Narrativa di argomento religioso e spirituale

“Non dirlo” è l’ordine che Gesù fa seguire a ogni miracolo che compie, la chiave del segreto di personalità che costituisce la trama della sua avventura terrena. Il Vangelo di Marco è il Vangelo d’azione, il primo, il più breve, il più imperscrutabile. Sandro Veronesi spreme fino all’ultima stilla il succo di questo testo e lo propone nella sua scintillante modernità. Scritto a Roma per i romani, il Vangelo di Marco è, nel racconto di Veronesi, una raffinata macchina da conversione, sintonizzata sull’immaginario dei suoi destinatari e per questo più simile ai film di Tarantino che ai testi con i quali gli altri evangelisti raccontano la stessa storia. È una miniera di scoperte sorprendenti, che riportano il Cristianesimo alla sua primitiva potenza componendo il ritratto di un enigmatico eroe solitario, il cui sacrificio ancora oggi rappresenta uno sconvolgente paradosso: che ci sia bisogno della morte di un innocente per potersi liberare del proprio nulla. Sandro Veronesi ha tratto da Non dirlo un monologo teatrale: proprio come il Vangelo stesso, la sua destinazione è la comunicazione orale, “da bocca a orecchio, con la fondamentale messa in gioco del corpo e del contatto visivo tra autore e uditore”.

Ispirata al Libro di Tobia, l'opera è la narrazione di un cammino iniziatico e della ricerca della propria identità più profonda. Così ne parla la biblista Rosanna Virgili nella sua prefazione: "Un romanzo biblico in chiave sapienziale" ... "Le parole dell'autore vengono da tutta la letteratura biblica di cui il romanzo diventa una perenne silloge di citazioni e interpretazioni" ... "Un testo iniziatico di gradevole lettura, preziosa guida per un processo pedagogico". Tobias è il protagonista che affronta e supera nel viaggio diverse prove fino a quando scopre che i gravi problemi della sua famiglia (la cecità del padre e le sofferenze di Sara) non si trovano all'esterno ma dentro di lui. Grazie all'incontro con l'angelo e all'unione con Sara, Tobias può ritornare nella sua patria, nel suo vero sé, per aiutare la famiglia ad uscire definitivamente dal buio della propria "cecità".

Due donne. Due tempi. Due luoghi. Eppure lo stesso centro vibra nel loro cuore: l'Egitto. Il luogo dove tutto ebbe inizio e dove tutto continua. Questo è il racconto del risveglio di una terapeuta moderna che, passo dopo passo, ritrova in sé stessa l'eco di un'antica vita. Le memorie di Anouk riaffiorano come sabbia che torna alla luce, rivelando porte interiori, ricordi antichi, strade che conducono alla parte più sacra dell'Anima. È un libro che invita chi legge a riconoscere in sé quelle stesse porte di risveglio, a ritrovare la propria verità interiore, a riconnettersi alle memorie custodite oltre il tempo. Scritto da Salvatorica D'Anna, terapeuta Egizio-Essena e operatrice del Risveglio del Femminile Sacro, questo Libro è un ponte. Un ponte tra ieri e oggi, tra l'antico e il presente, tra ciò che siamo stati e ciò che stiamo tornando a essere. Perché il tempo e i luoghi sono solo dettagli. L'Anima ricorda sempre la sua strada.

Questa storia inizia e finisce a Capri, l'isola dove tutti vanno a cercare la felicità. Ma non è felice la protagonista di questo libro, relegata in casa a causa di una malattia genetica che deforma le sue gambe e le impedisce di stare in piedi. Abusata dalla madre, incapace di accettare la sua disabilità, lei capisce che l'unico modo per salvarsi è fuggire e, dopo lunghi e dolorosi interventi chirurgici, riesce a camminare. Da quel momento se ne va in giro per il mondo. La sua ricerca spirituale la porta in Tibet dove per la prima volta sperimenta un potere segreto e misterioso. In India incontra uomini straordinari ma sarà in Italia che troverà il suo Maestro, il Guru Indiano Paramhansa Yogananda. Le prove della sua vita non sono finite ma assieme ad esse la protagonista sperimenta miracoli, coincidenze magiche e finisce per scoprire che lei stessa ha un dono speciale. Capisce quindi che il vero viaggio è quello ai confini della propria anima. Cercare di dare l'amore e l'empatia che non ricevuto da piccola diventa allora lo scopo della sua esistenza. Con la consapevolezza che se il perdono e la gratitudine non possono riscrivere la storia, possono però cambiarne il finale.

