PubMe: Monna Lisa

Si dice che il dolore dell’anima abbia il potere di rallentare il tempo. La famiglia Ferrante conosceva bene quel tipo di potere, specialmente Alice. Ogni anno che aveva vissuto le era pesato almeno il doppio e spesso la sera, non riuscendo a dormire, andava a caccia di momenti felici. Trascorreva notti intere sveglia in cerca di emozioni, mentre la luce fioca della luna rovistava fra gli anfratti oscuri della sua memoria. Rammentava gli anni in cui era stata una bambina allegra e spensierata, quando correva a perdifiato insieme ai suoi fratelli sotto casa, o in riva al mare. Quando il suo colore preferito era il rosa e sua madre profumava di sapone di Marsiglia. L’insonnia aveva iniziato a rubarle il sonno nell’anno duemila, quando, la sorella gemella Isabella si era gravemente ammalata di depressione e lei cercava di sopravvivere a quell’immenso dolore. In quegli anni non aveva amici e la solitudine l’avvolgeva notte e giorno come nebbia. Nella sua breve esistenza aveva capito che la felicità era effimera come la vita di una farfalla, inebriante come un bicchiere di room e potente come l’amore.

Nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, la nonna muore e lascia a Brooke un videogioco che in seguito si rivela rappresentare il mondo misterioso di cui la nonna sovente le aveva fatto cenno e di cui Brooke si era tanto invaghita da desiderare di viverci. Brooke si avvicina in punta di piedi a quel mondo fantastico, iniziando a interagire con i giocatori che incontra online. Con il passare dei giorni Brooke inizia a confondere inconsciamente il mondo fantastico con quello reale finché un giorno, addormentatasi sul divano di fronte alla consolle, fa un lunghissimo sogno abitato da draghi, cavalieri e creature misteriose. Al risveglio Brooke si ritrova realmente in quel mondo. Vuoi entrare anche tu nel suo magico e fantastico mondo?

Mio nonno era l'unica persona di cui mi ricordavo quando mi svegliavo da un incubo. I miei genitori e i miei fratelli dovevo metterli a fuoco prima di ricordarmi di loro. Lui no. Era la mia ancora quando gli incubi mi tormentavano. Gridavo nel cuore della notte finché mio fratello mi colpiva e io ritornavo alla realtà. Il nonno abitava al piano di sotto ma non mi lasciavano mai dormire con lui. Non volevano che lo svegliassi e poi a volte facevo la pipì a letto. Mamma non si arrabbiava, ma io lo trovavo davvero imbarazzante. I miei sogni erano sempre molto vividi e particolari. Sognavo spesso un signore che veniva da me nei momenti di sconforto o quando stava per venirmi la febbre. Una volta gli chiesi se stessi sognando. “I pensieri sono come case che crediamo di abitare” mi rispose. “Cerca di avere sempre con te la bussola per ritrovare i punti di riferimento del cuore.” Mi appoggiò il palmo sulla fronte e poi aggiunse: “Va’! E porta un po’ più di vita in questa vita!”.

La Valle di Sopra, quella oltre la cascata, è segreta e misteriosa. Sembra che nessuno sia mai stato in quel luogo…tranne il vecchio Saggio del Moncucco, che un tempo si credeva un lupo. Da quel luogo però ogni tanto giunge una strana ed inquietante musica che si diffonde in tutto il paese della Valle di Sotto. In questo paese regna la paura: una leggenda narra che nel momento in cui si sente quella musica qualcuno scompare. Sarà vero? E se è così, dove va a finire tutta quella gente? Damiano e Emilio non credono a questa storia e vogliono andare a vedere di persona…nonostante il Saggio glielo abbia vivamente sconsigliato! I due ragazzi capiranno presto che per raggiungere la loro meta dovranno inoltrarsi in un territorio sconosciuto senza punti di riferimento, e dovranno affrontare numerosi rischi. Scopriranno infine un luogo che nessuno aveva mai visto prima e si troveranno di fronte a uno spaventoso essere, che nessuno avrebbe mai pensato di incontrare. Per riuscire a salvarsi, però, dovranno anche loro…trasformarsi. Scopriranno così un nuovo modo per superare tutti gli ostacoli che si incontrano quando si parte e quando si ritorna. Ma il ritorno non sarà così facile...

E se l’uomo avesse inventato il male per giustificare se stesso? È questa la vera domanda che si pone l’intera raccolta poetica. Forse il male è stato esaltato? Forse Lucifero non è poi così cattivo? Questa silloge poetica non venera nessuno ed è forse più atea di quanto si creda. Infondo, se il male non è assoluto, allora il bene come dovrebbe essere?

"Molto presto la sua intelligenza lo portò ad avere quello che voleva, con le buone o con le illecite maniere. Imparò a scroccare i drink nei locali. Poi aveva cominciato a far girare un po’ di roba, prima un po’ di quella bamba che aveva iniziato ad assumere lui stesso, e poi roba ancora più pesante. Con i soldi che riusciva a guadagnare, diventò lui quello che offriva i drink; era anche belloccio, perciò molte ragazze non potevano resistergli. Quante più ragazze riusciva ad accalappiare, tanto più si sentiva appagato nella sua necessità di sentirsi libero e non aver più bisogno di nessuno. E non c’era nessuna alla quale si legasse veramente. Avere le ragazze era solo un modo per mostrare la sua leadership; adesso era lui che poteva deludere chi gli pareva, non il contrario. Ce l’aveva fatta. Unica pietra nella quale inciampò sonoramente, fu quella Antonella.” Antonella, giovane donna che ha già vissuto molte vite, intraprende un viaggio insieme a due scapestrati amici, Mattia e Danilo.

