Polistampa: Biblioteca della nuova antologia
L'Acropoli 1945-1946. Antologia di una rivista della «terza forza»
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2003
pagine: 214
Profili di architettura nella storia d'Europa
Franco Borsi
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2000
pagine: 392
Momus o Del principe. Leon Battista Alberti, i papi, il giubileo
Stefano Borsi
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 1999
pagine: 104
Giovanni Spadolini. La questione ebraica e lo stato d'Israele. Una lunga coerenza
Valentino Baldacci
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2013
pagine: 258
Il Mondo. Lettere scienze arti musica 1945-1946. Antologia di una rivista della «terza forza»
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2010
pagine: 192
Il primo numero del quindicinale "Il Mondo" uscì a Firenze il 7 aprile 1945; gettato sugli automezzi diretti al Nord, fu il primo periodico del centro-sud a raggiungere le zone appena liberate. Nei 18 mesi di pubblicazioni (cessò nell'ottobre 1946) ne furono instancabili animatori Alessandro Bonsanti, Arturo Loria ed Eugenio Montale, coadiuvati da una vasta schiera di collaboratori d'eccezione. Una linea laica, quella della testata, democratico-repubblicana in senso ampio, pervasa da un azionismo peculiare, non esclusivo né insensibile ad altre voci. Il periodico nasceva in un ambiente discreto e civile, dove si faceva maggiore attenzione all'autorità, al peso dei contenuti che non alla "commercialità" della testata.
La Nuova Europa 1944-1946. Antologia di una rivista della «terza forza»
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2004
pagine: 168
10 dicembre 1944: esce a Roma il primo numero de "La Nuova Europa", la testata che per prima nutrì e propagò l'ideale di una terza forza di democrazia laica. Il settimanale era diretto da Luigi Salvatorelli con l'apporto fondamentale di Guido De Ruggiero, Mario Vinciguerra, Umberto Morra, Pietro Pancrazi. Era un giornalismo che si avvaleva di alcuni fra i più bei nomi della cultura italiana e riusciva ad essere formativo e non informativo, a distinguere i fatti dall'attualità e le idee dalle opinioni. Con la fine de "La Nuova Europa" (marzo 1946) si aprì un vuoto di leadership all'interno della cultura democratica, destinato ad essere colmato, seppure con modalità e intensità diverse, soltanto da "Il Mondo" di Mario Pannunzio.