Questo libro, con una prefazione di Nicoletta Dosio, propone un’esperienza di lavoro dentro al carcere. Lo sguardo di una persona “esterna” all’istituzione, che racconta i dispositivi in vigore all’“interno” e ne svela alcune caratteristiche: prima fra tutte la discrezionalità del personale civile e militare che spesso si trasforma in vero e proprio arbitrio. Un’arbitrarietà che non soltanto si abbatte sui detenuti, i diritti dei quali non sono tenuti in considerazione, ma anche su chi entra in carcere per lavorare. In un momento storico nel quale è lo stesso mondo del lavoro a esssere sottoposto a regole sempre più incerte – come la possibilità di licenziare i lavoratori anche in assenza di giusta causa – la vicenda qui narrata diventa occasione per riflettere sui limiti che stanno incontrando nella vita reale alcuni di quei principi costituzionali e alcuni di quegli articoli dello statuto dei lavoratori che siamo abituati a considerare scontati, ma che lo sono sempre meno, come il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero e come il divieto imposto al datore di lavoro di effettuare indagini sulle opinioni politiche del lavoratore.
Non ho visto niente. Sul come essere No Tav comporti perdere il lavoro
| Titolo | Non ho visto niente. Sul come essere No Tav comporti perdere il lavoro |
| Autore | Angela Giordano |
| Prefazione | Nicoletta Dosio |
| Editore | Sensibili alle Foglie |
| Formato |
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| Pagine | 96 |
| Pubblicazione | 03/2017 |
| ISBN | 9788898963645 |

