PubMe: Versi

La raccolta che stringete tra le mani consegna parole ottimiste e, al contempo, cariche di un’emozionata riflessione filosofica. Nel crogiolo di fusione, l’amore sposa la speranza senza mai lasciare la connessione con gli antenati. Il poeta, alla terza silloge personale, esibisce una maturazione lirica libertaria che guarda nel futuribile saggiandone la razionalità e raccogliendone le sfide. Se l’Esistenzialismo e il Futurismo avessero procreato, sarebbero venuti alla luce proprio questi componimenti

"Di ombre e ritorni" è un viaggio intimo tra crepe dell’anima e spiragli di luce, dove ogni poesia è un frammento di verità raccolto lungo il cammino dell’esistenza. Le parole non indossano maschere: si mostrano nude, vulnerabili, a volte ferite, ma sempre in cerca di senso, di bellezza, di speranza. Tra dolore e perdono, amore e fragilità, identità e rinascita, la voce poetica si fa carezza e scossa, confidenza e grido. È un abbraccio a chi si è perso e a chi ha trovato il coraggio di ricominciare. In questa silloge non ci sono sentenze, ma riflessi: ciò che il lettore vi troverà, sarà anche ciò che porta dentro. Perché ogni ritorno, dopo l’ombra, è una piccola rivoluzione dell’anima.

Questa raccolta poetica racchiude diverse emozioni, ognuna delle quali traccia una strada, un percorso, non sempre lineare; ma è proprio la presenza di vari passaggi pieni di curve che rendono l’opera autentica, in quanto ricca di sensazioni umane che attraversano il cuore e la mente della persona per poi cambiare, trasmutare in qualcosa di diverso, rendendo il percorso di vita più consapevole e armonioso. Il libro parla dell’amore come sentimento dirompente ma anche delicato, sottile, che a volte espande la sua infinita energia, altre volte si arresta di fronte al possibile rifiuto, all’impotenza di poterlo manifestare come si vorrebbe. Queste emozioni sono connesse a un ritorno all’infanzia, alle origini dove tutto inizia e si esplorano i confini per poi oltrepassarli, andare oltre e iniziare il vero viaggio, lontano da casa, in diversi paesi, dove ogni luogo diviene un passaggio per meditare, comprendere i passi che l’anima fa nel suo percorso di vita.

L'amore è come un fiore, delicatezza e tormento, che sorge nel giardino del cuore con la grazia di un petalo appena schiuso. Cresce e si nutre di sguardi e sospiri, come un fiore che si disseta alla rugiada dell'attenzione e del desiderio. Ogni giorno è una carezza, ogni parola una pioggia leggera che rinvigorisce la sua bellezza eterea. Ma, se trascurato, l'amore può appassire sotto il peso dell'indifferenza, lasciando solo la dolce memoria di una passione che, come il fiore reciso, vive nei ricordi e nei sogni, eternamente fiorita e malinconica.

“Le poesie di Shutdown sono un’esplorazione inquietante dell’intersezione tra il personale e il tecnologico. Le sue immagini potenti illuminano il rapporto frammentato tra questo nuovo mondo e le risposte ancestrali del cervello umano. Il senso è quello di essere alla deriva in un universo dove le parole sono l’unica ancora di salvezza.” Catherine Dunne

Gli scritti sono raggruppati in capitoli / momenti, che non rispecchiano pedissequamente un ordine cronologico di scrittura, ma, bensì, un ordine mentale e sentimentale che fa riferimento esclusivamente al tema e all’origine dell’ispirazione. “Inizio” - “Dentro e Fuori” - “Tempo e Luogo” - “Moto e Stato” - “Fine” Un percorso non tracciato, senza confini netti e mai unidirezionale, senza tappe obbligate, in cui nemmeno inizio e fine sono da considerare come tali.

“Com’è che non riesci più a volare?” è una raccolta poetica che si rivolge a chiunque nella vita abbia mai amato, desiderato e sofferto. L’opera racconta infatti l’essenza più autentica dell’esperienza emotiva, attraversando le tre fasi dell’amore: desiderato, vissuto e perduto. È il viaggio di un’anima, o meglio, di tutte le anime che vagano in cerca di risposte tra sogni inaccessibili, passioni travolgenti e ricordi passati, interrogandosi sull’incanto e sulla fragilità dei rapporti umani.

Si avverte tra le pagine un involontario percorso, poiché anche se non esplicitato in maniera evidente ogni componimento sembra la tappa di un viaggio, un passo in un’esperienza, non necessariamente in una sequenza temporale senza un evidente riferimento a un “fatto”. Il risultato è che facciamo parte di quell’arricchimento dell’animo umano percorso su questa strada verso una non-meta. Sono versi, qui raccolti, che ricordano più un prosimetro, un racconto in versi, e quando sopraggiungono parti più graficamente narrative le avvertiamo ancora più come una sorta di flusso di coscienza, un dispiegarsi di pensieri liberi.

La silloge parla di viaggi fisici, ideali e di immobiilità; di vita e di morte, di felicità e di angosce, di speranze e di disillusioni, di bellezza e di stati d’ebbrezza; parla di stagioni rasserenanti e di periodi di quarantene, di giorni sereni ed altri neri. Parla dell’inizio e della fine, della gioia e del dolore, della salute e della malattia. Sostanzialmente, i testi della raccolta sono l’espressione dell’interiorità del poeta nel suo cammino verso la consapevolezza degli eterni dualismi che governano la nostra mente e la nostra società.

Una donna che cammina sulla spiaggia, (un luogo a me molto caro e che amo), un posto speciale dove arrivano i colori dell’alba, una passione da togliere il fiato. Una storia in versi di amore con una dose di erotismo: nelle giornate di pioggia autunnali, tra i vicoli spezzati dal vento, nelle giornate di primavera, nelle caldi notti estive, nelle stanze di casa, in riva al mare, un uomo e una donna esplorano i loro corpi rivelano le loro emozioni , i loro più intimi desideri ed i loro amore.

Il filo conduttore è l’eros, ma non nel suo concetto più essenziale. Le poesie nascono da esperienze vissute, dove il dolore genera componimenti molto intensi, nostalgici, senza però cedere alla rassegnazione e al vittimismo. Al romanticismo si alterna un vissuto più ironico, irriverente, passionale. Scrivere in termini di erotismo, significa liberarsi di vincoli, censure, ipocrisie, per descrivere sentimenti che ognuno di noi vive e ha vissuto nella vita. In certi contesti la parola “forte” non è mai scelta a caso, non si vuole scendere nel volgare per esprimere l’erotismo, ma l’uso di certi versi e alcune parole esaltano il significato della poesia, che non per questo si tramuta in componimento licenzioso. In linea con il titolo, le poesie di questa raccolta hanno un andamento oscillante, come una melodia sui tasti di un pianoforte. L’eros è un crescendo di toni, così come la vita è un alternarsi di momenti tranquilli e turbolenti.

"Bianco e nero" percorre le esperienze maggiormente significative della vita dell’autrice fino ai 21 anni. Le poesie non si trovano in ordine cronologico, ad esempio il componimento di apertura e quello che chiude la silloge (rispettivamente intitolati La mia poesia e Bilancio) risalgono entrambi agli ultimi mesi del 2020, tuttavia la loro posizione all’interno della raccolta è simbolica.