Il nome è parte integrante dell’identità personale. Nome e cognome ci identificano nella società prima che le caratteristiche fisiche e caratteriali ci rendano riconoscibili come individui. In particolare, il cognome oltre alla valenza squisitamente pratica assume valore giuridico e il meccanismo di assegnazione del nome di famiglia, che tradizionalmente prevede l’imposizione della linea paterna, non è casuale ma riflette una struttura sociale storicamente patriarcale in cui il ruolo pubblico era riservato agli uomini “capifamiglia” e le donne passavano dalla tutela del padre a quella dello sposo del quale assumevano, a dimostrazione della “cessione” avvenuta anche il cognome. Come stabilito univocamente in più sedi l’imposizione esclusiva del cognome paterno alla prole è incompatibile con il sistema di democrazia paritaria stabilito dalla nostra Costituzione. L’opposizione di chi dice che abbandonare il meccanismo di trasmissione patrilineare creerebbe confusione e disordine non regge: è infatti sufficiente trovare un criterio coerente con il principio di uguaglianza, come dimostra il diritto comparato.
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Il diritto alla identità anagrafica
Titolo | Il diritto alla identità anagrafica |
Autore | Carla Bassu |
Collana | Sconfinamenti costituzionali, 2 |
Editore | Editoriale Scientifica |
Formato |
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Pagine | 248 |
Pubblicazione | 07/2021 |
ISBN | 9791259761347 |
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