Libri di FEDERICO RAMPINI
Il tempo degli economisti. Falsi profeti, libero mercato e disgregazione della società
Binyamin Appelbaum
Libro: Libro rilegato
editore: Hoepli
anno edizione: 2021
pagine: XII-452
Un'originale storia delle idee, un'indimenticabile iconografia del potere in una prospettiva inedita sulla centralità del pensiero liberista in politica. Attraverso un'analisi coinvolgente e documentata Appelbaum ripercorre l'ascesa degli economisti dall'amministrazione Kennedy in poi, prima negli Stati Uniti e quindi nel resto del mondo: le loro idee hanno trasformato la modernità limitando l'agire dei governi, liberando le grandi aziende e accelerando la globalizzazione. Il loro principio guida era che il governo dovesse astenersi dalla gestione dell'economia e l'idea di fondo che il liberismo avrebbe garantito una crescita costante. Il “tempo degli economisti” non ha però mantenuto la promessa di prosperità per tutti: la fiducia completa nei mercati al centro della politica è andata a scapito dell'eguaglianza economica, della salute della democrazia liberale, delle generazioni future. "Il tempo degli economisti" è una resa dei conti e un appello a riscrivere le regole del mercato.
Il gioco del potere
Federico Rampini, Jacopo Rampini
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 372
Nel 2027 il mondo è sull'orlo di una guerra: la Cina stringe d'assedio Taiwan e gli Stati Uniti preparano una risposta. Nel cuore di questo scontro planetario, un'azienda italiana diventa una preda ambitissima: NaviTech, leader nella produzione di microchip avanzati, possiede segreti industriali che potrebbero cambiare i destini del mondo. E tutti li vogliono. Ma quella tra Cina e Stati Uniti non è l'unica guerra che l'azienda dovrà affrontare. Ottavio De Luca, il visionario fondatore, non ha mai designato un erede. Si prepara quindi una violenta lotta per la successione. La favorita sembra essere la figlia maggiore, Caterina, che ha affiancato Ottavio per tutta la vita, con ottimi risultati. Ma il nipote, Stefano, l'attuale CEO, è disposto a tutto pur di mantenere il potere. Di certo nessuno darebbe credito al figlio minore, Gregorio, considerato da sempre la pecora nera, che per uscire dall'ombra del padre si è trasferito a New York e ha inseguito il sogno di diventare fotografo. La sua carriera, però, non è mai decollata e, con l'avvicinarsi dei quarant'anni, il peso del fallimento accende in lui un desiderio di riscatto. Federico e Jacopo Rampini scrivono un romanzo in cui le grandi questioni geopolitiche si intrecciano con le relazioni familiari. Un thriller dal ritmo serrato, in cui l'innovazione tecnologica può determinare le sorti del pianeta, ma anche la storia di un padre e di un figlio, divisi da incomprensioni e silenzi, che nel caos degli eventi troveranno un modo per riavvicinarsi. Al centro, lo spietato gioco del potere, in cui le alleanze si spezzano, i principi si piegano e la lealtà si vende al miglior offerente. L'unica regola è vincere.
