto lunghi travagliatissimi mesi che lei e suo marito hanno trascorso nella casa dei genitori dopo un decennio di vita indipendente, mesi nei quali Patricia ha cercato di educare a modo suo un seminarista che viveva con loro nella canonica, ha cercato di spiegare i riti arcani tipici del cattolicesimo al marito sconcertato e – insieme alla madre – si è imbattuta in una sostanza misteriosa su un letto d'albergo. Saltando con estrema nonchalance dal volgare al sublime, dal comico al profondo, al poetico, "Priestdaddy" dipinge in modo divertente un'educazione religiosa molto sui generis e l'equilibrio quanto mai precario tra un'identità conquistata a duro prezzo e il peso della famiglia e della tradizione, ma finisce per essere soprattutto un ritratto dell'America di oggi, così profondamente divisa nell'intimo, così dilaniata al proprio interno, così anarchica e vitale.
Fiamme nella palude
Eoin Colfer
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 372
Un tempo volava alto nei cieli e bruciacchiava folle inferocite. Per secoli il suo nome ha terrorizzato uomini e donne. Un tempo. Ora Vern cerca di nascondersi dalla rumorosa petulanza dei turisti sulle barche delle visite guidate del bayou, la zona paludosa della Louisiana. Si è ridotto ad accendersi le Marlboro con le fiamme che gli escono dal naso, a bere vodka Absolut con addosso una t-shirt di "Flashdance" e a farsi delle maratone di Netflix in un miserabile capanno da pesca. È un sopravvissuto, l'ultimo della sua stirpe: è l'ultimo drago. Il giovane Everett "Miccetta" Moreau, invece, è un giovanissimo scapestrato, un quindicenne aspirante piccolo malvivente che ha appena cominciato a lavorare per un piccolo contrabbandiere, quando vede il suo capo cadere sotto i colpi di un poliziotto corrotto, Regence Hooke, la quintessenza del Cattivo capace di ogni nefandezza, facile da temere, facilissimo da odiare. Hooke quella notte fatale è all'inseguimento dello scomodo testimone oculare, quando quest'ultimo, ossia Everett, si ritrova all'improvviso sollevato per aria e salvato da morte certa da... un drago? La palude può creare strani sodalizi proprio come quello che Everett finisce per intrecciare con il predatore volante. Sarà lui a rifornirlo di vodka, a tenergli compagnia ecc., in cambio della sua protezione da Hooke. Non ci vuole un genio per capire che ben presto questi tre - Vern, Everett e Hooke - diventeranno i protagonisti di un conflitto pieno di fuoco e fiamme che sfocerà nella più classica resa dei conti. Come andrà a finire? Con la definitiva estinzione dei draghi? Oppure i giorni di gloria di Vern sono tornati? Eoin Colfer, autore di "Artemis Fowl", regala un romanzo fantastico per adulti diverso dal solito.
