Mondadori: Strade blu
Come essere antirazzista. Perché è necessario prendere posizione contro ogni discriminazione
Ibram X. Kendi
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 348
«Premesso che non sono razzista...». Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase al bar, sull'autobus, nei talk show televisivi. Gente comune, politici, giornalisti: sono in molti a ritenere che sia sufficiente definirsi «non razzisti» per affrontare con obiettività qualsiasi discorso sulle diseguaglianze razziali e sociali, le discriminazioni, le pari opportunità, le identità di genere. Come se definirsi «non razzisti» fosse una garanzia di neutralità. Ma, secondo Ibram X. Kendi, fondatore e direttore dell'Antiracist Research and Policy Center presso la Boston University, «nella lotta contro il razzismo non esiste neutralità» e «non essere razzisti» non basta. È necessario essere «antirazzisti». È necessario cioè smascherare i presupposti del discorso razzista, sradicarne la logica deformata secondo cui esistono gerarchie fondate su qualità biologiche o su particolari caratteristiche etniche e culturali. È necessario individuare le politiche che vi si ispirano, le pratiche del potere che lo attualizzano, le mistificazioni di cui si nutre. E per farlo serve un linguaggio nuovo, preciso, coerente, in grado di definire il razzismo e di descriverlo in ognuna delle sue molteplici forme. Un linguaggio che l'autore ha messo a fuoco in questo libro appassionato e coraggioso. Kendi, però, non si limita a mettere a nudo le nostre idee razziste. Piuttosto riflette sul proprio percorso intellettuale, sul difficile cammino che dal razzismo anti-neri di quando era ragazzo nel Queens degli anni Novanta lo ha portato al razzismo anti-bianchi di quando era studente al college, per approdare infine all'antirazzismo consapevole della maturità. Un viaggio nella propria storia che è anche un viaggio nella storia di un intero paese, nel corpo della nazione americana. Combinando etica, storia, legge, scienza e ricordi personali, Kendi ci aiuta a riconoscere, fuori da ogni ambiguità o infingimento, la presenza concreta e tangibile del pregiudizio razziale nel mondo contemporaneo e a contrastarlo nel nostro sistema e in noi stessi. Per compiere finalmente il passo successivo: scoprirci antirazzisti e contribuire alla formazione di una società giusta ed equa.
Paesaggio con rovine. Irpinia: un terremoto infinito
Generoso Picone
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 228
Irpinia. 23 novembre 1980. La terra trema. La catastrofe. Le rovine. L'immagine di Conza della Campania dopo il terremoto torna sui giornali dopo il 24 agosto 2016: lo scatto in bianco e nero di allora torna a dire che, anche ad Amatrice, la storia si ripete. Nonostante i progressi annunciati, le prevenzioni intimate, le lezioni impartite. È da qui che comincia il racconto di "Paesaggio con rovine". Generoso Picone, giornalista e scrittore, indaga, esattamente quarant'anni dopo, nel groviglio di quel che resta, intercetta continuità e buchi neri, restituisce e aggiorna una vicenda che è specchio del Mezzogiorno e dell'Italia tutta. L'Irpinia povera e marginale di allora oggi è un luogo spopolato, abbandonato, irrilevante. Da una frattura all'altra, come se niente intanto fosse accaduto. E invece molto è accaduto. E una verità ci deve pur essere tra queste rovine. Picone si rende conto che per quarant'anni in ogni libro letto, documento, riferimento, e in ogni nuova catastrofe, ha cercato di rispondere alle domande scaturite il 23 novembre 1980. La verità, perseguita con vigile ossessione, non è appaltata esclusivamente ai verdetti giudiziari o appesa all'intricato catalogo di accuse e polemiche su ritardi, inadempienze, sfruttamenti, convenienze, ruberie e cinismo: il racconto di Picone chiede materiali non usurati, chiede una "ricostruzione" che ripercorre le imprese di chi da tanta tragedia ha tratto profitto, di chi ha speculato sulle aspettative maturate, di chi continua a utilizzare questa terra come mezzo e non come fine.
