Fa uno strano effetto di altro luogo questa poesia autunnale di Giusti; ambientata com'è nelle ragioni assertive (e sintassi farraginose persino, e ad arte, a tratti) d’un ethos della parola: eppure in risalita continua da esse–rivolta, come per baleni appare, al liberarsi, al librarsi, delle sue ombre, e senza meno a un’anima, piuttosto, della parola. Ingombrante e disparente, a un tempo: al modo diafano-mobile della luce che essa, costante, vuol significare, la inquieta e immota trasparenza di laguna, il filo d’aria del suo lento riflesso. In una poesia così tanto stanziale, in tensione sulla linea del paesaggio cui appartiene–raggio d’autunno, strabico, lievito algoso d’onde dal flottare fermo delle banchine,–quel che si scruta, come da un punto statico e diffratto (“in avaria all'orizzonte”, per dirla nel verbo del poeta), è il cristallo solcato, affiorante, d’una voce opaca d’acque. E la parola, allora, avvinta nel fantasma lagunare del suo territorio (come svela delicato il racconto critico di Annelisa Alleva), l’anima, allora, della parola, percorre le familiari superfici inaddomesticate... .
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E torna l'autunno
Titolo | E torna l'autunno |
Autore | Francesco Giusti |
Curatore | Enrico D'Angelo |
Collana | I poeti di smerilliana |
Editore | The Writer |
Formato |
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Pagine | 64 |
Pubblicazione | 11/2016 |
ISBN | 9788899627294 |
€9,00
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