Quali sono i modi di rappresentazione del "male" e del "mostruoso" nell'immaginario collettivo? Avvalendosi di esempi cinematografici e letterari, i due autori raccontano in queste pagine come la cultura ha raffigurato queste categorie in personaggi estremi che assumono le forme del mostro, del vampiro, dell'alieno, del defunto che viola i confini tra lo spazio dei morti e quello dei vivi. Le storie di "mostri" presentano un nucleo di concetti chiave ricorrenti, sia pure in forme e con soluzioni diverse. Nello svelarlo, questo libro condurrà il lettore lungo un percorso che, muovendo da radici folcloriche, esplora la più forte concettualizzazione del male: quella che tende a una negatività assoluta, quasi metafisica. Nulla a che vedere con la dimensione quotidiana e umanizzata della colpa, dell'ingiustizia, del delitto. Il mostro è per statuto non umano; il vampiro è per sua natura perduto e viola con devastante evidenza la separazione tra la vita e la morte. L'alieno rappresenta per principio l'inconoscibile "altro" con cui è impossibile negoziare un terreno comune, concordare un linguaggio.
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Comunque umani. Storie di mostri, alieni, orchi e vampiri: un'analisi semioantropologica
Titolo | Comunque umani. Storie di mostri, alieni, orchi e vampiri: un'analisi semioantropologica |
Autori | Guido Ferraro, Isabella Brugo |
Collana | Le melusine, 74 |
Editore | Booklet Milano |
Formato |
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Pagine | 239 |
Pubblicazione | 01/2008 |
ISBN | 9788869161292 |
€20,00
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