Svegliarsi negli anni Venti. Il cambiamento, i sogni e le paure da un secolo all'altro
Paolo Di Paolo
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 192
Un secolo fa, con una guerra mondiale e una grande epidemia alle spalle, il mondo ruggiva festoso, ignaro delle nubi che si addensavano all'orizzonte. Gli anni Venti arrivavano carichi di promesse e di minacce. Ecco che tornano, in un paesaggio stravolto e indecifrabile. Le decadi, diceva Hemingway, finiscono ogni dieci anni, mentre le epoche possono finire in qualsiasi momento. Contare il tempo è una questione tutta umana e i calendari non sono altro che lo specchio delle nostre attese, del nostro bisogno di archiviare e progettare. Ma che cos'è un passaggio d'epoca? Come si riconosce? Chi lo decreta? Fra Monaco e Copenaghen, Vienna e Pechino, Paolo Di Paolo ci conduce in una sorta di corridoio spazio-temporale tra due secoli, in compagnia di scrittori e artisti che hanno colto lo spirito e le inquietudini del tempo, gli istanti in cui si intravede la nascita del futuro o gli ultimi bagliori di un mondo che tramonta. I protagonisti sono uomini e donne alla prova del cambiamento, in una società che reinventa valori e confini, alimentando eterni desideri. I maniaci dei selfie che affollano Rue Crémieux a Parigi, esasperando i residenti, non sono forse gli epigoni di una giovane fotografa, Claude Cahun, che cent'anni prima realizzava autoscatti provocatori? E quei «conflitti insensati», le reazioni «furibonde e sguaiate» che avvenivano ogni giorno «sotto gli occhi delle autorità» nel sanatorio raccontato da Thomas Mann, non riflettono esattamente ciò che accade sui social? Franz Kafka lamentava il «rapporto spettrale» fra gli individui, ma non è mai stato su WhatsApp. In questo libro, tra futuristi e futurocrati, feste dell'Età del Jazz e odierni aperitivi, fra esplosioni di rabbia sociale e intelligenze artificiali, le storie e le domande rimbalzano da un secolo all'altro. Ci dicono tutta l'ansia e la meraviglia di svegliarsi negli anni Venti. E di vivere il proprio tempo, nonostante tutto, come un'avventura irripetibile.
Ossigeno illegale. Come le mafie approfitteranno dell'emergenza Covid-19 per radicarsi nel territorio italiano
Nicola Gratteri, Antonio Nicaso
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 156
I corsi e i ricorsi della storia ci insegnano che le mafie da sempre sfruttano eventi drammatici e crisi per incrementare il proprio giro di affari, dall'epidemia di colera che nell'Ottocento decimò la popolazione di Palermo e Napoli, fino ai più recenti terremoti da cui l'Italia si sta ancora rialzando. L'attuale emergenza economico-sanitaria innescata dall'epidemia da Covid-19 rappresenta quindi per le mafie un'occasione: oggi come ieri, ma con metodi sempre più sofisticati, cercheranno di trarne vantaggio usando la corruzione per infiltrarsi nelle tante increspature dell'economia legale e soprattutto della politica. Secondo l'Istat, già nel giugno 2020 il 38 per cento delle aziende italiane segnalava rischi di sostenibilità della propria attività, mentre il 51,5 per cento prevedeva di avere problemi di liquidità entro la fine dell'anno. Le uniche «aziende» a non aver risentito minimamente della crisi, come rivelano i dati forniti dal ministero dell'Interno, sono proprio le mafie. Anzi, tra marzo e luglio 2020, i reati ascrivibili a organizzazioni criminali sono sensibilmente aumentati rispetto allo stesso periodo del 2019, toccando un picco del +17 per cento per quanto riguarda il riciclaggio e il reimpiego dei capitali. «Le mafie sono sempre state considerate un problema di ordine pubblico, da contrastare con manette e sentenze» osservano Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. «Purtroppo, sono ben altro e andrebbero combattute anche sul piano culturale, sociale ed economico.» È questo lo snodo centrale su cui Gratteri e Nicaso insistono, perché «sono in molti a essere avvezzi alla logica della corruzione, ovvero a quella forma di "ossigeno illegale" che altera le regole del mercato e stravolge i principi della democrazia». Per fermare questo scandaloso e letale fenomeno, che non riguarda soltanto il nostro Paese ma è ormai di portata globale, è necessario proporre riforme e leggi più incisive, condivise dall'intera Europa, che possano finalmente liberarci «da quelle ambigue articolazioni di potere dedite alla propria conservazione, pronte a saccheggiare qualsiasi risorsa calpestando ogni cosa, anche la pietà».
