I media digitali sono spesso descritti come il futuro obbligato, il cui successo è dato per scontato. Ma c'è un altro lato della digitalizzazione che viene poco considerato e che una puntuale analisi storica aiuta a mostrare: anche le tecnologie digitali a volte non funzionano o vengono abbandonate dagli utenti, i processi d'innovazione che sembrano inevitabili s'interrompono, alcuni mezzi che saranno nelle case di tutti domani diventano presto obsoleti. In poche parole i media digitali possono fallire. Questo è il tema di "Fallimenti digitali", un libro che raccoglie contributi originali dedicati a differenti settori mediali (dalla fotografia alle reti, dalla TV alla radio, dalla stampa alla realtà virtuale, dal cinema ai videogiochi) al fine di esplorare e decostruire la categoria di fallimento nell'universo digitale. Il risultato è un lavoro "archeologico" di riscoperta e scavo nella storia recente di quelli che (spesso in maniera impropria) vengono definiti nuovi media.
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Fallimenti digitali. Un'archeologia dei «nuovi» media
Titolo | Fallimenti digitali. Un'archeologia dei «nuovi» media |
Curatori | Paolo Magaudda, Gabriele Balbi |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale |
Collana | Mediascapes, 4 |
Editore | Unicopli |
Formato |
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Pagine | 186 |
Pubblicazione | 01/2018 |
ISBN | 9788840019765 |
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