Questo volume - considerato ormai un classico delle scienze sociali - contiene saggi scritti da Hayek nei vent'anni successivi alla Seconda guerra mondiale. Nella prima parte, vengono trattati temi di teoria della conoscenza, carichi di implicazioni etiche e politiche: il problema dei fenomeni complessi, la critica del «costruttivismo », la distinzione tra il razionalismo cartesiano e il razionalismo critico, e così via. Nella seconda parte, vengono delineati i princìpi di un ordine sociale liberale e si individuano gli errori di quegli intellettuali che hanno ceduto alla mitologia collettivistica. La terza parte è invece dedicata al rapporto tra politica ed economia e a tematiche più specificamente economiche, come per esempio il pieno impiego e l'inflazione. La consapevolezza dei limiti della ragione è lo strumento con cui Hayek combatte contro ogni terrorismo intellettuale, basato sulla «presunzione fatale» di una conoscenza superiore. La nostra conoscenza, per Hayek come per Popper, è fallibile, ma Hayek sottolinea un altro grande principio gnoseologico: quello della dispersione delle nostre conoscenze relative a situazioni particolari di tempo e di luogo. «Fallibilità» e «ignoranza» diventano in tal modo i fondamenti della libertà individuale e della società aperta. Prefazione di Lorenzo Infantino.
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Studi di filosofia, politica ed economia
| Titolo | Studi di filosofia, politica ed economia |
| Autore | Friedrich A. von Hayek |
| Traduttori | M. Vitale, S. Fallocco, F. Grasso |
| Collana | Biblioteca austriaca, 1 |
| Editore | Rubbettino |
| Formato |
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| Pagine | 520 |
| Pubblicazione | 03/2021 |
| ISBN | 9788849833324 |
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€22,00