La seconda guerra fredda. Lo scontro per il nuovo dominio globale
Federico Rampini
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 227
Il mondo è cambiato molto più di quanto gli occidentali si rendano conto. Il tramonto del secolo americano e la possibile transizione al secolo cinese bruciano le tappe. Ci siamo distratti mentre la Cina subiva una metamorfosi sconvolgente: ci ha sorpassati nelle tecnologie più avanzate, punta alla supremazia nell'intelligenza artificiale e nelle innovazioni digitali. È all'avanguardia nella modernità ma rimane un regime autoritario, ancora più duro e nazionalista sotto Xi Jinping. Unendo Confucio e la meritocrazia, teorizza la superiorità del suo modello politico, e la crisi delle liberaldemocrazie sembra darle ragione. L'Italia è terreno di conquista per le Nuove Vie della Seta. In Africa è in corso un'invasione cinese di portata storica. Due imperi, uno declinante e l'altro in ascesa, scivolano verso lo scontro. L'America si è convinta che, «ora o mai più», la Cina va fermata. Chi sta in mezzo, come gli europei, rimarrà stritolato? Nessuno è attrezzato ad affrontare la tempesta in arrivo. Neppure i leader delle due superpotenze hanno un'idea chiara sulle prossime puntate di questa storia, sul punto di arrivo finale. Mettono in moto forze che loro stessi non sapranno dominare fino in fondo. Pochi anni fa le due superpotenze sembravano diventate quasi una cosa sola, tanta era la simbiosi tra la fabbrica del mondo (cinese) e il suo mercato di sbocco (americano). Quell'epoca si è chiusa e non tornerà. Sta succedendo ciò che molti esperti consideravano impossibile. I dazi sono stati solo l'acceleratore di un divorzio che cambierà le mappe del nostro futuro. Trump può subire l'impeachment o perdere le elezioni nel 2020 ma i democratici che lo sfidano sono diventati ancora più intransigenti con Pechino. La resa dei conti precipita a tutti i livelli. Questo libro è una guida e un manuale di sopravvivenza nel mondo nuovo che ci attende.
Banchieri. Storie dal nuovo banditismo globale
Federico Rampini
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: 180
La crisi economica scoppiata nel 2008 con il fallimento della banca d'affari americana Lehman Brothers sembra non avere fine, in Italia come nel resto d'Europa: nonostante i governi e gli economisti si arrovellino sulle misure da adottare, le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta, i consumi crollano. E la responsabilità della recessione in corso è stata addossata, di volta in volta, al mercato dei mutui statunitensi - i famigerati "subprime" -, allo strapotere della finanza, al peso schiacciante del debito pubblico. Cambiando decisamente prospettiva, Federico Rampini non si chiede a "che cosa" imputare la colpa ma piuttosto a "chi", e senza alcuna esitazione afferma: "I banchieri sono i grandi banditi del nostro tempo. Nessun bandito della storia ha mai potuto sognarsi di infliggere tanti danni alla collettività quanti ne hanno fatti i banchieri". Dall'osservatorio privilegiato degli Stati Uniti, dove la crisi ha avuto inizio, Rampini racconta chi sono i banchieri di oggi, come abbiano potuto adottare comportamenti tanto perversi, assumersi rischi così forti e agire in modo talmente dissennato da provocare un'autentica Pearl Harbor economica, sprofondando l'Occidente nella più grave crisi degli ultimi settant'anni. E tutto questo, contando sempre sulla certezza dell'impunità. A pagare i loro errori sono infatti i cittadini dei paesi sulle due sponde dell'Atlantico, e il prezzo è altissimo: crescenti diseguaglianze, precarietà del presente, paura del futuro.
La notte della sinistra. Da dove ripartire
Federico Rampini
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 168
Ci fu un tempo in cui sinistra e popolo erano quasi la stessa cosa. Adesso in tutto il mondo le classi lavoratrici, i mestieri operai vecchi e nuovi, cercano disperatamente protezione votando a destra. Perché per troppi anni le sinistre hanno abbracciato la causa dei top manager, dell'Uomo di Davos; hanno cantato le lodi del globalismo che impoveriva tanti in Occidente. E la sinistra italiana da quando è all'opposizione non ha corretto gli errori, anzi. È diventata il partito dello spread. Il partito che tifa per l'Europa «a prescindere», anche quando è governata dai campioni della pirateria fiscale. È una sinistra che abbraccia la religione dei parametri e delle tecnocrazie. Venera i miliardari radical chic della Silicon