Alice e le regole del bosco
Simone Feder
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 168
Alice, diciassette anni, ha quella che potrebbe definirsi una «vita normale»: una famiglia che le vuole bene, una buona carriera scolastica, una migliore amica che la adora, Daria. Eppure si sente diversa, fuori posto, incompresa. Fino a che non incontra Samuele, di un paio di anni più grande, che vive il suo stesso malessere. Samuele ha una brutta fama, dice Daria ad Alice, è «un drogato, uno che va al boschetto». Si riferisce a Rogoredo, una delle più grandi piazze di spaccio della Lombardia. Ma Samuele è affascinante, seducente, «sa quello che fa» e Alice se ne innamora. È lui a condurla al bosco, introducendola a poco a poco ai suoi abitanti e all’atmosfera di disperazione che li avvolge. Pochi mesi e Alice, seguendo Samuele, passa come lui dal «fumo» al «buco», fino a diventare totalmente succube dell’eroina. Benché cerchi disperatamente di far coesistere le sue due vite parallele, quella di «ragazza normale» e quella di «tossica», la sua è una discesa inarrestabile verso il fondo più oscuro della tossicodipendenza. Perché è questo che fa la droga, quando ti prende non ti lascia più andare. E mentre Alice si addentra nei meandri del boschetto, la sua storia si interseca con quella degli altri numerosi frequentatori, vittime e carnefici dai destini intrecciati. Ragazzi giovanissimi, spacciatori spietati, genitori alla disperata e forse tardiva ricerca dei figli, profittatori perversi: sono tanti e diversi i volti che passano per Rogoredo, ognuno con la sua vicenda drammatica, intrisa di disperazione e desiderio di riscatto. Entrare nel bosco è facile, uscirne non lo è affatto. Alice, convinta come molti di essere capace di riuscirci con le sue forze, ci prova, ma il bosco è una sirena ammaliatrice troppo potente per una ragazzina sola. Per fortuna troverà la mano tesa di uno dei tanti volontari che tenacemente, contro ogni logica perbenista, continuano a sporgersi sull’orlo del baratro offrendo un appiglio. Ma sarà sufficiente a salvarla? La storia raccontata in questo libro è vera e nasce dall’incontro che ha cambiato la vita di Alice, quello con Simone, l’educatore che l’ha aiutata a disintossicarsi. L’incontro ha poi dato vita a un’autobiografia corale, che presta la voce a chi troppo spesso è giudicato, allontanato ed emarginato solo perché diverso, scomodo, magari sporco e inquietante.
Tabù. Come parlare ai bambini dei temi più difficili attraverso l’educazione emotiva
Alberto Pellai, Barbara Tamborini
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 242
Ogni genitore vorrebbe che i propri figli crescessero felici, sereni e appagati, e per questo fa di tutto per risparmiare loro dolore e sofferenza. A volte, però, la vita porta con sé eventi drammatici e inattesi, che travolgono la pace e la stabilità di una famiglia con la forza di uno tsunami. Credendo di agire per il meglio, molti adulti, di fronte ad avvenimenti tristi o difficili da spiegare, preferiscono eludere le domande dei bambini, tergiversare o addirittura fingere che nulla sia successo, senza rendersi conto che, in questo modo, stanno sfuggendo alla responsabilità educativa di cui invece devono farsi carico. Niente, infatti, fa male all'equilibrio emotivo di un bambino quanto le parole non dette, quelle parole che gli sarebbero necessarie per rischiarare gli angoli bui dell'esistenza in cui rischia di sentirsi perso e disorientato. Alberto Pellai e Barbara Tamborini affrontano due temi – il lutto e la separazione – di importanza fondamentale in un percorso di crescita, ma che spesso gli adulti considerano dei veri e propri tabù, davanti ai quali si sentono spaventati, imbarazzati, incapaci di trovare le parole giuste per comunicare con i propri figli. Come aiutare, dunque, un bambino ad accettare la scomparsa di una persona cara e il difficile processo di elaborazione del lutto che ne consegue? O come parlargli dell'imminente separazione di mamma e papà, che modificherà l'assetto e gli equilibri del nucleo familiare? Solidamente fondato sugli assunti delle neuroscienze e sui principi dell'educazione emotiva, "Tabù" è una guida utile per entrare nella mente dei bambini e comprendere come gestire le loro reazioni di fronte a eventi di alto impatto psicologico. In queste pagine, ricche di giochi, storie, filastrocche, film e libri da vedere o leggere con i bambini, i genitori – ma anche gli insegnanti, gli educatori e gli specialisti dell'infanzia – troveranno strumenti concreti e innovativi per sviluppare un'attitudine educativa aperta e consapevole, che li renderà il porto sicuro verso il quale tanto i più piccoli quanto i preadolescenti potranno dirigere la loro zattera quando si troveranno in mezzo alla tempesta.
