Ambientata in un Tibet lontano, questa “leggenda religiosa” è simbolo di tutti i Paesi e di tutte le religioni del mondo. La pratica religiosa è il sentimento più costante, ostinato e inalterato in tutte le culture e popolazioni del mondo. Neanche i paesi più “laici” hanno saputo prescindere degli dei. Tutte le religioni nacquero — e continueranno a nascere — da desideri, paure, aspirazioni: il desiderio di neutralizzare il tempo che ci annulla, l’aspirazione all’immortalità, le paure di soccombere alla fame, alla malattia, alla morte. La storia delle religioni è luminosa e tetra: nascono tutte per portare agli uomini speranza, concordia, amore, pace, ma con il passare del tempo si deteriorano: da strumenti di pace e di amore, si trasformano in utensili di guerra, di oppressione, di odio. Fiumi di sangue abbiamo sparso in nome dell’amore. Bisogna abbandonarle o riformarle. Sorgono allora figure egregie di Riformatori: un Dalai Lama immaginario o un papa Francesco, audaci e tenaci come arcangeli. Questa “leggenda” è allegoria di tutti i sinceri riformatori religiosi del mondo, consapevoli che senza vera religiosità non ci sarà mai un’umanità sana e concorde.
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La leggenda dell’ultimo Dailai Lama
| Titolo | La leggenda dell’ultimo Dailai Lama |
| Autore | Gonzalo Alvarez García |
| Argomento | Narrativa Narrativa di argomento religioso e spirituale |
| Editore | BooksprintEdizioni |
| Formato |
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| Pagine | 106 |
| Pubblicazione | 11/2020 |
| ISBN | 9788824949262 |
€15,90
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