I cantieri della storia. Ripartire, ricostruire, rinascere
Federico Rampini
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 252
Ripartire, ricostruire, rinascere. Ne abbiamo gran bisogno. La buona notizia è questa: siamo capaci di farlo. Civiltà intere sono sopravvissute a eventi terribili. Dopo ogni guerra c'è una ricostruzione. Dopo ogni depressione arriva un'età dell'ottimismo e del progresso. Federico Rampini racconta storie di tragedie collettive, sconfitte, decadenze, seguite da «miracoli». Successi costruiti partendo dalle macerie, quando tutto sembrava perduto, e invece stava per sorgere una nuova luce all'orizzonte. I cantieri dove si sono raccolte le energie e le idee, per costruire un futuro migliore. Il crollo dell'Impero romano è l'archetipo di ogni decadenza. Ogni altro impero o superpotenza ha paura di fare quella fine, cerca di capire come accadde, tenta di evitare quel destino. Nuove interpretazioni dell'antichità rivelano gli eventi fatali che possono portare una civiltà a soccombere. E quali speranze sopravvivono a quei disastri epocali. A metà dell'Ottocento l'America dello schiavismo, della guerra civile, periodo tragico in cui un popolo si è diviso a morte, lascia tracce profonde nell'America di oggi, segnata dalla questione razziale. Anche nei suoi fallimenti, quel periodo ha molto da insegnarci. La Grande Depressione degli anni Trenta è la madre di tutte le crisi nell'era contemporanea. In mezzo all'impoverimento di massa, genera uno degli esperimenti più audaci di innovazione politica al servizio dei cittadini, il New Deal. Il Piano Marshall del 1947 è un altro cantiere: con quegli aiuti l'Europa cominciò la ripresa dopo il più distruttivo dei conflitti. Ma chi ricorda oggi come funzionò? Esplorarne la storia reale illumina il dibattito attuale sul Recovery Fund nell'Unione europea post-pandemia. Dei «miracoli» nel dopoguerra quello francese era il più improbabile. La Francia subisce tre sconfitte ravvicinate - il secondo conflitto mondiale, l'Indocina, l'Algeria - e ha un sistema politico a pezzi. Il Giappone è un caso unico nella storia, dopo la guerra i giapponesi importano la liberaldemocrazia come la prescrive l'America. Le rinascite non sono mai finite: dall'incidente nucleare di Fukushima alla gestione della pandemia. Della Cina è memorabile il riscatto dopo due abissi: la Rivoluzione culturale nella seconda metà degli anni Sessanta, il massacro di Piazza Tienanmen nel 1989. È andata ben oltre le aspettative, fino ad avverare in buona parte le previsioni di un «secolo cinese». È la reazione collettiva alla sciagura a stabilire se una comunità ne esce fiaccata oppure purificata e rinvigorita.
Daphne Caruana Galizia. Un omicidio di Stato
Manuel Delia, Carlo Bonini, John Sweeney
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 420
È il primo pomeriggio del 16 ottobre 2017 quando l'auto su cui viaggia la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia salta in aria. Un boato, e la Peugeot 108 imbottita di tritolo si trasforma in una palla di fuoco. È l'ultimo atto, il tragico epilogo di una lunga campagna di odio e demonizzazione costruita secondo il solito copione: quello che alterna le insinuazioni alle minacce, le accuse infondate al pubblico dileggio. Da anni ormai nel suo seguitissimo blog Running Commentary Daphne denunciava la corruzione dilagante nell'isola al centro del Mediterraneo. Ogni giorno, nel silenzio assordante della comunità internazionale, lanciava con coraggio e tenacia il suo grido d'allarme, portando alla luce trame e vicende che molti avrebbero voluto tenere nascoste. Colta, cosmopolita, liberale, animata da una passione profonda per la verità, Daphne amava il suo paese e soffriva nel vederlo sprofondare nelle sabbie mobili della criminalità. All'indomani del suo assassinio, spinti dall'indignazione e dal disgusto migliaia di maltesi trovarono però il coraggio di sfilare per le strade, e il loro sconcerto suscitò una vasta eco in tutto il mondo. Questo libro, oltre a ricostruire le inchieste di cui si era occupata Daphne e il clima di minacce e di intimidazioni in cui maturò il suo omicidio, grazie a nuove e inedite informazioni rappresenta un importante contributo sulla strada della verità. Un modo per onorarne la memoria e tenere accesa la fiamma del suo giornalismo.