Valley, nuovi padroni delle nostre coscienze e manipolatori dell'informazione. Tra i guru «progressisti» vengono cooptate le star di Hollywood e gli influencer sui social media, purché pronuncino le filastrocche giuste sul cambiamento climatico o sugli immigrati. Non importa che abbiano conti in banca milionari, i media di sinistra venerano queste celebrity. Mentre trattano con disgusto quei bifolchi delle periferie che osano dubitare dei benefici promessi dal globalismo. Non rispondetemi che «quegli altri» sono peggio - scrive Federico Rampini -, non ditemi che è l'ora di fare quadrato, di arroccarsi tra noi, a contemplare con orgoglio tutte le nostre sacrosante ragioni, a dirci che siamo moralmente superiori e che là fuori ci assedia un'orda fascista. Quand'anche fosse vero che «quelli» sono la peste nera, allora dobbiamo chiederci: com'è stato possibile? Come abbiamo potuto regalare a «loro» l'Italia più gli Stati Uniti, l'Inghilterra più la Svezia e in parte la Francia? Se davvero una barbarie reazionaria sta dilagando in tutto l'Occidente, dov'eravamo noi, cosa facevamo mentre questo flagello si stava preparando? (Aiutino: spesso eravamo al governo). C'è qualcosa di malsano nel pensare che una maggioranza degli italiani sono idioti manipolati da mascalzoni: come si costruisce su queste basi una convivenza civile, un futuro migliore? Attingendo alla sua formazione giovanile nel Pci di Enrico Berlinguer, fine anni Settanta; poi alle sue esperienze successive di reporter globale a Parigi, Bruxelles, San Francisco, Pechino e ora New York, Federico Rampini prende di mira alcuni dogmi politically correct. E spiega che la sinistra può ripartire. Deve farlo. Il tracciato verso la rinascita parte dalle diseguaglianze, e abbraccia senza imbarazzi una nuova idea di nazione.
I cantieri della storia. Ripartire, ricostruire, rinascere
Federico Rampini
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 252
Ripartire, ricostruire, rinascere. Ne abbiamo gran bisogno. La buona notizia è questa: siamo capaci di farlo. Civiltà intere sono sopravvissute a eventi terribili. Dopo ogni guerra c'è una ricostruzione. Dopo ogni depressione arriva un'età dell'ottimismo e del progresso. Federico Rampini racconta storie di tragedie collettive, sconfitte, decadenze, seguite da «miracoli». Successi costruiti partendo dalle macerie, quando tutto sembrava perduto, e invece stava per sorgere una nuova luce all'orizzonte. I cantieri dove si sono raccolte le energie e le idee, per costruire un futuro migliore. Il crollo dell'Impero romano è l'archetipo di ogni decadenza. Ogni altro impero o superpotenza ha paura di fare quella fine, cerca di capire come accadde, tenta di evitare quel destino. Nuove interpretazioni dell'antichità rivelano gli eventi fatali che possono portare una civiltà a soccombere. E quali speranze sopravvivono a quei disastri epocali. A metà dell'Ottocento l'America dello schiavismo, della guerra civile, periodo tragico in cui un popolo si è diviso a morte, lascia tracce profonde nell'America di oggi, segnata dalla questione razziale. Anche nei suoi fallimenti, quel periodo ha molto da insegnarci. La Grande Depressione degli anni Trenta è la madre di tutte le crisi nell'era contemporanea. In mezzo all'impoverimento di massa, genera uno degli esperimenti più audaci di innovazione politica al servizio dei cittadini, il New Deal. Il Piano Marshall del 1947 è un altro cantiere: con quegli aiuti l'Europa cominciò la ripresa dopo il più distruttivo dei conflitti. Ma chi ricorda oggi come funzionò? Esplorarne la storia reale illumina il dibattito attuale sul Recovery Fund nell'Unione europea post-pandemia. Dei «miracoli» nel dopoguerra quello francese era il più improbabile. La Francia subisce tre sconfitte ravvicinate - il secondo conflitto mondiale, l'Indocina, l'Algeria - e ha un sistema politico a pezzi. Il Giappone è un caso unico nella storia, dopo la guerra i giapponesi importano la liberaldemocrazia come la prescrive l'America. Le rinascite non sono mai finite: dall'incidente nucleare di Fukushima alla gestione della pandemia. Della Cina è memorabile il riscatto dopo due abissi: la Rivoluzione culturale nella seconda metà degli anni Sessanta, il massacro di Piazza Tienanmen nel 1989. È andata ben oltre le aspettative, fino ad avverare in buona parte le previsioni di un «secolo cinese». È la reazione collettiva alla sciagura a stabilire se una comunità ne esce fiaccata oppure purificata e rinvigorita.
