Porto Seguro: Fiamme di carta

L’io narrante, voce di fondo soffusa d’un voluto racconto mancato, perde le coordinate di un testo possibile e insegue l’umana putrefazione: l’assassinio senza colpevole. È un susseguirsi e ripetersi d’un ammazzatoio apparentemente senza senso, senza indirizzo psico-socio-criminologico. Un no letterario e artistico, nel quale la morte e la sua ripetuta smorfia cambiano impercettibilmente da cadavere a cadavere, senza inizio né fine: crudele ripetersi della stupidità e assenza di ogni fede, prima di tutte quella artistica.

Allan è un ragazzo timido e introverso: un carattere che non è l'ideale per essere il frontman di una band. Ma l'incontro con Lavinia lo turberà, cambiandolo nel profondo. O forse no, forse lui è sempre stato la vittima che si trasforma in carnefice. E poi, che differenza c'è tra un mostro e un eroe? Lavinia è una ragazza che, a causa del suo passato difficile, è sempre facilmente manipolabile. "The raven of dreams" indaga a fondo la psicologia dei personaggi concretizzando nel mondo reale la metafora di un amore che spesso consuma e divora e l'idea che la perfezione e la bellezza debbano pervadere ogni aspetto della vita, altrimenti svuotata di senso. Quasi in ogni capitolo del libro si trovano riferimenti musicali che si possono rintracciare nella playlist creata dall'autrice su Spotify.

Samuele Delvàr, detto Sam, è uno scrittore alcolista, cinico e menefreghista. Sul suo divano dorme sua figlia Penny, un’adolescente della quale ha scoperto l’esistenza solo l’anno prima. I due condividono lo stesso trauma, abbandonati dalla stessa donna. Ottenuto informazioni su dove si trova la donna, padre e figlia compiranno un viaggio dove consolideranno il loro rapporto e ognuno scoprirà un po’ più sull’altro. La storia è raccontata tramite il punto di vista di Sam, quasi sempre brillo, per nulla oggettivo e poco attento su cosa accade attorno a lui. L’accettazione del proprio trauma, dei difetti altrui e di ciò che ci accade, è il fine di questa storia caratterizzata da personaggi bizzarri, eventi grotteschi e rapporti anticonvenzionali.

In "Voglio divorziare da me stessa", Francesco Artusa ci trascina nel diario delle avventure amorose della sua vita, un viaggio intimo e audace nei meandri spesso imprevedibili del cuore. Con uno stile tagliente, autoironico e irresistibilmente divertente, l'autore svela con onestà le gioie e le tribolazioni dei suoi rapporti amorosi dalla prima adolescenza fino al presente. Tra risate, lacrime e scoperte, il libro offre uno sguardo lucidamente consapevole sulla sua esperienza romantica, dimostrando con abilità e umorismo che l'amore è un terreno di gioco complesso, che riserva sempre nuove sorprese. Una lettura che vi farà ridere, riflettere e, forse, abbracciare la vostra storia amorosa con una prospettiva tutta nuova.

Una saga famigliare ambienta in Lombardia. Un racconto introspettivo che vuole ricordare fatti e personaggi sentiti o vissuti dalla giovinezza all'età adulta, dove i genitori sono osservati dagli occhi di un figlio che cresce, all'epoca in cui nell'Italia era ancora in vigore la Lira. Una dichiarazione d'amore e di ringraziamento con la curiosità di sbirciare ed immaginare. "L'osteria del Paraguay" è un romanzo che ripercorre una storia personale che può essere letta però in modo molto più esteso. Il paese degli anni '60, le prime esperienze adolescenziali, i cambiamenti, le amicizie e gli amori. Un racconto che può definirsi "di formazione" e che proporrà ai lettori un modo per ripensare alla propria storia personale.

In questo toccante ritratto, l'autrice ci offre uno sguardo intimo sulla vita straordinaria di Marcella, sua madre, un'opera che si eleva a specchio di tutte le donne di una generazione coraggiosa. La storia di Marcella si snoda come un ponte tra epoche, dalle tragiche esperienze della guerra al boom economico, dalla protesta giovanile alla globalizzazione. Il racconto offre un affondo particolare nel legame madre-figlia, un intreccio di ricordi senza una cronologia rigida. Marcella diventa così l'esempio vivido di una grande donna che rappresenta l'essenza di molte, un'ode intima alla forza silenziosa del genere femminile, un ponte emozionale che collega le generazioni con una saggezza e una resilienza senza tempo.

