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Moretti & Vitali: Narrazioni della conoscenza

Oblio e memoria del sacro

Oblio e memoria del sacro

Vincenzo Vitiello

Libro

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2008

pagine: 150

15,00

L'autobiografia della vita malata. Benjamin, Blanchot, Dostojevskij, Leopardi, Nietzsche

L'autobiografia della vita malata. Benjamin, Blanchot, Dostojevskij, Leopardi, Nietzsche

Bruno Moroncini

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2008

pagine: 147

L'autobiografia della vita malata ci parla del rapporto sempre più stretto che nella cultura novecentesca viene a istituirsi fra la scrittura autobiografica e l'esperienza della malattia, sia fisica che psicologica o spirituale. A partire da Nietzsche, infatti, la malattia, la degenerazione, tutte le forme indebolite della vita, vengono lette non più come segni di decadimento, ma al contrario come manifestazioni indirette di potenza, come esperimenti tesi a una trasformazione delle forme di vita, esperimenti impossibili a tentarsi per altre vie meno dolorose e più comuni. La malattia diventa così la condizione dell'invenzione letteraria, artistica, filosofica e, perché no, anche politica. Il saggio si declina attraverso cinque capitoli dedicati rispettivamente a Nietzsche di cui si analizza "Ecce homo", cioè un testo autobiografico; alla figura dostoievskiana dell'"idiota" in cui s'incontrano l'elemento autobiografico dell'epilessia e l'invenzione etico-letteraria dell' "uomo assolutamente buono"; agli scritti autobiografici di Benjamin di cui si ricorda anche l'attenzione alle figure del flaneur e del collezionista in quanto modi di vita marginali e periferici.
16,00

Il grande spazio

Il grande spazio

Yves Bonnefoy

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2008

pagine: 128

Il Louvre. Attraverso una prosa narrativa articolata in brevi annotazioni e minuti spostamenti psicologici, Yves Bonnefoy ci fa cogliere l'essenza di uno spazio che via via andrà configurandosi sotto i nostri occhi come un luogo dell'anima. In questo lavoro, Bonnefoy ci parla di alcune opere esposte nel museo del Louvre e dei loro autori - tra i quali, Delacroix, Poussin, Georges de la Tour, Vermeer -, affidandosi all'emozione poetica e alla sorpresa del sogno. Lungo un cammino che non ha percorso né traccia - mediante cenni minimi, leggerissime note, appena percettibili, ma determinanti per la meditazione e la memoria - la riflessione si precisa in un'esperienza interpretativa che nulla concede alle categorie conosciute. In queste annotazioni - nate, come indica lo stesso Bonnefoy, "sotto il segno dell'incompiuto, dell'abbozzo, dell'impossibile" - nulla fa pensare al superfluo e all'esornativo. Tale purezza ha il dono di farci vedere le opere in tutta la luminosità del loro senso, in tutta la loro bellezza, che balza su con la forza di una verità. Nel Louvre siamo in quella terra di nessuno che ha alle spalle una visione unitaria del reale e davanti una pluralità impensata di frammenti. Con Bonnefoy ci caliamo in un'atmosfera di ripetuta scoperta, nel flusso di un racconto che si dirama quasi da solo. Guardare equivale ad accelerare il corso delle riflessioni, ritrovare qualcosa che la polvere dei giorni non ha offeso, ma soltanto velato.
15,00

Viaggio attraverso la gioventù. Secondo un itinerario recente

Viaggio attraverso la gioventù. Secondo un itinerario recente

Lorenzo Montano

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2007

pagine: 192

Il protagonista di questo romanzo descrive l'adolescenza come un "breve tumulto d'ombre cose passioni, incoerenti", fatte di "notti laboriose, alcune pazze, qualche viso e corpo di donna, qualche paese scorso di sghembo, e quell'attesa, quell'impazienza incessanti". La gioventù. Sarà lo stesso eroe montaniano a sancire l'impossibilità di coglierla: "Esita a lasciarci, s'indugia a lungo con noi, infine si stacca a tradimento". Un romanzo del primo Novecento (1923), in cui l'elemento narrativo continuamente s'infrange, proprio come accade, negli stessi anni, all'unità dell'io. Un romanzo ascrivibile a quel genere letterario, comunemente conosciuto come Bildungsroman, che ha le sue radici nel "Wilhelm Meister" di Goethe. E così come il Törless di Musil, Karl Rossmann di Kafka, Stepben Dedalus di Joyce, l'innominato protagonista affronta l'itinerario della crescita come si azzarda una sortita da uno stato d'assedio per affrontare l'ignoto. La separatezza rispetto all'età adulta diventa la compagna del viaggio, in un ostinato spingersi oltre il limite, verso il precipizio delle illusioni, tipico dell'adolescenza. Pazienza se dopo rimarranno soltanto ceneri.
16,00