Il lungo inverno. False apocalissi, vere crisi ma non ci salverà lo Stato
Federico Rampini
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 240
Guerra e shock energetico. Cambiamento climatico. Squilibri demografici e pressioni migratorie. Ricatti alimentari. Non è facile distinguere fra crisi vere e false Apocalissi annunciate da profeti interessati a gettarci nel terrore. Siamo entrati in un'era segnata dalla scarsità. Ci sentiamo assediati da ogni sorta di penuria. Mancano l'energia e spesso anche l'acqua. Alimenti essenziali costano più cari. Troppe aziende lamentano di non trovare lavoratori. Sullo sfondo c'è la decrescita della popolazione, che non risparmia la Cina. Con l'inflazione e il rialzo dei tassi diventa più rara e costosa la moneta. Quanto è reale, quanto è «fisica», oggettiva e palpabile, la scarsità in ciascuno di questi aspetti? Quanto è invece fabbricata, artefatta, il risultato di comportamenti e scelte politiche sbagliati? È irreversibile? O invece è un fenomeno temporaneo da cui usciremo come guarimmo da altre crisi? Il trauma, cominciato con la pandemia e aggravato dalla guerra in Ucraina, sarà solo l'inizio di una fase storica segnata da ristrettezze, sacrifici, razionamenti e tagli su tutto? Dalla profezia errata sulla fine dello sviluppo che fu l'ossessione degli anni Settanta, dovrebbe essersi insinuato fra noi un dubbio: che vedere dietro l'angolo l'Apocalisse imminente sia un tratto di civiltà decadenti. In Europa diverse opinioni pubbliche chiedono sempre più Stato. Gli aiuti erogati durante la pandemia sono un antipasto rispetto a tutto quel che viene richiesto ai governi per proteggerci dalle avversità. Uno Stato-mamma troppo invadente addormenta i riflessi vitali e non è efficiente, sono state proprio le scelte dei governi negli anni passati ad aver fabbricato questo disastro. L'Italia è il paese occidentale più vulnerabile alla tentazione statalista, per il suo debito pubblico già eccessivo; perché ha una burocrazia invadente e inetta; perché una parte della sua popolazione ha introiettato l'assistenzialismo come orizzonte di vita. I passaggi d'epoca, le grandi rotture storiche, si capiscono guardando a un triangolo fondamentale: energia, moneta, tecnologia (che include le armi). L'America domina ancora quel triangolo strategico. L'Europa arranca in ritardo. Ha le idee confuse, invischiate in dogmi e tabù. Ha più velleità che ambizioni. Ha il disarmo facile. E con il disarmo arriva la sottomissione. Il lungo inverno all'insegna di tante scarsità è anche inverno della ragione. Lo supereremo se attingiamo alle qualità del nostro modello, non se ammiriamo chi ci odia. Il lungo inverno può preludere a una stagione di creatività, in cui troveremo risposte innovative ai nostri problemi energetici ed economici.
Tutti gli uomini del Presidente. George W. Bush e la nuova destra americana
Federico Rampini
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2004
pagine: 190
Se l'11 settembre aveva unito gli americani tra loro e intorno al loro presidente e, rivelando un'America fragile e vulnerabile, aveva suscitato la solidarietà degli alleati occidentali, il seguito degli eventi è stato molto diverso. L'America si presenta più isolata, temuta e perfino odiata, più divisa al suo interno. Le scelte di politica estera, l'unilateralismo e il neoimperialismo costituiscono la cifra dell'"eccezione americana", teorizzata da Tocqueville, ma certamente accentuata negli ultimi anni dall'influenza esercitata da un esiguo gruppo di opinionisti e teorici: i Neoconservatori, venticinque persone collocate in posizioni cruciali dell'amministrazione Bush che hanno esercitato un peso importantissimo sui destini del mondo intero.