Venezia, 1920. Bèpi è un vecchio capitano. Rancoroso e detestato dai familiari, vive rinchiuso nelle stanze della sua sontuosa villa, colma di cimeli e ricordi di una vita passata per mare. Sentendo avvicinarsi la fine, Bèpi decide di fuggire e salpa verso una misteriosa meta per il suo ultimo viaggio. Nascosto a bordo con lui scova Mèmo, il capriccioso e viziato nipote. I due iniziano un lungo viaggio che li porta a toccare paesi lontani ed esotici e che muta inesorabilmente il loro rapporto. Alle loro calcagna vengono sguinzagliati Averardo e Sandro, amici di famiglia e appartenenti al nascente partito Fascista. Riuscirà l’improbabile coppia a concludere il proprio viaggio e ritrovare il rapporto nonno-nipote perso ormai da tempo?

Sono gli Anni di Piombo e tutto quello che serve a Otello, un ragazzo borghese ma dallo spirito irrequieto, per estremizzarsi è un pestaggio da parte della polizia durante una pacifica manifestazione studentesca. La vita nella sua famiglia gli è sempre parsa noiosa e la ricerca del brivido, del rischio, diventa quasi una dipendenza. Innanzitutto c'è Prima Linea, un'organizzazione terroristica, poi è il momento del traffico di droga… Sembra destinato a fare il criminale, ma la verità è che sta scappando da qualcosa di più profondo. Chi è, veramente, Otello?

Ci si ritrova a passare da una poesia a un racconto lasciando libera la fantasia, ma spesso anche la realtà si intrufola tra le righe e allora sono emozioni che nella loro spontaneità addolciscono il cuore. L'autrice, nel raccontare una storia personale e facendo fluire sentimenti che nascono da dentro, abbraccia le tematiche universali dell'amore, amicizia, e maturazione personale di ogni individuo.

Nel Ponente ligure il protagonista conduce la sua impresa nella piccola catena di supermercati bio. Vi si è trasferito qualche anno prima e ha trovato come dono della maturità il centro del suo mondo. Permane però in un perenne conflitto esistenziale. Forse per questo non abbandona l’atavica passione della scrittura. Le stagioni si susseguono, tra le brezze e i venti gelidi, tra la Lombardia, luogo dove il protagonista studia, e la Liguria, tra amori e scorribande. Così si alterna la narrazione, ricordi e vita vissuta, passato e presente. È il primo giorno di giugno. Il protagonista scende dal solito treno pendolare dopo un rientro faticoso. Si sente soffocare e decide di nuotare nell’ora migliore, quella del tramonto. Quando riemerge dall’acqua accade qualcosa di particolare.

“Il bancomat del crimine” è un viaggio avvincente attraverso la vita di Marcello Blasi, un uomo che ha saputo giocare le sue carte con astuzia e audacia. Attraverso pagine cariche di suspense, Marcello svela le intricate trame delle sue truffe, portandoci nel cuore del mondo dell’inganno e della frode finanziaria. Le sue gesta lo hanno portato in un vortice di lusso, viaggi esotici e incontri inaspettati, finché il destino gli ha riservato una svolta drammatica. Incarcerato per le sue azioni, “Il Barone” affronta ora il suo passato con onestà e coraggio. “Il bancomat del crimine” rivela il lato oscuro di una vita segnata da scelte discutibili, ma anche la sua determinazione a fare i conti con le conseguenze. Attraverso i racconti avvincenti e pieni di suspense, Marcello ci guida attraverso le intricatissime maglie del suo destino, dimostrando che, anche quando la giustizia viene a reclamare il suo tributo, la speranza e la redenzione possono ancora trovare spazio. I proventi di quest’opera saranno interamente devoluti al reparto Onco-ematologico pediatrico “Nadia Toffa” dell’Ospedale SS. Annunziata di Taranto.

Figlio di una coppia mista, il padre Lakota, la madre bianca, Lampo nella prateria passa la sua gioventù nello scenario del Grande Ovest a fine '800. Accompagnato da una variegata galleria di personaggi, tra cui si distinguono le figure di Padre Cole e dell'amico Simply Joe, sullo sfondo della prateria in tutta la sua sfolgorante, coinvolgente anche se spesso pericolosa bellezza, il giovane scoprirà le difficoltà di crescere ed essere riconosciuto come "Indiano". Un romanzo che approfondisce la cultura dei Nativi, i loro rituali, i loro usi e costumi e le loro credenze e mette in luce le complicazioni che si crearono per l'intolleranza e la prepotenza dell'"uomo bianco".