Quello che non ti dicono
Mario Calabresi
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 216
«Mi aiuti a scoprire chi era mio padre? Non l'ho mai conosciuto, ma è sempre con me.» Per mesi questa richiesta, arrivata alla fine di una presentazione de "La mattina dopo", è rimasta sepolta nei miei pensieri. Poi, la mail di un missionario che vive nel deserto algerino mi ha convinto a mettermi in viaggio. Il padre di Marta scomparve nel 1975 quando lei non era ancora nata, risucchiato nel gorgo del terrorismo che aveva cominciato a insanguinare l'Italia. Carlo Saronio, figlio di una delle famiglie più benestanti di Milano, non aveva ancora ventisei anni quando venne tradito dagli amici con cui condivideva ideali rivoluzionari. Marta per anni non ha mai fatto domande, immersa in un faticoso silenzio. Ma non si può vivere in eterno con i fantasmi, arriva sempre il giorno in cui dobbiamo fare i conti con le memorie, anche le più dolorose. Così le ho detto di sì, e ho cominciato un viaggio alla ricerca delle tracce di quel ragazzo che viveva sospeso tra due mondi inconciliabili, che trovò il coraggio di scegliere la sua strada quando era troppo tardi. Scavando nei ricordi di una Milano in cui il passato è ancora presente tra noi, sono riuscito a riannodare i fili di una storia mai raccontata, che appartiene anche a me.
La mia rinascita. Come ho affrontato la partita più dura della mia vita
Francesca Schiavone
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 156
Francesca Schiavone è l'unica tennista italiana ad aver vinto il Roland Garros ed è l'unica ad aver raggiunto per due volte una finale dello Slam. Come dimenticarla quando nel 2010 a Parigi, con la maglietta impolverata di terra rossa, alza la coppa dopo essere crollata a terra dalla gioia? Sul campo da tennis non si è mai risparmiata. Che fosse dopo una vittoria o una sconfitta, ogni volta si è rimboccata le maniche per dare di più, con la consapevolezza di poter fare sempre meglio e di dover dare una disciplina ai suoi sogni. Giorno dopo giorno ha costruito se stessa come tennista e come persona, e così, pur avendo meno muscoli e centimetri di moltissime avversarie, è arrivata a essere la numero quattro al mondo. Ma questa è solo la sua «prima vita». Poco dopo la sofferta decisione di ritirarsi, nel 2018, arriva inaspettata la diagnosi della malattia: un tumore. Inizia così la sua «seconda vita», nella quale deve lottare ancora una volta, con tutte le sue energie, contro un avversario ben più temibile. Per fortuna ha accanto le persone care, che si stringono attorno a lei per farle forza. E così, nonostante sia la partita più dura che abbia mai affrontato, con la grinta e la tenacia che la contraddistinguono, la Leonessa non molla, combatte. In questo libro, intimo e intenso, il racconto del prima – la carriera tennistica, le vittorie, gli allenamenti – si intreccia alla battaglia contro il tumore e al racconto del dopo, il presente e i progetti per il futuro. Ed emerge come ogni ostacolo, ogni sfida sono stati per Francesca un insegnamento, che le ha permesso di rialzarsi e proseguire più forte. L'importante, per lei, è non smettere mai di guardare avanti. Ed è così, con la testa alta e piena di progetti, che muove i primi passi della sua «terza vita».
