All'aggressione militare della Jugoslavia da parte italiana dell'aprile 1941 seguì, nei ventinove mesi dell'occupazione, una politica di 'pacificazione' attuata attraverso l'esercizio sistematico e pianificato della violenza ai danni della popolazione civile. All'indomani della cessazione della guerra, il governo jugoslavo presieduto da Tito reclamò, perché potessero essere giudicati, i militari e civili italiani ritenuti responsabili dei crimini. Nonostante gli accordi internazionali prevedessero la loro estradizione, il governo italiano si mosse per evitarne la consegna e impedire che i processi venissero celebrati, negando di fatto la possibilità che di quei crimini si potesse serbare una memoria giudiziaria.
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Italiani senza onore. I crimini in Jugoslavia e i processi negati (1941-1951)
Titolo | Italiani senza onore. I crimini in Jugoslavia e i processi negati (1941-1951) |
Curatore | C. Di Sante |
Argomento | Scienze umane Storia |
Collana | Documenta, 1 |
Editore | Ombre Corte |
Formato |
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Pagine | 270 |
Pubblicazione | 12/2004 |
ISBN | 9788887009651 |
€18,00
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