La confusione regna sovrana quando si parla di lavoro. Prevale la propaganda a scapito della ragionevolezza e della comprensione dei reali processi in atto nell'economia e nei modelli di organizzazione del lavoro. In questo caos mediatico posizioni largamente minoritarie nel Paese trovano terreno fertile per affermarsi come idee prevalenti. È passato il messaggio "sbagliato", ossia l'equiparazione di due concetti profondamente distinti ma rappresentati, soprattutto nel "circo mediatico", come sinonimi e intercambiabili: parliamo di flessibilità e precarietà. Qualsiasi rapporto o contratto di lavoro a tempo è identificato con l'aggettivo "precario" senza nessun distinguo. Non esiste più il concetto di flessibilità ma solo quello di precarietà che l'ha fagocitato e metabolizzato. La realtà, però, è un'altra. Flessibilità e precarietà non sono sinonimi ma concetti contrapposti. La flessibilità è positiva ed è distinta dalla precarietà. Questo libro spiega perché, con l'ambizione di riaffermare le giuste differenze.
Flessibilità vs precarietà. Il jobs act di Matteo Renzi da che parte sta?
| Titolo | Flessibilità vs precarietà. Il jobs act di Matteo Renzi da che parte sta? |
| Autori | Francesco Rotondi, Filippo Di Nardo |
| Collana | Varia |
| Editore | Rubbettino |
| Formato |
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| Pagine | 125 |
| Pubblicazione | 03/2015 |
| ISBN | 9788849843446 |
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