In "Suite celeste" Colasanti raccoglie i suoi saggi dedicati alla letteratura francese: la morale ferita e delusa di Molière nel "Malato immaginario", la modernità di Stendhal, l'umanità eterna di Drieu la Rochelle, l'esistenza reale e globale di Queneau, Gide lettore di Dostoevskij, e poi un dittico su Hugo - inchiodato al teatro della rappresentazione -, dentro le pagine del Dominique di Eugène Fromentin e altro ancora. Sorprende sempre, nei saggi critici di Colasanti, l'unicità del punto di vista, quello di chi è capace di mettere a disposizione dell'analisi ogni sapere acquisito: appartenga questo alla letteratura, alla filosofia, alla teologia, alle arti figurative. Ma tali saperi, liberati da ogni ideologia, insegnano davvero qualcosa nel momento in cui li si accetta come mezzi per cambiare la propria vita. Dietro ogni pagina emerge la realtà di quel colore che dà il titolo al libro, il "celeste", che nel saggio di apertura, dedicato all'Oberman di Senancour, rappresenta la possibilità di un'esperienza assoluta. Un colore che illumina i significati: tutto ciò che impariamo dai libri e dal mondo è riconsegnato al cielo, lo stesso dal quale tutto giunge: la nostra attenzione, la profondità della vita, la realtà nuda dell'esistenza.
Suite celeste. Saggi di letteratura francese
Titolo | Suite celeste. Saggi di letteratura francese |
Autore | Arnaldo Colasanti |
Collana | Ingegni, 39 |
Editore | Gaffi Editore in Roma |
Formato |
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Pagine | 282 |
Pubblicazione | 06/2014 |
ISBN | 9788861651470 |
€16,00
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