I sogni, ovvero le spezie con le quali dissimuliamo la realtà, si ritrovano a volte a dover dissipare dubbi e apparenze, chini allo stesso tavolo con gli eventi, e con questi misurarsi. Forse alla pari. Il tempo, allora si apparta, recede addirittura deferente e lascia spazio ai personaggi che lo sottraggono ad ogni nascita e al suo epilogo, quasi una sorta di sequenza matematica. I personaggi che gravitano, in una sera qualsiasi, attorno a questa stessa ‘mensa’, ben lontani dall’essere inerti polene nel loro nido prodiero, si avvicendano da subito, ignari e pur tuttavia curiosi, nel voler accedere, e quindi capire, al tormento dell’inaspettato ospite. Lui arriva, si siede, prega che l’ascoltino e racconta loro il motivo del suo viaggio. Si addentra nei semplici particolari per non imbattersi in alcuna dimenticanza o involontaria trascuratezza. Ma in fondo, non è che un espediente, l’illusorio tentativo di un essere umano che si fa esploratore dell’anima per rivivere l’intera sua avventura: di una vita, di un incontro, di un’intesa. Di un amore “...dove le carezze si perdono come liquide antilopi” e che pare sottrarsi inspiegabilmente al suo ritrovamento. Che sapremo poi...
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...Dove le carezze si perdono come liquide antilopi
Titolo | ...Dove le carezze si perdono come liquide antilopi |
Autore | Fabrizio Prina |
Illustratore | Pietro Augusto Cassina |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Agave |
Editore | Ibiskos Ulivieri |
Formato |
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Pagine | 128 |
Pubblicazione | 04/2024 |
ISBN | 9788832722826 |