Un "amore distruttivo", un "amore sfuggente e distratto", ma anche un amore ritrovato – quello per se stessi – che si emancipa progressivamente dalla morsa fagocitatrice dell'Assenza, attraverso il compimento di un percorso sensoriale. Non a caso il libro inizia con il racconto Una favola nuova da raccontare, un invito a volgere lo sguardo verso quel "pezzetto di cielo" tenuto a lungo nascosto o compresso tra le grate di una prigione interiore, che attende pazientemente di essere sorvolato da chi sa calzare le ali dei propri sogni. E il libro si conclude con il racconto Il mio Dio – che dà il titolo all'intera opera – dove la parabola della mutazione si è realizzata e la maturità affettiva si è fatta Donna, nel momento in cui all'allontanamento da parte della persona amata non segue più una frantumazione identitaria, ma l'accoglimento consapevole del distacco. Dalla postfazione di Valeria Di Felice
Il mio Dio
Titolo | Il mio Dio |
Autore | Anacleta Camaioni |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Gli occhi del pavone |
Editore | Di Felice Edizioni |
Formato |
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Pagine | 72 |
Pubblicazione | 01/2019 |
Numero edizione | 2 |
ISBN | 9788894860412 |
€10,00