Con i "Canti di Alessandria" lo spazio poetico russo del Novecento si amplia fino a inglobare un'antichità rivissuta con immediatezza e fervore, accogliendo il pantheon delle divinità ellene ed egizie immaginate da Michail Kuzmin (1872-1936), la colorita folla di inquieti adolescenti, esaltati scrivani e cortigiane dagli occhi bistrati che popola i suoi versi. Dinanzi ai contemporanei si compone la visione di un'Alessandria scaturita dalla viva voce dei suoi abitanti, in un raffinato gioco di rifrazioni tra realtà e immaginazione, mondo antico e attualità, al limitare tra sogno e reviviscenza. Lo stato di grazia toccato nei Canti rappresenta per Kuzmin un traguardo raggiunto dopo un percorso di sofferta accettazione di sé e della propria identità, costellato di peregrinazioni, momenti autodistruttivi e tentazioni mistiche. Quella di cantore di Alessandria diventerà una seconda natura per il poeta, e la cifra stilistica ideata per queste liriche rimane la sua più felice.
Canti di Alessandria
| Titolo | Canti di Alessandria |
| Autore | A. Michail Kuzmin |
| Curatore | P. Ferretti |
| Collana | Diamante |
| Editore | Giuliano Ladolfi Editore |
| Formato |
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| Pagine | 120 |
| Pubblicazione | 01/2015 |
| ISBN | 9788866442189 |
€12,00
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