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Polistampa: Società toscana stor. Risorgimento. Fonti

Matrimoni e patrimoni. La dote di Anna Bonaccorsi e la strategia imprenditoriale di Bettino Ricasoli

Matrimoni e patrimoni. La dote di Anna Bonaccorsi e la strategia imprenditoriale di Bettino Ricasoli

Daniele Bronzuoli

Libro: Copertina morbida

editore: Polistampa

anno edizione: 2013

pagine: 208

Alla strategia imprenditoriale perseguita da Bettino Ricasoli nell'opera di consolidamento e sviluppo del patrimonio familiare e delle proprie aziende agricole sono stati consacrati numerosi studi e convegni. È infatti noto che il Barone di Brolio chiese anticipatamente alla Magistratura Suprema del Granducato l'uscita dalla minore età, sia al fine di sottrarsi alla poco oculata tutela della madre e dello zio Vincenzo Peruzzi, sia allo scopo di contrarre un vantaggioso matrimonio con Anna Bonaccorsi Dolcini, l'ultima delle quattro figlie nate dall'unione di Filippo Bonaccorsi da Tredozio con Rosa Ragazzini. Altrettanto conosciuta è l'originale gestione ricasoliana delle ricchezze ricavate dall'incasso di parte della memorabile dote recata dal matrimonio con la rampolla della famiglia «plus riche de toute la Romagne»: a differenza di altri esponenti del ceto proprietario toscano ed europeo dell'epoca, il Barone si servì infatti della liquidità disponibile per pagare i crediti accumulati dai propri avi ed avviare la modernizzazione delle proprie fattorie chiantigiane (Brolio su tutte). Del tutto oscuri rimanevano tuttavia fino ad oggi i dettagli del contratto matrimoniale
16,00

In prigione. Il diario del conte Alamanno Agostini detenuto politico a Forte Stella nel 1833

In prigione. Il diario del conte Alamanno Agostini detenuto politico a Forte Stella nel 1833

Danilo Barsanti

Libro: Libro in brossura

editore: Polistampa

anno edizione: 2010

pagine: 192

Il diario inedito di Alamanno Agostini racconta 100 giorni di carcere nel Forte Stella di Portoferraio di un gentiluomo pisano sospettato di aver collaborato alla preparazione di un moto mazziniano in Toscana nella tarda estate del 1833. Tenuto in isolamento a scopo preventivo, senza processo e senza conoscere il motivo preciso della sua reclusione, Agostini è tormentato dal dolore per la recente scomparsa della madre e per la lontananza forzata dai figli ancora bambini, oltre che ovviamente dalla solitudine e dalla noia per la condizione di recluso. Riesce a superare questo periodo di profonda difficoltà grazie alla quasi quotidiana corrispondenza con parenti e amici, alla frenetica lettura di libri reperiti nella biblioteca napoleonica dell'Elba e ai furtivi rapporti con i compagni di prigionia (Guerrazzi, Bini e Angiolini).
18,00

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