Fondatore della prima biblioteca pubblica al mondo - la Biblioteca Ambrosiana -, Federico Borromeo trascrisse in questo trattato del 1624 le norme per la scelta e la raccolta di volumi destinati alla grande istituzione milanese. Il manoscritto riflette il versante mecenatizio dell'operato del cardinale e così appartiene a un gruppetto di opere destinate all'enunciazione e alla conservazione delle norme, dei consigli e dei metodi che il fondatore volle indirizzare agli uomini incaricati del funzionamento dell'Ambrosiana: il gruppo dei nove dottori, membri del Collegio affiancato alla Biblioteca, e i sei conservatori. Questi ultimi, ai quali è esplicitamente dedicato il De educandis ingeniis, formavano una congregazione, tutt'ora esistente, preposta alla gestione amministrativa dei beni che sussidiavano il Collegio, nonché al controllo della sua correttezza operativa. Il testo è riportato alla luce con una riproduzione perfetta del codice originale, arricchita dalla trascrizione integrale del manoscritto e da un commento dei curatori della biblioteca. Edizione limitata numerata in 135 copie e rilegata a mano, completa di traduzione inglese dei testi.
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De educandis ingeniis. Testo inglese a fronte
Titolo | De educandis ingeniis. Testo inglese a fronte |
Autore | Federico Borromeo |
Curatori | R. Ferro (cur.), F. Braschi (cur.) |
Traduttori | A. Rocca, M. L. Frosio |
Editore | Nomos Edizioni |
Formato |
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Pagine | 146 |
Pubblicazione | 04/2008 |
ISBN | 9788888145181 |
€60,00