La coincidenza di vari anniversari - del primo dei romanzi pubblicati da Ian Fleming (1952-2012), del primo dei film dedicati a James Bond (1963-2013) e anche del primo libro dedicato nel lontano 1965 da Oreste del Buono e Umberto Eco all'incipiente "caso Bond" - con la programmazione del nuovo film dedicato a 007, in buona parte girato a Roma, ha suggerito di riprendere in mano il mito più duraturo di una civiltà mediatica che di solito divora i propri miti nello spazio di un mattino. Alberto Abruzzese, Nello Barile, Paolo Fabbri, Gian Piero Jacobelli, Gian Franco Lepore Dubois, Valerio Magrelli, Andrea Miconi, Massimo Negrotti, Giovanni Scipioni, si sono interrogati sulle caratteristiche e sulle condizioni che hanno propiziato la perdurante vitalità di quel mito. Esplorando le molteplici dimensioni narrative, comportamentali, identitarie del personaggio Bond, hanno concluso che la sua forza risiede paradossalmente nella sua debolezza, nel fatto di non avere cavalcato la tigre del cambiamento a oltranza, consentendo a tante diverse generazioni di continuare a viverlo nelle sue più specifiche dimensioni drammaturgiche e spettacolari.
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Bond, James Bond. Come e perché si ripresenta l'agente segreto più famoso del mondo
Titolo | Bond, James Bond. Come e perché si ripresenta l'agente segreto più famoso del mondo |
Curatori | Alberto Abruzzese, Gian Piero Jacobelli |
Argomento | Scienze umane Filosofia |
Collana | Il caffè dei filosofi, 78 |
Editore | Mimesis |
Formato |
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Pagine | 131 |
Pubblicazione | 11/2015 |
ISBN | 9788857532004 |
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