Benito Ruggiero definisce le sue composizioni "parole su carta, molto di più e molto di meno di poesie". Forse. Tuttavia è innegabile che la sua sia scrittura densa di poeticità. È lo sguardo poetico dell'autore a rendere poetica una cosa, un discorso, una riflessione, ed è la poeticità che può diventare soggetto, a sua volta, di discorso, di giudizio, difatti i brani di Benito propongono un complesso di immagini e un sentimento che li anima, vale a dire i due elementi che distinguono la scrittura poetica. È bene chiarire che la poesia di Benito non è un'immaginazione spinta dal bisogno d'intrattenere in visioni piacenti o di affettivo interesse. È un'immaginazione di stampo ungarettiano, dell'Ungaretti inventore di schemi nuovi, che sanno tradurre in suono l'immagine. Da questa duplicità di sentimento altamente poetico e di sentimento agito o sofferto, scaturisce l'immaginazione, fermenta la fantasia creativa, la cui linfa vitale è l'ispirazione. Così stando le cose definirei i componimenti dell'autore una poetica storico-filosofica: storica perché ha una trama di realtà di poesia e realtà d'immaginazione; filosofica perché ha un ordito che fonde le due componenti in un pensiero logico che attraversa le categorie universali dell'essere.
L'identico e il diverso
Titolo | L'identico e il diverso |
Autore | Benito Ruggiero |
Collana | I poeti |
Editore | Nuovi Autori |
Formato |
![]() |
Pagine | 136 |
Pubblicazione | 03/2010 |
ISBN | 9788875684853 |