Questo libro di Felice Del Vecchio, insignito nel 1957 del Premio Viareggio "Opera Prima" per la saggistica, fu salutato come una delle espressioni più nuove e originali della letteratura meridionalistica del tempo: «sta tra il racconto, l'evocazione lirica dell'infanzia, la riflessione saggistica, e quel particolare genere di narrazione che vuole rappresentare e comprendere un'esperienza esistenziale e sociale nella sua totalità». Al centro del racconto vi è un paese del Molise, Roccavivara, laboratorio di immani fatiche contadine quotidianamente dissipate per un'agra sopravvivenza e scenario di legami tenaci e separazioni laceranti. Roccavivara, comunque, non è solo il paese dell'infanzia e della memoria, ma è il Molise interno, anzi il Molise intero, è l'Appennino, è il Mezzogiorno. È fondamentalmente l'universo contadino che nella grande mutazione modernizzatrice ha visto restringersi progressivamente il suo spazio e dissolversi la sua antica speranza di miglioramento, disgregarsi i presupposti economici e sociali della sua coesione e della sua sopravvivenza, svanire i tratti della sua identità. "La chiesa di Canneto" si ripropone oggi sul più ampio versante delle nuove sensibilità sociali e ambientali, come misura delle contraddizioni e dei limiti dello sviluppo territoriale e civile e come fonte di significativa valenza concettuale e letteraria per una diversa considerazione delle zone periferiche del Mezzogiorno e dell'Italia.
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La chiesa di Canneto
Titolo | La chiesa di Canneto |
Autore | Felice Del Vecchio |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Reti |
Editore | Cosmo Iannone Editore |
Formato |
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Pagine | 191 |
Pubblicazione | 01/2024 |
ISBN | 9788851602369 |
€15,00
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