La modernità del XVIII secolo si caratterizza con una nuova funzione dell’arte in senso evolutivo dell’uomo. L’artista non è più servitore della forma, ma esecutore artefice della mimesis, creatore. Contemporaneamente in Europa si affermano tre istituzioni: il Museo come tutela e valorizzazione del bene culturale, l’Accademia come contesto di formazione e di produzione dell’arte e dell’artista, e l’Estetica come definizione dei nuovi concetti di gusto, genio, arte, operatività. Da Diderot a Winckelmann, da Kant a Hegel, da Nietzsche a Baudelaire, l’arte e l’artista assumono una centralità inedita. La rivoluzione industriale, la fotografia, il cinema, le tecnologie in genere interrogano l’arte e aprono nuove prospettive, orientando gli artisti verso soluzioni originali. Nuovi interrogativi si pongono nel contemporaneo: come è possibile insegnare l’arte? Quale il ruolo dell’arte e dell’artista nel trionfo dell’estetica, mentre l’arte attuale sembra avere perduto ogni rilevanza? Le domande aprono verso il possibile, l’arte può ancora fare cenno al pensiero.
- Home
- Scienze umane
- Filosofia
- La funzione moderna dell'arte. Estetica delle arti visive nella modernità
La funzione moderna dell'arte. Estetica delle arti visive nella modernità
Titolo | La funzione moderna dell'arte. Estetica delle arti visive nella modernità |
Autore | Dario Evola |
Argomento | Scienze umane Filosofia |
Collana | Forme del possibile, 9 |
Editore | Mimesis |
Formato |
![]() |
Pagine | 258 |
Pubblicazione | 05/2018 |
ISBN | 9788857548098 |
Libri dello stesso autore
Chi ha cercato questo ha cercato anche...
Metafora. La storia della filosofia in 24 immagini
Pedro Alcalde, Merlin Alcalde
L'Ippocampo Ragazzi
€18,00
Dizionario dei filosofi e delle scuole filosofiche
Maurizio Pancaldi, Mario Trombino, Maurizio Villani
Hoepli
€24,90