Nell’hotel dei sogni Portia è libera: il suo talento le permette di comporre melodie sublimi e Alby Porter, il suo musicista preferito, comunica con lei dall’aldilà attraverso note di canzoni e stralci di lettere. Le basta chiudere gli occhi per ritrovarsi racchiusa in un enorme cuore umano e percorrerne gli atrii e le arterie, al riparo da qualunque imprevisto o spiacevolezza. Suona in una band, i Poor Alice, che ha un discreto seguito e il cui batterista la adora. I due amanti si danno appuntamento in collina ad aspettare albe e tramonti che non finiscono mai. Appena fuori dalla lobby, però, Portia è un’ex paziente psichiatrica con due degenze alle spalle e una sindrome bipolare cronica da tenere sotto controllo. Suo marito, un procuratore, ne indaga i comportamenti come dovesse giustificare un capo d’accusa: sospetta che Portia abbia smesso di prendere gli psicofarmaci che ne troncavano la creatività artistica ma le consentivano di rimanere nella realtà. Tra rimandi al passato e bagliori onirici prende forma un romanzo ricco di nicchie oscure, in cui una donna e il suo desiderio di libertà si scontrano con le responsabilità familiari di una donna.
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Nella lobby dell’hotel dei sogni
| Titolo | Nella lobby dell’hotel dei sogni |
| Autore | Genevieve Plunkett |
| Traduttore | Francesca Montuschi |
| Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
| Collana | Sotterranei |
| Editore | Minimum Fax |
| Formato |
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| Pagine | 340 |
| Pubblicazione | 04/2025 |
| ISBN | 9788833896021 |