Colpevole di amnesia
Pierdante Piccioni, Pierangelo Sapegno
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 347
Cosa accade quando un uomo che ha perso la memoria deve difendersi da un'accusa che arriva dal passato, per un fatto che non è in grado di ricordare? Pierdante Piccioni è il dottor Amnesia, il primario di pronto soccorso che nel 2013, dopo un incidente d'auto e il coma, si è risvegliato con un buco nero di memoria che gli ha inghiottito dodici anni di vita, riportandolo al 2001. Ha lottato contro tutto e tutti, rifiutando il proprio destino, ed è tornato al suo posto: lo hanno chiamato in televisione, ha scritto due libri sulla sua incredibile storia, è diventato un caso nazionale. Ed è lui il protagonista della vicenda che in queste pagine prende la forma del giallo, in un gioco letterario in cui realtà e fantasia s'intrecciano fino a confondersi l'una nell'altra. Convocato come testimone per un'inchiesta su un duplice omicidio avvenuto nel pieno del suo vuoto di memoria, Piccioni scopre di essere in realtà il principale indagato: c'è un video che lo ritrae con le due vittime – una giovane dottoressa che aveva assunto come assistente e un fornitore di apparecchiature mediche con cui aveva trattato per una gara d'appalto – mentre litigano animatamente poco prima che i due scompaiano. Peccato che Pierdante non solo non ricorda di averli conosciuti, ma non è neppure in grado di ribattere alle accuse. Il suo diventa un incubo senza fine: per trovare le risposte che cerca deve affidarsi ai ricordi degli altri, che possono essere non solo confusi o parziali, ma anche molto interessati. E mentre la verità giudiziaria sembra prendere forma, il dottor Amnesia è chiamato a condurre la propria personale indagine, alla ricerca della persona che è stata e di cui non serba memoria. Troverà attorno a sé altri personaggi, pronti a dargli una mano o ad approfittarsi della situazione. Ognuno con un proprio archivio di memorie, ognuno chiamato a definire una piccola parte della verità. Perché in realtà è la memoria la protagonista principale di questa folle storia: la memoria del tempo, la memoria parziale e dolente del cuore, la memoria arida e cinica degli altri. E quel che resta del ricordo è la sola verità possibile.
Cabaret Italia. Italiani e post-italiani, il meglio del giornalismo di Berselli
Edmondo Berselli
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 330
«Il giornalismo non è affatto un mestiere nobile. È azzardo, intelligenza, cinismo, amore per i particolari, spregiudicatezza... Il giornalismo è un lavoro, è assiduità. Si migliora scrivendo, non distillando rari concetti dall'empireo di un lessico illuminato dalla divina ragione ... No, non credo che si possa smettere di essere giornalisti. Si è giornalisti perché si è curiosi. E la curiosità non finisce mai, credo.» È questo che pensava Berselli della sua professione. Lui che a un certo punto della vita ha deciso che avrebbe «lavorato con la carta stampata, non importa che si trattasse di giornali o di libri». In occasione del decennale della sua scomparsa, avvenuta l'11 aprile 2010, "Cabaret Italia" raccoglie il meglio della produzione di uno tra i più eclettici e vivaci intellettuali degli ultimi quarant'anni, tra articoli per giornali e riviste - «la Repubblica» e «L'Espresso» in particolare -, estratti da libri e alcuni inediti. Con uno stile allegro, ironico e lucidissimo, inconfondibile e inimitabile, sempre diretto e mai imparziale, ma privo di moralismi, quello che ci lascia in eredità è uno straordinario ritratto degli italiani, in bilico tra una psicologia arcaica e comportamenti post-moderni. Edmondo Berselli descrive un'Italia deideologizzata, demoralizzata, un Paese da talk show confusionario, in cui sentimentalismo e ferocia, le caratteristiche di sempre, vengono proiettate in una dimensione che non è vera né falsa, è iper-reale. Dentro c'è tutto: la politica, lo sport, il costume. Passando, senza ombra di snobismo, dalla cultura «alta» a quella «popolare», dai temi «spinosi» di tasse, tartassati ed evasori, da Prodi, Berlusconi e Grillo, dalla Fallaci e Pasolini, da Moggi e Calciopoli, giù giù fino al Festival di Sanremo e al «Grande Fratello». E sempre senza sconti per nessuno. Severo con gli altri, come sapeva essere con se stesso. Uno scrittore in grado di mettere nero su bianco le abitudini, le manie, gli errori, ma anche i sogni degli italiani, di una società in continuo mutamento, che non gioca più la schedina e che fa troppe poche vacanze. Un'Italia da ridere su una cultura da piangere. La nostra.