Francesco Sottobosco abbandonato sotto un tavolo di sasso di un grotto di Carasso viene adottato dalle suore del monastero di Santa Marina di Claro. Frequenta il liceo di Bellinzona e successivamente la facoltà di scienze delle merendine all’USI di Lugano (anche se avrebbe preferito un’università laica). Dopo aver debellato la fame nel mondo, lascia il Ticino per trasferirsi in Svizzera a lavorare non essendo abbastanza formato. Nel 2015 rientra in Ticino e torna a vivere nel monastero di Claro in una cella di clausura, dove si diletta nella satira sui social quando le suore non hanno bisogno del computer.

Chi guida i tuoi passi, Sposa di Joshua? Dopo duemila anni di silenzio, una voce di donna riemerge dal tempo e rompe l’attesa. È Meryam che ricompone, frammento dopo frammento, il filo dei suoi ricordi: la vita nel Tempio, il cammino accanto al Maestro, gli anni sospesi dopo la separazione. I suoi messaggi non obbediscono al tempo lineare: avanzano, tornano indietro, toccano l’Oggi, come lampi che riaccendono ciò che nelle nostre cellule non ha mai smesso di esistere. Leggendo questo libro, si risvegliano emozioni, profumi, suoni dimenticati; un “Noi” antico ci chiama oltre la solitudine e la materia, verso un’appartenenza più grande. Quando la notte sarà più buia e le acque della Conoscenza si spartiranno, queste pagine saranno un segno. Un soffio di memoria che ricorda a ciascuno che nulla è perduto: Meryam e Joshua respirano nel nostro cuore, ogni volta che scegliamo l’Amore.

«Questo racconto ci aiuta ad entrare nella vita di un giovane africano e attraverso di lui anche nella storia della sua famiglia e del suo Paese di origine. Un racconto formato dall’intreccio di una comunicazione orale, spontanea, viva e della contestualizzazione di chi poi ha riportato tutto questo nel libro. Si tratta cioè di un colloquio tra Laudry, il protagonista, e lo scrittore […]: è una testimonianza di come si può resistere a tante sofferenze e uscirne vincitori, senza essere degli eroi. La chiave di interpretazione sta nel titolo, e consiste in un proverbio, perché per un africano la riflessione filosofica sulla vita passa attraverso i proverbi della sua cultura. [..] L’autore di questo libro, per concludere, ha sentito la necessità di offrire un grappolo di saggezza; un capitolo speciale che ci dà il senso del pensiero africano. […] È un valore aggiunto al racconto vero di Laudry». (Dalla Presentazione)

Dopo la misteriosa sparizione del Sacro Prepuzio di Gesù, trafugato da Calcata nel 1983, il Vaticano impone il silenzio su ogni indagine. Dietro quel furto si cela una verità inconfessabile: l’ultimo frammento biologico del Cristo potrebbe racchiudere il Suo DNA, e con esso la possibilità di una clonazione. Nel primo volume della trilogia, La reliquia rinnegata, questa ipotesi si è trasformata in realtà: dal materiale genetico sono nati tre gemelli — Nazoreo, Joshua e Rabbi — cloni inconsapevoli del Figlio di Dio. La reliquia del terzo millennio riprende la storia nel cuore di Roma, tra le rovine morali di un potere sacro vacillante. Sua Eminenza Innominata, sopravvissuto a un lungo ricovero, diventa Camerlengo e guida la Chiesa durante una Sede Vacante carica di tensione, mentre un nuovo conclave si prepara nell’ombra. Ma a migliaia di chilometri di distanza, a Baltimora, emerge Eraclius, il quarto clone, concepito come “caso controllo” dell’esperimento. La sua natura divina comincia a manifestarsi, generando eventi che nessuno può spiegare. A Roma, intanto, il conclave si trasforma in un campo di battaglia spirituale e politico.

Questi racconti, come i precedenti di "Tre novelle per te" e di "Oltre le tenebre la luce", avvincono, emozionano, scuotono il lettore e lo trasportano nel mondo che si delinea alla sua mente a mano a mano che avanza nella lettura e si lascia afferrare dall’entusiasmo dell’autrice, che cerca di rappresentargli lo stupore da lei vissuto ed esposto. Anche questi racconti nascono dalla fervida fantasia dell’autrice, avendo come punto di partenza alcuni testi biblici e alimentano la speranza portata a noi dalla "Buona Novella" che è il Vangelo!

L'unico Vangelo che riporta il passo dei discepoli di Emmaus è il Vangelo di Luca. Siccome nel passo appare solo il nome di Cleopa uno dei due discepoli, per il secondo nome ho ritenuto che dovesse essere Luca stesso che lo ha narrato nel suo Vangelo e che per umiltà non ha riportato il proprio nome.