Cronache dal nuovo mondo. Le parole della nostra identità perduta
Vanna Vannuccini, Francesca Predazzi
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 180
Vediamo tutti come il mondo stia cambiando e, dopo la pandemia passata con la sigla Covid19, ancora di più: intelligenza artificiale, smart cities, avatar in sostituzione del personale medico nei grandi ospedali, edifici che controllano 24 ore su 24 chi entra e chi esce, chi fuma di nascosto, chi beve un cappuccino alla soia o chi si è fatto crescere la barba. Miliardi di algoritmi elaborano in continuazione miliardi di dati, sono capaci di imparare gli uni dagli altri, producono milioni di elenchi decidendo loro chi mettere in cima e chi in fondo alla lista. Vanna Vannuccini e Francesca Predazzi ci accompagnano dentro il nostro tempo, ci rammentano episodi significativi, ci fanno sentire il lato oscuro delle masse, ci restituiscono al travaglio infinito dei Balcani, il segreto del successo verde, la dimensione epocale dell'"assedio degli immigrati". Lo sguardo delle autrici si aggira con curiosità e intelligenza dove è passata la Storia (se ancora Storia possiamo chiamarla). Ci porge una chiave interpretativa e lo fa scavando con semplicità nelle parole che usiamo e che a volte usuriamo fino al punto da perderne il senso. Lega i fatti di ieri alle parole di oggi quali selfie, influencer, avatar, che dieci anni fa sarebbero state incomprensibili, a quelle meno note come bit rot, CRISPR, hikikomori, dibling e infine a quelle che ci sembrano più familiari e non lo sono come storytelling, instant journalism, fact-checking, sovrascrittura. Rivisitiamo il mondo con lo sguardo di chi ritrova, insieme al suono del nostro lessico, la violenza sorprendente dell'accadere.
Leggimi nel pensiero. Un viaggio alla scoperta dei problemi dei nostri ragazzi
Maura Manca
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 192
Bullismo, depressione, autolesionismo, gelosia, adescamenti, violenza. Le derive e i pericoli dell'adolescenza sono molteplici e complessi, tanto da spaventare non solo i ragazzi, ma anche insegnanti e genitori. Quante volte ci siamo chiesti cosa ci sia nella mente di un giovane carnefice o di una giovane vittima? E quali pensieri, stati d'animo e ragionamenti si nascondano dietro ad azioni che spesso fatichiamo a comprendere? Maura Manca, psicoterapeuta e formatrice, che da anni dialoga con i ragazzi e dunque li conosce bene, ci aiuta a entrare nella loro testa. E lo fa mimetizzandosi, parlando dal loro punto di vista e con la loro voce. Nasce così questa serie di racconti, narrati in prima persona, ispirati alle storie vere di giovani che l'autrice ha incontrato e supportato. Un'immersione totale, commovente e a tratti scioccante, che non lascia il lettore indifferente. Perché dietro ai pugni di un bullo o di un fidanzato violento, dietro ai tagli di un autolesionista o al silenzio di una ragazza stuprata, c'è sempre un oceano di dolore e di rabbia in cui annega la razionalità, un'incapacità di comunicare che si accompagna al desiderio di ascolto e comprensione e alla voglia di riscatto. Alla base dei problemi relazionali dei giovani spesso c'è la difficoltà di riconoscere e gestire in modo consapevole le proprie emozioni e quelle dell'altro, la paura, la noia, l'iperprotettività dei genitori o, al contrario, la totale mancanza di regole e controllo. Non va poi dimenticato che sono figli di una società dove violenza e aggressività sono normalizzate e parte della dieta mediatica quotidiana. Una società molto competitiva, e assai poco cooperativa. Quando i suoi giovani pazienti le dicono «tu mi leggi nel pensiero», la dottoressa Manca sorride e risponde che semplicemente li ascolta, conosce il loro mondo e si mette nei loro panni. Nessun ragazzo è «sbagliato», così come nessun ragazzo è «perduto». Molti perseverano nell'errore o nel dolore perché sono circondati da adulti assenti, sordi o indifferenti alle loro richieste d'aiuto. Conoscerli, capirli, è il primo passo per aiutarli.