Oceani fuorilegge. In viaggio attraverso l'ultima frontiera selvaggia
Ian Urbina
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 564
Pochissime sono le «frontiere» rimaste sul nostro pianeta. La più selvaggia, e la meno compresa, è rappresentata dagli oceani: queste immense regioni, troppo vaste per essere controllate, ospitano storie i cui contorni sono spesso indefiniti e ragione e torto, buoni e cattivi, predatori e prede finiscono per confondersi. Ian Urbina, giornalista investigativo del «New York Times», per cinque anni ha viaggiato da una parte all'altra del mondo a bordo di navi - pescherecci, flotte della guardia costiera, navi di pattuglia della polizia marittima, vascelli di gruppi ambientalisti come Greenpeace e Sea Shepherd - per documentare ciò che accade in mare aperto. Fra trafficanti e contrabbandieri, pirati e mercenari, ladri di relitti e pescatori di frodo, conservazionisti e bracconieri inafferrabili, fornitori di aborti semi-illegali, schiavi e clandestini lasciati morire alla deriva, ma anche ecologisti, giustizieri, medici e volontari, Urbina racconta un mondo ricco di coraggio e brutalità, dove sopravvivenza e tragedia camminano sempre a braccetto e il crimine e la violenza rimangono impuniti perché l'incertezza del diritto lascia loro campo libero. «La regola della legge» spiega Urbina «in mare diventa liquida, quando non si sgretola del tutto.» "Oceani fuorilegge" racconta chiaramente come sia possibile che il mare nasconda un mondo distopico, feroce e sovente disumano davanti al quale la società globale, divorata da un appetito insaziabile, chiude più o meno consapevolmente gli occhi. Gli oceani sono l'ultimo Far West in cui chiunque può fare qualsiasi cosa, perché nessuno lo sta guardando.
Nella testa del Dragone. Identità e ambizioni della nuova Cina
Giada Messetti
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 186
La Cina è davvero «vicina» come recitava il titolo di un vecchio film d'autore? No, sostiene Giada Messetti nel suo "Nella testa del Dragone". È, anzi, molto lontana. Soprattutto, è diversa. Perché — continua l'autrice, sinologa, che in Cina ha vissuto sei anni — esistono dieci, cento, mille Cine. Esplorarle è come fare un viaggio su una macchina del tempo, passando da villaggi remoti rimasti all'epoca preindustriale a smart city avveniristiche dove, fermo al semaforo in motorino, può capitare che un drone ti intimi di indossare il casco se vuoi evitare una multa salata. Grazie al suo lavoro, Giada Messetti ha potuto indagare da vicino le contraddizioni di questo paese e soprattutto vedere plasmarsi e maturare quella che è stata definita «l'era dell'ambizione». Percorso da un flusso irrefrenabile di energia, slancio e obiettivi di progresso, il Celeste Impero ha infatti saputo trasformarsi e sfruttare al meglio i vantaggi della globalizzazione, in una vertiginosa ascesa che ha sovvertito i paradigmi geopolitici come mai prima d'ora. Dal «Nuovo Mao» Xi Jinping alla sfida con gli Stati Uniti per la governance globale, dal Sogno cinese al progetto della Nuova via della seta, dalle incredibili innovazioni tecnologiche alle proteste di Hong Kong, fino allo scoppio dell'epidemia di coronavirus, l'autrice ci accompagna in un viaggio appassionante attraverso la Cina di oggi, facendo chiarezza tra stereotipi e realtà, aiutandoci a comprendere il presente e il futuro di un paese sempre più decisivo sullo scacchiere globale. Nel nuovo assetto mondiale, per la prima volta noi occidentali «dobbiamo confrontarci con una cultura differente senza che il nostro presupporre di essere migliori o superiori conti o serva a qualcosa. Uno scenario completamente inedito che richiede ascolto, studio, reciproca comprensione. È una grande sfida, la sfida del nostro tempo».
