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Benedetti assassini. Eccidi partigiani nel bellunese (1944-1945)

Benedetti assassini. Eccidi partigiani nel bellunese (1944-1945)
Titolo Benedetti assassini. Eccidi partigiani nel bellunese (1944-1945)
Autore
Editore Ritter
Formato
Formato Libro Libro
Pubblicazione 04/2015
ISBN 9788889107584
 
24,00

Nel 1945 il Veneto subì l'invasione di popoli ed eserciti di mezzo mondo. Regione tradizionalmente pacifica, avrebbe di certo subito danni minori nello scontro tra fazioni se i vertici del Partito Comunista Italiano non avessero provveduto a inviare nel Bellunese, dall'Emilia e da altre parti d'Italia, un nutrito gruppo di esperti in tecniche di guerriglia che contribuirono a far lievitare gli agguati e le uccisioni. La furia omicida di questi "vendicatori", fin qui storicamente occultata, si espresse in una lunga serie di faide intestine, delazioni, rapine, stupri, estorsioni, massacri di prigionieri, infoibamenti ed esplose a guerra finita, quando i vinti avevano deposto le armi e si erano arresi, e risultò quindi più facile colpirli. Non poteva essere altrimenti, dal momento che la vantata costituzione di "divisioni", "brigate" e "battaglioni" partigiani in termini di organici si riduceva alla presenza di reparti numericamente e militarmente molto contenuti che operavano con sabotaggi, imboscate e azioni "mordi e fuggi", provocando comunque sanguinose rappresaglie pagate quasi sempre dalla popolazione civile. Nonostante questo poco lusinghiero album di famiglia, il "mito della resistenza" - basato anche su occultamenti storici, crimini e leggende - ha percorso tutta la seconda metà del XX secolo iniziando a esaurirsi solo dopo il crollo del comunismo nell'Europa orientale.
 
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