Io ero
Nick Fibonacci
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 168
Emilia Romagna, metà anni Ottanta. Le strade di Bologna nascondono ingressi a locali dove tutto è lecito, la Riviera sobbolle come la California dei Doors. Nick ha vent'anni e l'adrenalinica convinzione che il suo destino sia di vivere a cento all'ora. Quando un po' per curiosità, in parte per sfida, sicuramente per noia incontra l'estasi artificiale, è una folgorazione: la droga non è solo una catapulta tascabile per l'onnipotenza, ma anche un efficacissimo ascensore sociale, la chiave che gli spalanca le case dei ricchi e della loro bella vita. Combinando un'intraprendenza che sfiora l'incoscienza a un'inarrestabile energia vitale, Nick sposa entusiasta questa travolgente compagna di viaggio, e presto si ritrova a importare dall'Olanda enormi quantitativi di droga, con cui rifornisce amici, sconosciuti, tossici navigati e dolenti sognatori sprovveduti, ma pian piano anche nuove e vecchie celebrità dello starsystem, famosi sportivi, e altri clienti insospettabili. Improvvisatosi narcotrafficante, escogita una serie di affari che gli fruttano fiumi di denaro, prontamente dissolti in viaggi, donne, alberghi di lusso, begli abiti e feste sfavillanti, eccessi e tante, tante polveri da sniffare. Convinto che la sua stella non tramonterà mai, Nick continua a sfrecciare nei giorni a fari spenti – senza mai, mai pentirsi della sua dipendenza, nemmeno quando il suo castello inizia a riempirsi di spifferi e crepe, e poi a crollare, trascinandosi dietro tutto: i soldi, gli amici, persino l'Amore. Perché se Nick si volta indietro, l'unico pensiero rimane: “È stato uno sballo pazzesco”.
Il delitto della dolce vita
Francesco Caringella
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 276
Sono le nove del mattino, del 20 gennaio 1964. A due passi da via Veneto, cuore della mondanità romana, una giovane segretaria scopre negli uffici della società tessile Tricotex un cadavere immerso in una pozza di sangue, crivellato da quattro colpi d'arma da fuoco, il volto sfregiato dal vetriolo. La ragazza lancia un grido disperato. Il morto è il suo principale, Farouk El Chourbagi, un giovane industriale egiziano, figlio di un ex ministro delle Finanze, protagonista delle notti della capitale. La sua era una vita fatta di lusso, macchine sportive, belle donne, avventure e trasgressioni. I sospetti degli investigatori si concentrano subito su Claire e Youssef Bebawi, una coppia di egiziani residenti in Svizzera che, dopo un breve soggiorno a Roma che coincide con le ore dell'omicidio, si sono dati alla fuga alla volta di Napoli, Brindisi e quindi Atene. Entrambi hanno un movente: lei, la gelosia di un'amante abbandonata; lui, l'onore di un marito tradito. Inizia così un processo destinato a occupare per mesi le prime pagine di tutti i quotidiani. In ogni sfumatura del rito che si celebra nel Palazzaccio di piazza Cavour c'è qualcosa di irresistibile, capace di attrarre la spasmodica curiosità del pubblico, che a ogni seduta gremisce la solenne aula d'Assise. La malia della dolce vita romana, il profumo esotico della vicenda, le sei lingue che risuonano durante le testimonianze, l'impasto di religioni, l'intrigo di passioni, l'odore del sesso, il veleno del tradimento, un'imputata enigmatica dagli occhi verde smeraldo, il duello tra due principi del foro, Giuliano Vassalli e Giovanni Leone. E, soprattutto, il velo di mistero calato dalle accuse reciproche che si lanciano i due coniugi imputati. Con un racconto ricco di colpi di scena, attento non solo a ricostruire i dettagli di un'indagine complessa e le avvincenti schermaglie processuali, ma anche a scandagliare la personalità dei protagonisti, Francesco Caringella apre al lettore le porte di quello che fu definito «il processo del secolo», il dibattimento che più di ogni altro ha messo in scena il dramma del dubbio e l'impotenza della giustizia.