"Forse l'italiano più rappresentativo in Etiopia, da un punto di vista non affaristico ma intellettuale, è l'architetto Arturo Mezzedimi. Alto (1,85), erculeo, bruno, sorridente, lento e sobrio nel parlare, di chi sa quel che dice e ha poco tempo, è un lavoratore infaticabile. Dall'Italia andò nella primavera del '40, diciottenne, ad Asmara a passare qualche settimana presso il padre titolare di una azienda di trasporti. Due mesi dopo cominciò la guerra, e Arturo Mezzedimi vi rimase bloccato." (Giuseppe Faraci) "I ripensamenti, le autocritiche, la quasi sempre presente insoddisfazione alla verifica delle proprie opere, una volta edificate, sono la riprova della forza frenante e deviatoria di certe componenti connesse con la realizzazione pratica. Riprova che, via via, mi ha sempre più convinto di tale assunto, sino a farmi credere che la validità di un operatore architettonico sia da misurare con due parametri: quello della qualità delle singole opere e quello del numero delle realizzazioni. Particolari circostanze fortuite possono essere complici, in certi casi, di superproduzione, come capitato a chi scrive, che si è trovate inserito in un paese agli inizi di una nuova fase di sviluppo quando il susseguirsi di incarichi, e quindi di impegni e poi di risultati, provocarono la sensazione di contribuire concretamente alla costruzione di tale paese". (Arturo Mezzedimi)
Arturo Mezzedimi. Architetto della superproduzione
| Titolo | Arturo Mezzedimi. Architetto della superproduzione |
| Autori | Benno Albrecht, Filippo De Dominicis, Jacopo Galli |
| Collana | Engramma |
| Editore | Guaraldi |
| Formato |
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| Pagine | 194 |
| Pubblicazione | 06/2015 |
| ISBN | 9788869271588 |
€30,00
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