Salerno: I novellieri italiani
Le sei giornate
Sebastiano Erizzo
Libro: Libro rilegato
editore: Salerno
anno edizione: 1977
pagine: XXXVI-360
La Collana «I Novellieri italiani» si propone di offrire una documentazione articolata e quanto possibile completa dello sviluppo della novella italiana d'arte dal Duecento alle soglie del Novecento. Intendendo per altro «novella» nel senso piú ampio, e includendo dunque nella raccolta non soltanto novelle e racconti in senso stretto, in prosa e in verso, ma anche esempi, facezie e motti, favole, leggende, cantari, siano essi riuniti in raccolte organiche o tramandati isolatamente, o anche inseriti in opere di tipo diverso, che cioè strutturalmente non si presentino come raccolte di novelle, ma che racconti e novelle accolgano nel proprio tessuto in misura tale da esserne in definitiva caratterizzate. Articolata in sei sezioni — una per ciascun secolo, con l'eccezione della prima, che comprende «Il Duecento e il Trecento», e dell'ultima, che comprende «L'Ottocento e il primo Novecento» la Collana sarà realizzata secondo i seguenti criteri: di tutte le opere presentate si daranno di norma i testi integrali, in uno o piú volumi le opere più ampie, o inserite in volumi miscellanei quelle meno estese: in apposite edizioni critiche quando sia possibile (sempre le opere che presentano una situazione testuale particolarmente infida), e in ogni altro caso in testi attentamente riveduti sui manoscritti o sulle stampe piú autorevoli; ogni volume conterrà: un'ampia introduzione generale, in cui sarà presentato l'ambiente storico e culturale in cui è vissuto l'autore ed è maturata l'opera, e un profilo della sua personalità; una essenziale nota biografica dell'autore; una nota bibliografica ragionata; una serie di note o introduzioni particolari alle singole opere, quando il volume raccolga piú opere dello stesso o di diversi autori; il commento, a piè di pagina, sarà essenziale ma esauriente: non si limiterà a fornire un sussidio per l'interpretazione letterale del testo, ma darà ogni altro contributo esegetico che appaia necessario al curatore del volume, esclusa per altro ogni forma di commento estetistico; d) una nota al testo darà notizia della tradizione del testo e darà conto dei criteri seguiti nell'edizione del testo stesso; una eventuale appendice produrrà le diverse redazioni di intere novelle o parti di esse, le novelle escluse dalla redazione definitiva dell'opera, altre novelle extravaganti o rifiutate dello stesso autore, e anche le novelle portate dalla tradizione ma riconosciute apocrife; infine ogni volume conterrà un indice dei nomi propri e un indice delle note linguistiche. La raccolta sarà completata da un ampio volume introduttivo — curato dal Direttore della Collana e realizzato con la collaborazione di diversi studiosi —, che fornirà la premessa storica e i sussidi metodologici idonei a consentire un piú proficuo approccio ai testi; e da un volume supplementare di indici, che fornirà gli strumenti necessari a una rapida e agevole consultazione.
Il paradiso degli Alberti
Giovanni da Prato
Libro: Libro rilegato
editore: Salerno
anno edizione: 1975
pagine: LX-390
Le cene
Antonfrancesco Grazzini
Libro: Copertina rigida
editore: Salerno
anno edizione: 2014
pagine: 592
Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenimento de'peccerille
Giambattista Basile
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Salerno
anno edizione: 2013
pagine: LX-1053
Nel bicentenario dei fratelli Grimm, la prima raccolta di fiabe in dialetto napoletano, che ha riscosso successo in tutta Europa. Scrittore tra i più significativi della tradizione letteraria napoletana e tra i massimi della letteratura barocca non solo napoletana o italiana, ma europea, Basile è il fondatore, insieme con il coetaneo Giulio Cesare Cortese, della grande letteratura dialettale napoletana del Seicento, è il primo che abbia tentato, e realizzato a livello altissimo, un'elaborazione letteraria dei temi di fiabistica popolare, che avranno poi nuova occasione di divulgazione con le opere di Perrault in Francia, dei Fratelli Grimm in Germania ecc. Sullo scorcio del XVII secolo, l'innovazione dell'uso del dialetto napoletano, novità assoluta nell'epoca, mentre non ha costituito un impedimento alla circolazione europea dell'opera, ne ha frenato invece la fruizione in età moderna, almeno nella lingua originale. Invece si sono moltiplicate le traduzioni: tutte più o meno insoddisfacenti per la obbiettiva difficoltà dell'interpretazione di una lingua dialettale ricchissima e di difficile comprensione. Dopo ripetuti tentativi, a partire dall'Ottocento, è stata ora realizzata una delicatissima opera di ricostruzione del dialetto napoletano del dialetto napoletano del '600, e del testo che meglio lo rappresenta, "Lo cunto de li cunti", appunto, con edizione critica del testo, corredata di puntuale traduzione italiana a fronte.