Lo spazio urbano rappresenta la dimensione più naturale e caratteristica della modernità. Dalla fine della letteratura di antico regime, i destini dei personaggi letterari e le forme della rappresentazione si definiscono con evidenza sempre maggiore all'interno di ambienti e scenari cittadini, o in relazione ad essi. Una sintonia profonda contraddistingue insomma il rapporto fra la letteratura moderna e la città - o, per dir meglio, le città, non solo perché gli ambienti urbani differiscono molto tra loro a seconda dei contesti geografici e storici, ma perché la città in quanto tale è per definizione un luogo articolato, multiforme, metamorfico. Oggi le città si allargano sempre più, il mondo è sempre più urbanizzato, ma l'ampliamento territoriale pare andare di pari passo con l'affievolirsi della spinta all'agglomerazione, da sempre vettore primario dell'urbanizzazione. Di qui metafore come "città diffusa" o "arcipelago metropolitano", che cercano di render conto delle nuove organizzazioni territoriali, fra razionalità e disordine, dispersione, sprawl. I testi raccolti in questo volume, legati al convegno della MOD organizzato nel 2010 da tre atenei milanesi (Statale, Cattolica, Bicocca), offrono una ricognizione ad ampio spettro dei rapporti tra città e letteratura negli ultimi due secoli e mezzo.
La città e l'esperienza del moderno
Titolo | La città e l'esperienza del moderno |
Curatori | M. Barenghi, G. Langella, G. Turchetta |
Collana | La modernità letteraria, 32 |
Editore | Edizioni ETS |
Formato |
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Pagine | 1830 |
Pubblicazione | 01/2012 |
ISBN | 9788846733160 |