Dall'euforia al crollo. La seconda vita della New Economy
Federico Rampini
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2002
pagine: XXV-163
Federico Rampini è editorialista di "Repubblica" e corrispondente da San Francisco. È stato vicedirettore del "Sole 24 Ore". È autore di numerosi saggi, tra cui Effetto euro (Milano 2002), e di libri intervista con Massimo D'Alema, Carlo De Benedetti e Mario Monti.
San Francisco-Milano. Un italiano nell'altra America
Federico Rampini
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: XXIII-181
"Questi dieci anni, dal mio trasloco Milano-San Francisco, nello specchietto retrovisore mi appaiono come un periodo di inaudita decelerazione dei cambiamenti. Hanno 'concentrato' due o tre ère geologiche, in una compressione del tempo. Sono arrivato a San Francisco quando sembrava che chiunque avesse un'idea legata a Internet potesse diventare milionario (se non miliardario) nel giro di chi mesi, qualche anno al massimo. L'Alitalia aveva inaugurato un volo diretto da Malpensa, ed era sempre pieno: per il pellegrinaggio di imprenditori italiani alla Mecca dell'innovazione tecnologica, la Silicon Valley. Poi arrivò il crac, il Nasdaq precipitò. Poi l'11 settembre, la mini-recessione successiva, poi la supercrisi del 2008. Ma invece di fermarsi per botte ricevute, la Silicon Valley continuò a partorire nuove idee, nuovi protagonisti della modernità. La rapidità con cui si bruciavano i miti e se ne creavano altri, è diventata ancora più vertiginosa". Federico Rampini racconta l'America con gli occhi dell'esploratore, misurando le differenze tra l'estremo Occidente e l'angolo di Vecchio mondo da cui proviene. Dalla grande politica ai piccoli gesti della vita quotidiana, questo libro è un itinerario culturale insolito, un diario intimo e un'appassionata dichiarazione d'amore per una città. Ma è anche una speciale guida turistica per il viaggiatore curioso che ha voglia di scoprire la West Coast andando oltre le apparenze.
La repubblica tecnologica. Come l'alleanza con la Silicon Valley plasmerà il futuro dell'Occidente
Alexander C. Karp, Nicholas W. Zamiska
Libro: Libro in brossura
editore: Silvio Berlusconi Editore
anno edizione: 2025
pagine: 384
«Gli imprenditori della Silicon Valley non sono certo privi di idealismo. Tuttavia si tratta di un idealismo superficiale, che rischia di svanire alla più piccola prova. Da decenni, ormai, schiere di giovani fondatori affermano di voler cambiare il mondo. Ma tali dichiarazioni, a furia di essere ripetute, hanno perso ogni significato. E lo Stato-nazione, la forma di organizzazione collettiva più efficace che l'umanità abbia mai conosciuto per raggiungere degli obiettivi comuni, è stato liquidato come un ostacolo al progresso.»
Kitchen run. 70 storie dirompenti di chef, panettieri, pizzaioli e pasticcieri
Alessandro Avataneo, Cristiano Zanolli
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Electa
anno edizione: 2023
pagine: 320
Saggezza, perseveranza e intuizione: sono le qualità che emergono con forza nelle storie di 70 chef. Cuochi, pizzaioli, panettieri e pasticcieri di tutto il mondo raccontano la loro vita, le loro idee, i loro processi creativi. Nel gruppo, troviamo maestri che hanno tracciato un solco importante e una nuova generazione che va plasmando il futuro. Classicisti, sperimentatori, autodidatti, iconoclasti e ribelli ci introducono in una dimensione rutilante in cui coesistono due movimenti principali: uno esplora le frontiere del gusto con continue scoperte, spiazzamenti e provocazioni; l'altro riporta al nucleo fondamentale dell'esperienza gastronomica: condivisione, felicità, piacere e ricordo. Un libro in cui la cucina si rivela fonte inesauribile di ispirazione. Prefazione di Federico Rampini.

