Il diritto penale militare e quello comune vivono, a partire dagli inizi dell'Ottocento, una singolare "simbiosi" che li conduce a riflettere valori e tecniche tavolta comuni. In questo senso, la regola e l'eccezione simboleggiano il passaggio, non sempre positivo, di regole ed istituti da una realtà all'altra, come anche di modelli in un processo lento e faticoso che non sempre ha segnato una netta civilizzazione del diritto penale. Nell'Italia preunitaria la repressione del delitto politico e della devianza si caratterizzavano per il ricorso a procedure di tipo straordinario modellate sul processo penale militare. La formazione dell'Italia unita sarebbe stata contrassegnata da un'involuzione determinata dalla drammatica esperienza della repressione del brigantaggio. E così, in una sorta di filo rosso che conduce fin nel solco del Novecento, la pratica del ricorso ai tribunali militari per processare i civili rei di alcuni speciali delitti resta un nodo da chiarire nell'ordinamento giuridico italiano ma anche una prassi dominata dal concetto di necessità di tutelare l'ordine pubblico.
Cittadini e nemici. Giustizia militare e giustizia penale in Italia tra Otto e Novecento
| Titolo | Cittadini e nemici. Giustizia militare e giustizia penale in Italia tra Otto e Novecento |
| Autore | Carlotta Latini |
| Argomento | Diritto Giurisprudenza e argomenti d'interesse generale |
| Collana | Quaderni di storia |
| Editore | Mondadori Education |
| Formato |
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| Pagine | VIII-360 |
| Pubblicazione | 09/2010 |
| ISBN | 9788800740258 |