Sull'abitare la terra. Ambiente, umanismo, città

Sull'abitare la terra. Ambiente, umanismo, città

Félix Duque

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2007

pagine: 166

I tentativi dell'uomo moderno di appropriarsi dell'ambiente che lo ospita, attraverso il pensiero (la scienza) e l'azione (la tecnologia), sono molteplici. Eppure, in nessun modo la natura è avvertita come dinamismo, evoluzione, proiezione generatrice di forme. Anzi, da parte delle forze produttive, la natura ha finito per essere considerata come una semplice massa alla mercé di scienza, tecnica, industria ed economia. "L'ordine sociale" è la lapidaria osservazione di Félix Duque "espelle la natura in cui esso stesso originariamente si è costituito". È questo, secondo l'autore, il vero trionfo dell'artificio. Trionfo che coincide con il dominio quasi assoluto dell'intelligenza meccanizzata sugli enti intramondani. L'alternativa non è la nostalgia di epoche felici, di paradisi lontani che sono tali solo in quanto perduti. Al contrario, Duque indica che molto è nelle mani della riflessione filosofica, dell'arte, dell'architettura contemporanea. E suggerisce di riprendere il cammino dal pensiero di Heidegger, misurandolo scalarmente con la nostra esperienza sull'abitare e arricchendolo di nuove considerazioni quelle dell'architetto Mies van der Rohe, in particolare - sui tratti del costruire. Questa opera si presenta come una critica severa della condizione in cui trova svolgimento la nostra esistenza. Ed evidenzia che non si tratta di tornare al passato, ma di giungere a concepire l'industria della costruzione come un preludio per un'altra storia dell'essere.
16,00

Cittàteatro. La città a venire

Cittàteatro. La città a venire

Massimiliano Finazzer Flory

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2008

pagine: 118

Attraverso 100 domande in 100 micro-saggi Massimiliano Finazzer Flory riflette sulla città e sulle suggestioni ad essa correlate. Le trasformazioni urbane sono affrontate in duplice chiave: fìlosofica e letteraria. Con una scrittura densa e profonda in 100 brevi saggi sulla Città, e in particolare sulle città più amate e discusse, capaci di anticipare il futuro: Milano, Roma, Venezia, Parigi, New York con un itinerario pensoso che si snoda lungo una via metropolitana. Queste pagine intendono cogliere e valorizzare lo spirito di incompiutezza e imprevedibilità della vita urbana. Solo immaginando la città come evento continuo è possibile dare spazio a quella cultura dell'altro che si vuole protagonista sulla scena urbana. Perché in questo libro si annuncia che la forma della città sostituisce le vecchie appartenenze statali nazionali, attraverso una logica comunitaria e culturale.
17,00

Mi chiamo Arianna

Pasquale Panella

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2023

pagine: 120

Il teatro, il canto, il mito, le creature umane che i miti li hanno creati e continuamente li rinnovano senza rendersene conto. Sotto il palcoscenico di un teatro una apertura a arco conduce a sotterranei che diramano. Un primo tratto del sottosuolo è utilizzato come deposito di scene. Per l’allestimento di “Orfeo e Euridice” – un montaggio, pare, di citazioni da libretti arcadici – un piano inclinato consente agli interpreti di risalire dal sottopalco al piano scenico. Mentre l’opera è in prova un certo Orfeo (è una coincidenza) è nei magazzini sotterranei, accompagnato da un certo Caronte (un’altra coincidenza). Da laggiù si intravedono le luci di scena e la salita al palco. Orfeo cerca la ragazza che interpreta Euridice. Orfeo è un cantante leggero che fu da lei ammirato e amato e ora lamenta la perdita di quell’amore. Uscendo dal camerino, la ragazza incrocia i due e non si sottrae dal fare due passi nel sottosuolo, inteso in tutti i sensi, prima di risalire a interpretare Euridice. Il suo nome è Arianna (non è una coincidenza). Il testo è un copione in versi. Con un saggio introduttivo di Lucio Saviani.
12,00

Antipensiero

Flavio Ermini

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2023

pagine: 83

«L'artista, scriveva Merleau-Ponty, non inventa ma traduce; cerca di corrispondere alla muta eccedenza di senso che va oltre le parole. E un inoltrarsi nel silenzioso grembo delle cose e far ritorno traducendo, trasportando in parole quelle cose dal "silenzio del mondo". Qual è il detto, allora, del viaggio di andata e ritorno che in queste pagine di Flavio Ermini lascia scie, come a volte accade in certi voli, in cui si formano e si decompongono, si coniugano e sí separano narratore e personaggi, soggetti e tempi verbali, fabula e intreccio? È come leggere frasi dette o ascoltate in sogno, ricordate e appuntate al risveglio da un sogno, o forse da sogni in un sogno, di cui non si ricorda la storia... Frasi lineari che sono linee di labirinti in cui di continuo si smarriscono e si ritrovano faccia a faccia i personaggi e il narratore, diventando nell'occasione anch'esso personaggio. Giochi di specchi tra sguardi, voci e tempi verbali. Un tempo che non scorre, frantumi di realtà, dialoghi frammentati, continui attraversamenti di finte realtà, sogni veri e falsi ricordi.» (dall'introduzione di Lucio Saviani)
8,00

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