"La pioggia violenta di quei giorni aveva formato in alcuni momenti muri impenetrabili alla vista. Torrenti colmi di terra erano nati spontaneamente ovunque scavando profondi solchi lungo tutte le rive e le colline. Frane e smottamenti avevano bloccato accessi e strade, alcune case erano rimaste isolate. Alcuni cimiteri invasi dall’acqua avevano rigettato le bare dai loro alvei per il riposo eterno. In quei lunghi giorni di temporali e inondazioni il maresciallo Bresso aveva organizzato i suoi carabinieri forestali, gestito i volontari e coordinato gli interventi della protezione civile. Aveva solo un vago ricordo delle poche ore di sonno rubate alle chiamate di quella mattina e di certo non sapeva più cosa significasse essere asciutti. Ora indossava l’ultima tuta da lavoro che c’era in caserma, di almeno due taglie più grossa di lei, e gli anfibi che trascinavano come minimo due chili di fango ciascuno. Era stremata. Non riusciva più ad andare avanti, si sedette sul predellino del Rover di servizio e si assopì. Di colpo un boato. Un rumore sordo seguito da alcune urla. Aprì gli occhi e le si mozzò il fiato."

Omar è un giornalista e blogger che ha vissuto un’esistenza piatta fatta di ricordi e di sofferenze per un amore passato. La sua quotidianità viene stravolta quando si trova a leggere degli articoli di cronaca nera dedicati ai casi irrisolti degli ultimi anni. Preso dalla curiosità, comincia a scorrere fra i vari trafiletti e rimane un po’ scosso quando si imbatte nella notizia dell’omicidio dell’assicuratore Fioretti, consumatosi nel lontano 1992, e per di più nel proprio paese. Omar ricorda vagamente qualcosa di quell’omicidio, qualcosa che fuoriusce dai canoni degli altri delitti di criminalità organizzata. Un omicidio compiuto di sera, in un vicolo cieco e buio, zero testimoni, poche notizie sulla vittima, nessuna sull’autore o sul movente. Preso dalla curiosità, Omar comincia ad indagare sul caso fino a quando un giorno trova una lettera di minacce, senza firma. Alla lettura rimane pietrificato. Forse era un segnale in risposta a quello che stava facendo? O forse la sua intromissione stava dando fastidio a qualcuno?

La vita di Choi Myunghee è all’apice del suo splendore: agiatezza economica, amicizie stabili, una famiglia su cui fare totale affidamento e nessun pensiero negativo in grado di turbare la sua spensieratezza. Il padre, in occasione del suo compleanno, le comunica che trascorreranno le due settimane successive nella villa appena fuori Seul, ma anche il destino ha in serbo per lei un regalo terribile che stravolgerà una vita perfetta sotto ogni aspetto. Poco dopo l’arrivo nella villa un gruppo di uomini incappucciati fa irruzione e, proprio nel momento in cui l’oscurità dei passamontagna sembra piombare su di lei, qualcuno la porta in salvo. Un ragazzo dallo sguardo duro quanto l’ossidiana, mai visto prima. Un ragazzo che maschera la sua vera natura con un sorriso mozzafiato e che nasconde segreti grigi come cenere e densi quanto il sangue.

In un palazzo ottocentesco di via Broletto a Milano, una donna biondo platino giace distesa su un divano, in un riflesso di luce che emerge dalla melodia di un pianoforte e poi si dissolve nel tepore primaverile. Trascorre un anno, la giornalista investigativa Laura Balestra si occupa del caso di Roberta Farnesi, una giovane scomparsa a Milano, altrimenti destinato a diventare un “cold case”. Frank Robbiano, italo americano esibizionista ed audace naviga nel Mediterraneo con il suo nuovo acquisto, lo yacht a vela Royono, appartenuto a John Fitzgerald Kennedy. Robbiano ha allestito un’poker rom galleggiante Texas Hold’em per riciclare denaro di dubbia provenienza, dove a giocatori non professionisti provenienti da ogni angolo del continente verranno affiancate giovani escort per aumentare il tasso di adrenalina del torneo. Laura Balestra a poca distanza da via Broletto riviene una borsa contenente documenti risalenti al lontano 1962, e precisamente ad un mese prima la morte della Monroe. Nei documenti si ipotizza concausa della morte dell’attrice alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa riguardanti i Kennedy e catalogate dalla Cia come “problema interno”.

Uno specchio, un cappello, una giostra, una festa, una lampadina: tante sono le porte da aprire in questa raccolta di microracconti taglienti che squarciano un ricordo, un sogno, una realtà, e tirano fuori emozioni riflesse nel proprio inconscio. Intermittenze è una scatola in cui frugare ad occhi chiusi, afferrando la storia che ci è capitata, senza ordine né logica come una “Rayuela”, e coglierne l’essenza, spogliarla dall’apparente significato e affidargliene uno proprio. È un contenitore di carte, preziose illustrazioni, da pescare e interpretare, per poi giocare a indovinare a quale storia appartengano. È un progetto nato durante il lockdown da covid19 del 2020, nel tentativo di mantenere attiva la creazione, proprio quando si era chiusi in una scatola senza riuscire a vedere più in là della propria finestra. Adesso tocca liberare queste brevi storie d’amore, di guerra, di noia, di tristezza, di gioia, di risate, di umanità e restituirle al mondo di fuori a cui sono destinate: a voi, cari lettori.