«Quello di Fabio Acca - afferma Marco De Marinis nella prefazione a questo volume - è un altro libro su Artaud, indubbiamente, ma non è l'ennesimo libro sul grande francese. Frutto di una ricerca rigorosa e paziente, dopo lunghissima gestazione vede finalmente la luce. Si tratta di un lavoro necessario, che ricostruisce con originalità di scelte, di prospettive critiche e anche di scrittura [...] un capitolo non secondario di storia della cultura teatrale nel nostro Paese [...]: quello riguardante "la fortuna critica e scenica di Artaud in Italia", fra teoria e pratica, pagina scritta e scena, interpretazione critica e lettura teatrale». Cosa significa, dunque, "fare Artaud"? A cosa associamo un aggettivo come "artaudiano"? Nelle pagine di questo libro si tenta di dare a queste domande, se non proprio delle risposte, almeno delle possibili chiavi interpretative, con l'obiettivo di chiarire, attraverso alcuni esempi significativi, italiani e stranieri, l'andamento storico del rapporto tra ricezione dell'opera artaudiana da parte della cultura teatrale italiana e i primi esiti di questo incontro, dagli anni Trenta agli anni Settanta e oltre.
Fare Artaud. Il Teatro della Crudeltà in Italia (1935-1970)
Titolo | Fare Artaud. Il Teatro della Crudeltà in Italia (1935-1970) |
Autore | Fabio Acca |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Studi teatrali |
Collana | Visioni |
Editore | Editoria & Spettacolo |
Formato |
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Pagine | 410 |
Pubblicazione | 12/2019 |
ISBN | 9788832068153 |