Maral narra come ha deciso di iniziare ad abitare per la prima volta la propria vita, Shima si esprime attraverso la carica evocativa e simbolica degli oggetti quotidiani, Simona Nicoleta descrive un antiretorico ritorno in patria attraverso gli occhi e i pensieri di una madre e una figlia. Racconti che coniugano immaginari e nuove sensibilità, immediatezza e autenticità, relazione e riflessioni profonde; dove le protagoniste si permettono di essere provvisorie, decidono di stare nell’oggi senza troppi proclami e propositi. A unirle è il loro sguardo al mondo e l’autorità femminile che da questo sguardo emerge. La forza motrice può essere rappresentata da una fotografia, ma anche dal cibo, dall’arte, da un incontro, dalla lingua o dall’uso dell’ironia. La migrazione, vissuta o solamente reinterpretata, non è qualcosa che le definisce, ma un approccio inedito alla complessità. Sono donne consapevoli, determinate, che pensano attraverso i loro corpi e perseguono il diritto a vivere pienamente la propria appartenenza femminile. La propria libertà.
- Home
- Narrativa
- Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)
- Lingua madre Duemilaventiquattro. Racconti di donne non più straniere in Italia
Lingua madre Duemilaventiquattro. Racconti di donne non più straniere in Italia
Titolo | Lingua madre Duemilaventiquattro. Racconti di donne non più straniere in Italia |
Curatore | Daniela Finocchi |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Tamburi di carta, 35 |
Editore | Seb27 |
Formato |
![]() |
Pagine | 312 |
Pubblicazione | 10/2024 |
ISBN | 9788898670925 |