Questa non è un'esercitazione. Una guida
Extinction Rebellion
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 200
Questo libro parla di una ribellione: una ribellione in corso. Extinction Rebellion è infatti un movimento attivista globale che sta ispirando un'intera generazione ad agire sull'attuale quanto tragica crisi climatica che sta investendo il nostro pianeta. Una crisi che non ha precedenti nella storia e minaccia di compromettere irrimediabilmente gli ecosistemi e il futuro delle prossime generazioni. In tutto il mondo la biodiversità è a rischio. L'inquinamento dei mari e la tossicità dell'aria superano ogni limite fissato dalla legge. Nessuno può più permettersi di sminuire, negare o lasciare insolute le crisi ecologiche. D'ora in avanti saremo costretti ad affrontare sempre più incendi indomabili, fenomeni meteorologici estremi, carestie e siccità. Ognuno di noi ha il dovere di agire. Questa è la nostra ultima possibilità di fare qualcosa. La nostra ultima possibilità di salvare il mondo così come lo conosciamo. Non abbiamo un pianeta di riserva. Queste pagine forniscono informazioni, fatti, spunti di riflessione e consigli. Insegnano come diventare parte del movimento di Extinction Rebellion e sono al tempo stesso un manifesto che ci scuote dalla letargia collettiva e ci invita a essere parte attiva della storia futura del pianeta, sottolineando l'importanza di agire ora, prima che sia troppo tardi. Perché questa non è un'esercitazione. Prefazione di Vandana Shiva.
Forte respiro rapido. La mia vita con Dino Risi
Risi Marco
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 264
Un figlio, un padre, un redde rationem. Il figlio torna sui suoi passi, lungo il percorso in cui è diventato figlio, lungo le svolte che l'hanno liberato dal padre, e infine al sentiero solitario in cui è tornato al padre. Non siamo di fronte a un padre qualunque, e neanche a un figlio qualunque. Dino Risi è il regista che ha arricchito di storie, di emozioni, di immagini la cosiddetta "commedia all'italiana". Marco Risi è il giovane che ha sfidato il padre sul suo stesso terreno e si è aperto una strada sua. Si può essere figlio e sentire il padre anche come un maestro? Va da sé che il racconto finisce per accendere le luci in sala. Torna il cinema. Torna il grande cinema. Le relazioni, le battute fulminanti, becere e folgoranti, le amicizie, le conversazioni, Mastroianni, Fellini, e le donne, tante donne, leggendarie, un eros ossessivo che si snoda per tutta la ricognizione narrativa come una luce, come una magia, anche minacciosa. Dolente doppio del padre, si muove fra queste pagine un Vittorio Gassman inedito, sofferente e piegato su di sé. Ne esce una storia che sta fra l'epica (del cinema) e la commedia: si coglie presto come la vitalità del cinema fra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta dipendesse da un clima di intesa, di coesione, magari anche di conflitto, ma tutti - tutti - erano sullo stesso palcoscenico. E in mezzo a questo sciamare di personaggi, di episodi memorabili, in mezzo a un'Italia che non c'è più, ecco lo spirito guida: il rapporto padre-figlio, e il venir meno dei padri, il morire, l'assenza. Qui c'è un padre che talora lascia la frase incisa nell'aria ("Non farlo, quel film"). E con la frase si incide un personaggio indimenticabile, severo e infedele, disincantato ed elegante. Un principe mordace. E nel rifluire di vicende, complici il caos della memoria e una straordinaria pulizia di affetti, emerge la semplice verità dell'essere vivi, o dell'esserlo stati.